BOSSO E PARTIPILO: IL VALORE AGGIUNTO DEL QUINTETTO X
C’era grande attesa per l’inaugurazione del teatro F.OR.MA, una nuova struttura realizzata nella vecchia sede di Telebari in via Fanelli. Il contenitore culturale, che dispone di 277 posti a sedere e di un palcoscenico di circa 100 mq, si va ad aggiungere ad altri di analoghe dimensioni di cui si è arricchita la città in questi anni.
La denominazione fa riferimento alla Fondazione Orfeo Mazzitelli, intelligente imprenditore, compianto fondatore di Telebari, e pioniere delle televisioni libere in Puglia. Nella messa in opera del teatro è stata particolarmente curata l’acustica e le rifiniture interne. Il cartellone, con un programma diversificato (jazz, leggera, elettronica e cabaret di qualità), si inserisce autorevolmente nel pluralismo culturale della città.
Per il primo appuntamento della stagione è stato scelto quel Quintetto X che a metà degli anni ‘90 rappresentò una delle esperienze musicali più felici della scena barese. Nato da un’idea di Nicola Conte, musicista e produttore, e dal suo amore per la musica brasiliana, il gruppo si è formato nel centro culturale Fez. Il jazz è inteso come una intuizione, un atto spontaneo che esalta il ritmo e il movimento, e in questo senso la collocazione più consona appare proprio nella musica sudamericana.
Poi Conte incontra a Roma Rosalia De Souza, cantante brasiliana, e l’idea si definisce in progetto. Rosalia è nata a Rio De Janeiro nel quartiere di Nilopolis, autentica scuola di samba a cielo aperto, ed è venuta in Italia per perfezionarsi. Dunque, chi meglio di lei ha la voce giusta per il quintetto? Il progetto si concretizza così in un disco, “Novo Esquema de Bossa”, che conquista i consensi della critica e del pubblico più attento.
Il gruppo, dopo un certo periodo di notorietà negli ultimi anni si è defilato, ma non ha perso lucidità. Così gli organizzatori lo hanno scelto per l’inaugurazione e hanno richiamato Rosalia, che in questi anni si è conquistata una grande popolarità con altri tre dischi all’attivo e una nutrita attività internazionale. Nell’ensemble sono stati invitati come ospiti d’eccezione Gaetano Partipilo al sax, e Fabrizio Bosso alla tromba. Risultato: i biglietti sono andati a ruba!
Il concerto si snoda senza enfasi, con naturalezza e semplicità. Rosalia, snella, affascinante, solare, ha sangue caliente ed è ricca di comunicativa. Il pubblico sa bene che sarà presentata una carellata di brani tratti da tutta la produzione del Quintetto e di De Souza. E così è, infatti: “Senza paura”, “Diplomacia”, “C’è più samba” (del repertorio di Mina), “Samba Longe”, “Carolina Carol Bela”, “Dias De Carnaval”, “Luiza Manequim”, sono tutti brani tratti dai rispettivi lavori discografici. E’un misto di bossa nova, afro, jazz e pop che ha assunto una non meglio identificata denominazione di “Nu-bossa”. In realtà si riconosce un linguaggio che vuole unificare tradizione e modernità, accostando le sonorità degli anni ’60 all’elettronica.
Ci sono tutti gli elementi noti della musica di Carlos Jobim, De Moraes, Pascoal, ma anche Veloso, Joao Gilberto, Toquinho, Chico Barque, calati in un’atmosfera jazzata che è la contaminazione ideale per due modi di esprimersi che, pur sviluppatisi in luoghi diversi, hanno la stessa matrice africana. La musica sudamericana descrive, alla stessa maniera di quella italiana, il senso comune dei sentimenti, e la ricerca della felicità racchiusa nella nostalgia.
Lo fa con una intimità elegante e sensuale al tempo stesso, così come Rosalia si muove con eleganza e sensualità sul palco, accennando qua e là passi di danza. La sua voce è come la carezza “di un velluto, di una brezza”, come la definisce Nicola Conte. Molto interessanti i brani del suo ultimo lavoro discografico, “D’improvviso”, uscito un anno fa: la title-track è cantata nella nostra lingua, in omaggio all’Italia.
L’ingresso di Bosso e Partipilo merita un discorso a parte. I due hanno aggiunto spessore e dinamismo ad un concerto di per sé già consistente. Il calore della tromba, la tonalità graffiante del sax sono stati un valore aggiunto che hanno entusiasmato il pubblico, a cominciare dalla splendida esecuzione di “Tutu” di Miles Davis, agli assolo strepitosi in cui anche le pause degli altri avevano funzione. Gli stacchi improvvisi, le ripartenze, i duetti serrati, gli inserimenti corali con l’instancabile Galeandro al flauto traverso, hanno impreziosito di jazz puro il samba di Rosalia. Applausi a scena aperta e gran finale con bis a ruota libera, senza tanto guardare l’orologio. Il virtuosismo nei vocalizzi della cantante hanno infine placato un pubblico affascinato e insaziabile.
Al pianoforte Piersante Vincenti, alle chitarre Francesco De Giosa, al basso Marcello Piarulli, alla batteria Fabio Accardi, al flauto Anton Giulio Galeandro.
Gianfranco Morisco