Dal 26 al 30 settembre a Parco Dora a Torino la manifestazione che vede protagonisti i presìdi Slow Food
La Puglia dei Presìdi Slow Food racconta a Terra Madre 2024 – Salone del Gusto di Torino le infinite possibilità di valorizzazione dei prodotti agroalimentari che hanno ottenuto in questi anni, dal Gargano al Salento, il riconoscimento della chiocciolina Slow Food. L’area Puglia attrezzata a Parco Dora nel capoluogo piemontese, accoglierà fino al 30 settembre contadini, allevatori e pescatori, testimoni diretti dell’impegno nel mantenere in equilibrio l’ambiente e l’utilizzo delle risorse naturali, nel rispetto della biodiversità e delle comunità locali.
“In due anni la Puglia è passata da 23 a 35 presìdi Slow Food, anche grazie al sostegno di progetti, inseriti nel programma di promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi di qualità ed educazione alimentare attivato dal Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, che servono a recuperare informazioni sull’origine dei prodotti e a verificare i disciplinari di produzione – ha ricordato l’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia –. Questa crescita la raccontano in questi giorni, direttamente alle migliaia di visitatori del Salone del Gusto, le oltre 40 aziende ospitate nello spazio della Regione Puglia insieme agli attivisti di Slow Food. Un cibo buono, pulito e giusto, come da sempre recita lo slogan di Slow Food, è per la Puglia paradigma e impegno quotidiano”.
Le attività nello stand della condotta Slow Food di Puglia, sostenute dal Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale e ambientale della Regione Puglia in sinergia con Unioncamere Puglia al Salone del Gusto di Torino, sono molto dinamiche e prevedono la partecipazione attiva dei visitatori: ogni giorno si alternano laboratori esperienziali come quello dedicato alle erbe spontanee: la Puglia conserva 840 specie, tutte edibili di cui almeno 170 condimentarie (come alloro, timo, maggiorana, issopo, santoreggia, mortella, finocchietto selvatico). Gli esperti coinvolti da Slow Food sono impegnati a raccontare la storia e gli aneddoti che legano le varietà vegetali in esposizione, al passato e agli usi in cucina e nella medicina. Un piccolo mulino invece è stato protagonista del laboratorio su grani antichi e legumi. I partecipanti hanno assistito alla molitura dei grani antichi fatta con un piccolo mulino artigianale, hanno setacciato la farina separandola dalla crusca, hanno impastato con lievito madre per dare vita alla focaccia pugliese.
Non mancano naturalmente le cene didattiche, queste ultime coordinate dagli chef Maria D’acunto e Raffaele Murani, che spaziano dalla valorizzazione dei vegetali prodotti in Puglia e esposti nella mostra pomologica e delle piantine di ortaggi, con oltre 50 varietà antiche, passando per le diverse forme della pasta di semola di grano duro, impastata semplicemente con l’acqua. Ogni piatto sarà abbinato con oli, vini e birre di Puglia.
Da segnalare un gemellaggio speciale tra Puglia e Perù, tra i pescatori del porto del Callao e i mitilicoltori di Taranto. Sabato 28 settembre è in programma alle 19.00 un momento di confronto tra pescatori, attivisti, ricercatori, uniti dall’obiettivo comune di valorizzare il proprio territorio nel rispetto delle tradizioni culturali e dei valori naturali. L’evento si concluderà con una cena sulla cucina dei due mondi alla scoperta della ceviche peruviana e del crudo di Puglia. Il Salone del Gusto nello stand della Regione Puglia si concluderà il 30 settembre con un pranzo del recupero, incentrato sul riutilizzo di legumi e verdure adoperate nei giorni del Salone, quale segno tangibile di un impegno contro lo spreco alimentare e il recupero del cibo. —