Bari – Riconversione sito Enel di Cerano a Brindisi: al via la valutazione dei progetti di reindustrializzazione

Avviati i tavoli di confronto con le prime due delle sette imprese che hanno deciso di presentare i progetti per il piano di riconversione e reindustrializzazione delle attività produttive di Brindisi, anche nelle aree di pertinenza dei siti Enel Brindisi. Una iniziativa che tende anche a fronteggiare gli impatti negativi della inattività della centrale di Cerano, che comunque chiuderà definitivamente nel 2025.

Si sono tenuti questa mattina i primi incontri convocati dall’assessora alle Crisi industriali della Regione Puglia, Serena Triggiani, e dalla task force regionale per l’occupazione (comitato Sepac), guidata da Leo Caroli, cui hanno preso parte i dirigenti delle sezioni Politiche attive per il lavoro della Regione Puglia, Lella Giuseppe, della sezione politiche per lo sviluppo delle aree produttive industriali, Claudia Claudi, e della sezione competitività, Giuseppe Pastore, insieme ai rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, al presidente di Confindustria Brindisi,  Gabriele Menotti Lippolis, e a una delegazione di Enel.

“Parte da oggi una nuova e significativa fase di lavoro – ha dichiarato l’assessora Serena Triggiani –  che ci permetterà di arrivare nel più breve tempo possibile a interventi industriali su un sito che deve tornare ad essere strategico da un punto di vista economico per la comunità di Brindisi, sicuro per l’ambiente e la salute umana. Ho fortemente apprezzato – ha proseguito l’assessora – il contributo dato dalle parti coinvolte, il Ministero, il sindaco Marchionna. È necessario che Enel non si sottragga alla necessità di iniziative proprie di carattere industriale che garantiscano la continuità della sua presenza storica sul territorio Brindisi. La Regione dalla sua s’impegna ad attivare percorsi specifici di approfondimento per monitorare e valutare l’impatto ambientale che potranno avere i progetti, le autorizzazioni e la caratterizzazione del sito da riconvertire. Tutto questo perché, nel rispetto del quadro normativo, si possa procedere celermente nel dare risposte concrete al territorio, al sistema industriale interessato alla transizione e, soprattutto, ai lavoratori che hanno perso l’occupazione a causa delle tante crisi di quell’area industriale. Resta rilevante – ha concluso Triggiani – la necessità, come condiviso anche oggi , di arrivare a individuare con il ministero del Made in Italy gli strumenti di politica industriale nazionali e regionali che, con adeguate risorse certe, consenta di sostenere gli investimenti e di attrarne di nuovi, accompagnando i lavoratori in sofferenza ad una vera e propria rinascita”.

“Siamo in fase embrionale di un percorso importante – ha commentato il presidente Caroli  – che avrà significative ricadute occupazionali nel territorio brindisino, con particolare riferimento alla ricollocazione degli esuberi vittime della dismissione dello stabilimento di Cerano. Oggi è emersa, altresì, la piena comunione di intenti tra le aziende che abbiamo incontrato e Regione Puglia a proposito dell’attivazione di programmi di formazione, riqualificazione professionale, in funzione delle effettive esigenze degli investitori. Nei prossimi giorni – ha concluso – incontreremo le altre cinque aziende che hanno manifestato l’interesse a riconvertire e reindustrializzare le aree di pertinenza. Al termine di questo ciclo di incontri incontreremo le organizzazioni sindacali per condividere quanto emerso dai diversi confronti così da fare sintesi al tavolo nazionale di crisi”.