Bari – Presentato progetto Regione Puglia per gestione Alzheimer e demenze a livello regionale

Il prof. G. Logroscino: “Diagnosi precoce fondamentale per rallentare sintomi patologia” – L’assessore Palese “Per Regione Puglia priorità a livello assistenziale”

Bari, 16 novembre 2023. È stato presentato a Bari durante l’evento ‘Piano nazionale demenze’ il progetto scientifico della Regione Puglia per la gestione dell’Alzheimer e delle demenze a livello regionale, finanziato dal Fondo Alzheimer e Demenza messo a disposizione dal Ministero della Sanità per il tramite dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il progetto – diretto da Giancarlo Logroscino, professore ordinario di Neurologia dell’Università degli Studi di Bari e direttore del Centro per le Malattie Neurodegenerative e Invecchiamento Cerebrale dell’Ospedale ‘Panico’ di Tricase – coinvolge tutte le ASL pugliesi, i Policlinici Universitari e gli Enti Ecclesiastici e mira a migliorare il percorso diagnostico-assistenziale di pazienti affetti da disturbi neurocognitivi (della memoria, nel linguaggio, ragionamento e comportamento).

L’intero piano si fonda su diagnosi precoce e una rete integrata sanitaria e socioassistenziale. “Per la diagnosi precoce – ha dichiarato il professor Logroscino è necessario il coinvolgimento del medico di famiglia che deve essere in grado di individuare i primi sintomi della malattia e indirizzare il paziente nel percorso diagnostico assistenziale nel più breve tempo possibile. Il tempo è una variabile fondamentale per rallentare i sintomi della patologia. Un ruolo chiave all’interno di questo percorso viene giocato anche dai neurologi, geriatri psicologi, assistenti sociali ed educatori professionali”.

“L’investimento su queste demenze, che devastano il malato e le famiglie – ha affermato l’assessore alla Sanità della Regione Puglia Rocco Palese – è una priorità in termini assistenziali che la Regione sta cercando in tutti i modi di affrontare; in primis nel definire i percorsi di chi deve prendere in carico questi pazienti che soffrono, purtroppo in crescita a livello percentuale. Parliamo di una priorità dal punto di vista assistenziale assieme alla parte neurodegenerativa che stiamo cercando di affrontare anche con la creazione di un centro Nemo in Puglia. I tempi di attuazione sono, però, un problema serio; quando ci sono le risorse, c’è un progetto, c’è l’esigenza e ci sono persone da assistere occorrerebbero procedure burocratiche molto più accelerate per realizzare strutture sanitarie. La richiesta al Parlamento è di intervenire per modificare le regole per la realizzazione di queste strutture, risalenti al 2001; oggi solo per arrivare a un progetto occorrono tre anni”.

Il Progetto del Fondo Nazionale delle demenze prevedeva varie linee progettuali e nel progetto della Regione Puglia sono state selezionate due linee operative. “Scopo ultimo di questo progetto – ha aggiunto Logroscino – è la creazione di un percorso diagnostico e terapeutico-assistenziale, con due obiettivi: in primis potenziare i processi per una diagnosi precoce di queste patologie; e poi creare e condividere protocolli basati su evidenze scientifiche e su trattamenti e approcci di tipo non-farmacologico.

Difatti, sebbene negli ultimi 10-15 anni sia stato fatto un grande sforzo per individuare terapie farmacologiche in grado di rallentare il declino cognitivo prima che si possa evolversi in demenza, ad oggi non esiste un trattamento farmacologico raccomandato. Di conseguenza, negli ultimi anni si è osservato un crescente interesse verso approcci non-farmacologici i cui benefici sono stati evidenziati dalla letteratura scientifica; in particolare, parliamo di benefici apportati da interventi di stimolazione cognitiva (lettura, parole crociate, sudoku, ecc..), multidominio (nutrizione, attività fisica, sonno, rischio cardiovascolare, stimolazione cognitiva) e psico-sociale (attività di gruppo, Alzheimer cafè, centri diurni) nel prevenire o nel rallentare potenzialmente l’evoluzione della neurodegenerazione a uno stadio precoce. Da ciò emerge, quindi, che l’individuazione precoce dei disturbi neurocognitivi minori apre una finestra di opportunità d’intervento, rendendo pertanto fondamentale una presa in carico globale del paziente con disordine neurocognitivo, sia da un punto di vista diagnostico-prognostico che gestionale.

In questo scenario, uniformare i sistemi di rilevazione di dati clinici e la loro raccolta attraverso un sistema integrato e condivisibile può consentire la strutturazione di un percorso clinico-assistenziale più definito ed efficace.

Tra gli obiettivi principali del progetto, c’è quello di formare le figure che, nel prossimo futuro, saranno protagoniste del potenziamento dei servizi socioassistenziali territoriali per una migliore integrazione tra servizi di cura primari secondari e sociali. Il sistema dei Centri Disturbi Cognitivi e Demenze di Regione Puglia, organizzato e integrato sul territorio con gradi diversi di competenze e specializzazione, si prepara così all’arrivo dei nuovi farmaci causali sull’Alzheimer che sono stati recentemente approvati dalla FDA, organo governativo statunitense per la valutazione della efficacia e sicurezza dei nuovi farmaci.