Si è tenuto ieri l’incontro con i cittadini solidali che si sono resi disponibili a diventare social giver dell’assessorato al Welfare per il servizio di accompagnamento sociale ed educativo di adulti vulnerabili, soli o con disagio psico-sociale.
L’incontro di presentazione si è svolto presso la parrocchia San Francesco d’Assisi a Japigia.
Il progetto di affido denominato Saves nasce nel 2020 come programma sperimentale e, grazie ai risultati conseguiti in termini di miglioramento del benessere degli adulti vulnerabili in carico, è diventato uno dei progetti strutturati del piano strategico del welfare cittadino. Il programma è coordinato e accompagnato dall’equipe di psicologi, assistenti sociali ed educatori della cooperativa sociale San Giovanni di Dio. Si struttura attraverso diverse fasi nell’ambito di un disciplinare definito con i servizi sociali della città, il centro di salute mentale e l’assessorato, offrendo l’opportunità di promuovere forme di affido tra adulti. Il servizio si basa sul coinvolgimento di cittadini solidali che diventano social giver, agiscono su base volontaria (a fronte della quale il Comune di Bari riconosce loro una quota di solidarietà) e vengono inseriti in un albo ufficiale al quale si accede partecipando al bando di reclutamento indetto periodicamente dalla ripartizione Servizi alla persona per dare la possibilità a chi lo voglia di formalizzare la propria disponibilità.
Ai social giver vengono affidati, con la supervisione e accompagnamento di un’equipe qualificata, adulti vulnerabili, anziani soli e a rischio di isolamento, adulti con lieve disagio psichico e disabilità, affinché siano accompagnati nello svolgimento di una serie di azioni quotidiane (cucinare, acquistare farmaci, passeggiare, leggere, prenotare visite mediche, andare al cinema o pagare bollette)
Ad oggi sono 274 i cittadini baresi che hanno dato la loro disponibilità diventando social giver; inoltre il servizio si avvale delle competenze professionali di 12 operatori socio-assistenziali (OSA).
Di seguito i numeri del servizio divisi per Municipi:
· Municipio I:
60 affidi più 27 beneficiari che hanno il supporto del solo OSA per un totale di 87 beneficiari.
· Municipio II
49 affidi più 10 beneficiari che hanno il supporto del solo OSA per un totale di 59 beneficiari.
· Municipio III
31 affidi più 1 beneficiario che ha il supporto del solo OSA per un totale di 32 beneficiari.
· Municipio VI
43 affidi più 2 beneficiari che hanno il supporto del solo OSA per un totale di 45 beneficiari.
· Municipio V
6 affidi più 1 beneficiario che ha il supporto del solo OSA per un totale di 7 beneficiari.
· Ripartizione Servizi alla persona
· 36 affidi
I social giver/affidatari e gli OSA coinvolti nel progetto partecipano a un corso di formazione iniziale e vengono costantemente aggiornati in modo da disporre di una sorta di “cassetta degli attrezzi” efficace e completa.
Il 27 febbraio scorso si è concluso il corso di formazione di Primo soccorso tenuto da Annabella Lorusso, infermiera professionale.
Il 2 aprile sarà avviato il corso La relazione tra affidatario e famiglia in una comunicazione efficace condotto da Concetta Scuccimarri, psicologa/psicoterapeuta.
I prossimi incontri di formazione, che saranno calendarizzati nei mesi di maggio e giugno, affronteranno in particolare gli aspetti psicologici della relazione con l’anziano, l’intervento psico-educativo cognitivo-comportamentale e l’arte terapia.
La gestione di Saves impegna diversi uffici comunali: una volta al mese si riunisce l’equipe valutativa composta dai referenti dei 5 Municipi, degli uffici della ripartizione Servizi alla persona e dei coordinatori dell’ente gestore. Tale equipe svolge un lavoro molto delicato che riguarda la gestione del progetto, la valutazione delle istanze di affido, l’individuazione di abbinamenti funzionali (affidatario – affidato) e la ratifica di quelli avviati nonché il confronto professionale su tutto quanto emerge nello svolgimento del progetto.
“In questi 10 anni abbiamo investito molto in interventi innovativi rivolti al contrasto delle solitudini e dell’isolamento di cittadini soli e privi di una rete familiare di sostegno, con disagio psico-sociale e anziani – ricorda Francesca Bottalico -.
In questa direzione abbiamo creato la figura dei social giver, cittadini solidali che attraverso la selezione, la formazione e l’accompagnamento di un’equipe professionale socio-educativa, si prendono cura della quotidianità e del benessere degli adulti fragili affidati.
Sono 247 i social giver che quotidianamente, in tutti i quartieri, offrono compagnia, ascolto e sostegno nelle faccende quotidiane ad adulti fragili, evitandone l’inserimento in comunità e strutture socio-sanitarie quali case di riposo o Rssa. Un’azione di welfare di comunità e sussidiarietà orizzontale che è riuscita a portare benessere nella vita di tante persone sole che in questi anni hanno ricominciato a vivere con speranza”. Per ulteriori informazioni https://www.comune.bari.it/web/egov/-/anziani-servizio-di-accompagnamento-sociale-ed-educativo-per-vulnerabili-attraverso-forme-di-affido-saves-