È stato presentato questa mattina, nella sala delle conferenze al V Piano della sede della Regione Puglia di via Gentile, a Bari, lo schema di Accordo di collaborazione per la realizzazione della programmazione regionale di interventi a valenza sociale per persone sorde o con ipoacusia in contesto universitario a valere sulle risorse del “Fondo per l’inclusione delle persone sorde o con ipoacusia”, sottoscritto con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l’Università del Salento, l’Università degli Studi di Foggia ed il Politecnico di Bari.
Sono intervenute: l’assessora al Welfare della Regione Puglia Rosa Barone; la direttrice del dipartimento Welfare della Regione Puglia Valentina Romano; la professoressa Gabrielle Coppola, delegata del Rettore alla disabilità e DSA dell’Università degli Studi di Bari, in rappresentanza dell’Università del Salento, la professoressa Paola Angelelli; la professoressa Annamaria Petito, delegata rettorale alle Politiche di Genere e di Inclusione dell’Università degli Studi di Foggia; in rappresentanza del Politecnico di Bari, la delegata al Welfare e alle Pari Opportunità, prof.ssa Giulia Annalinda Neglia.
L’Accordo di collaborazione rientra tra le azioni indicate dal DPCM del 14 febbraio 2023, e per cui sono state assegnate alla Regione Puglia risorse finanziarie per oltre 550 mila euro, con cui viene avviata una importante progettazione comune delle università pugliesi finalizzata all’inclusione, alla sensibilizzazione e alla promozione della cultura della sordità e della Lingua Italiana dei Segni e della Lingua Italiana dei Segni Tattile nella popolazione studentesca e presso il personale Tecnico Amministrativo e docente delle Università, e in modo più ampio nei territori. Con lo schema di Accordo di collaborazione sarà così possibile soddisfare le esigenze degli studenti sordi e ipoacusici sia attraverso l’attivazione ovvero il potenziamento del servizio di interpretariato che attraverso l’acquisto di tecnologie in grado di abbattere le barriere comunicative; favorire l’inclusione sociale attraverso il potenziamento del tutoraggio offerto agli studenti con disabilità uditive nonché attraverso corsi di sensibilizzazione alla LIS/LIST rivolti all’intera comunità universitaria; contribuire all’abbattimento delle barriere comunicative sia presso sportelli aperti al pubblico che nell’ambito degli eventi culturali universitari nonché, in presenza di risorse disponibili, anche degli eventi esterni patrocinati dalle stesse università.
“Oggi – ha dichiarato l’assessora al Welfare della Regione Puglia Rosa Barone – abbiamo presentato un importante Accordo di collaborazione che vede nel lavoro congiunto un punto di forza essenziale, utile e necessario per raggiungere importanti traguardi e obiettivi nell’interesse dei tanti concittadini sordi o ipoacusici. L’orientamento assunto in sede di incontro con le Università è stato condiviso con ENS-Consiglio Regionale Pugliese, con cui esiste un proficuo rapporto e che ringrazio per il grande spirito di collaborazione e sinergia. Così come ringrazio il garante della disabilità, con cui ci confrontiamo costantemente”.
“Il lavoro sinergico – ha proseguito l’assessora – è, da sempre, alla base del nostro operato quotidiano in linea anche con quanto stabilito nel V Piano Regionale delle Politiche Sociali che mette al centro la persona in ogni sua sfaccettatura affinché nessuno possa restare indietro, ai margini, perché ogni diversità deve diventare ricchezza per l’intera comunità. Potremo così non solo rafforzare il servizio di interpretariato in Lingua dei Segni Italiana (LIS) ma soprattutto promuovere ed aumentare la cultura dell’inclusione delle disabilità sensoriali per la comunità accademica e per tutti. Dobbiamo dare opportunità soprattutto a chi rischia di non averne, questo rappresenta un dovere morale prima ancora che istituzionale”.
“Il lavoro sinergico delle università pugliesi, che ringrazio – ha spiegato la direttrice del dipartimento Welfare della Regione Puglia Valentina Romano – consentirà di soddisfare le esigenze degli studenti sordi ed ipoacusici, sia attraverso l’attivazione e il potenziamento del servizio di interpretariato, che attraverso l’acquisto di tecnologie in grado di abbattere le barriere comunicative. Sarà anche favorita l’inclusione sociale attraverso il potenziamento del tutoraggio e con l’attivazione di corsi di sensibilizzazione alla LIS/LIST rivolti all’intera comunità universitaria”.
La professoressa Gabrielle Coppola, delegata del Rettore alla disabilità e DSA dell’Università degli Studi di Bari, ha aggiunto: “Siamo molto orgogliosi di questa ulteriore collaborazione tra i delegati alla disabilità degli Atenei pugliesi e ringraziamo la Regione Puglia per la fiducia e tutto l’apparato tecnico-amministrativo che ha supportato la fase di progettazione avviata sin dal mese di Luglio 2023 e la prossima realizzazione delle azioni previste. Le linee di azione in cui credo fortemente e che avranno un maggiore impatto culturale in termini di diffusione della lingua LIS/LIST, ormai ufficialmente riconosciute come lingue ufficiali sono due. La prima consta nella organizzazione di ben 11 corsi di sensibilizzazione alla LIS/LIST rivolti all’intera comunità universitaria (studenti, docenti e personale TA). La seconda azione, che abbiamo voluto con forza, consiste nel finanziare l’interpretariato LIS non solo per eventi culturali promossi in UniBa, ma anche da enti e associazioni esterni e rivolti alla comunità, che abbiano riconosciuto valore culturale”.
Per Annamaria Petito, professoressa dell’Università degli Studi di Foggia delegata rettorale alle Politiche di Genere e di Inclusione, “le azioni programmatiche previste intendono promuovere la diversità, l’equità e l’inclusione sociale favorendo la cultura del benessere psicologico, così come indicato dall’obiettivo 3 ‘Garantire la salute e promuovere il benessere per tutti e a tutte le età’ e l’obiettivo 10 ‘Ridurre le disuguaglianze all’interno dei e fra i paesi’ dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Ciò è reso possibile dalla grande sensibilità, l’impegno e il lavoro svolto dal Dipartimento Welfare è sostenuta dal finanziamento ministeriale su proposta dell’assessora al Welfare Rosa Barone di concerto con l’assessore all’Istruzione Sebastiano Leo. Con questa intesa, l’Università di Foggia insieme agli Atenei pugliesi si impegna nella costruzione di ponti e reti territoriali per promuovere la coesione sociale”.
“Il Politecnico di Bari – ha osservato il professor Floriano Scioscia, delegato del rettore alla Integrazione per le persone diversamente abili – conferma la collaborazione con l’assessorato al Welfare e con gli altri atenei della Regione Puglia per rendere più efficaci le politiche di inclusione delle persone sorde e con ipoacusia, sia nelle comunità universitarie, sia nei territori. Con questo progetto, in particolare, potremo potenziare l’accessibilità dei servizi universitari e il supporto alla didattica, favorire la conoscenza e la sensibilizzazione sui temi dell’inclusione tra gli studenti, i docenti e il personale tecnico-amministrativo, coinvolgere la cittadinanza in una serie di eventi tematici. L’obiettivo comune è rendere le università luoghi davvero inclusivi per tutti”
“L’inclusione degli studenti sordi all’università – ha chiosato la professoressa Paola Angelelli, rappresentanza dell’Università del Salento – offre loro la possibilità di formarsi e di migliorare le competenze per l’inserimento nel lavoro, mentre favorisce la socializzazione e il confronto esterno. Tuttavia, ciò rappresenta una sfida che richiede sensibilizzazione sulla cultura della sordità e sulle lingue dei segni presso il personale universitario e nel territorio, ora riconosciute come lingue ufficiali. L‘Università del Salento, nell’ambito delle linee programmatiche concordate con le altre università pugliesi grazie al Fondo sociale delle persone sorde o ipoacusiche, in accordo con l’Assessorato al Welfare, Politiche di Benessere sociale e Pari opportunità ha sviluppato un progetto esecutivo articolato in diverse misure che accoglie tale sfida, a beneficio sì delle persone sorde, ma anche di tutta la comunità accademica e del territorio”.