Bari – XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, AL TAVOLO REGIONALE PIANO DI COLDIRETTI PER RICOSTRUZIONE E CONTENIMENTO; RIGENERAZIONE SALENTO FERMA AL 14%

Presentato l’articolato Piano anti Xylella di Coldiretti per la ricostruzione Salento, dopo il disastro causato dalla Xylella all’olivicoltura, all’ambiente, al paesaggio e al turismo, ma anche per contenere l’avanzata della malattia che continua a camminare ed ha raggiunto Bari con il piccolo focolaio a Torre a Mare. E’ Coldiretti Puglia ad aver portato al tavolo regionale convocato dall’assessore all’agricoltura Pentassuglia il piano che dovrà la rigenerazione olivicola del Salento con una dotazione congrua di risorse, il contrasto all’avanzamento della Xylrella,  il coordinamento ed il sostegno alle attività di ricerca ed un pieno e consapevole coinvolgimento delle Istituzioni Nazionali e dell’Europa sul problema Xylella.

“La Xylella è un problema nazionale, oltre che regionale ed europeo e se dovesse continuare a ‘camminare’, non ci sarà più olio da commercializzare, oltre al danno per l’economia ed il turismo con la perdita di ambiente e paesaggio. La zona di contenimento si è allargata pericolosamente a nord – afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo – e il fronte della malattia è molto ampio, le ‘eradicazioni chirurgiche’ vanno attuate tempestivamente, ma soprattutto vanno attivate misure per espiantare tutti gli ulivi secchi che ancora incombono nelle campagne salentine e finanziate misure per i reimpianti e la ripresa piena dell’attività olivicola”.

E’ inaccettabile la lentezza nell’istruttoria delle pratiche ed anche nella distribuzione degli aiuti, quando ci vogliono addirittura fino a sei mesi per la liquidazione dell’anticipazione richiesta da alcune imprese. “Abbiamo chiesto di procedere con lo scorrimento veloce della graduatoria per tutta la dotazione disponibile di 80 Meuro, dotando sia l’Ente istruttore che l’Ente liquidatore di personale adeguato per accelerare le istruttorie e le liquidazioni degli acconti e dei saldi alle aziende beneficiarie”, conclude Cavallo.

Ma serve anche la verifica tecnica delle casistiche dei ritardi – aggiunge Coldiretti Puglia – per procedere senza indugio alla determinazione di eventuali economie o rinunce per continuare a scorrere la graduatoria, oltre alla realizzazione di accordi pubblici/privati per la fornitura di piante con vivai, assicurando quantitativi di materiale a prezzi calmierati e vigilare sulle speculazioni.

“Resta di primaria importanza – aggiunge Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia – continuare con il contrasto nell’area contenimento e cuscinetto della sottospecie Pauca dell’avanzamento della malattia. Infatti, le pratiche di prevenzione e di contrasto al vettore, attraverso sia le lavorazioni dei terreni che con le misure fitosanitarie contro l’insetto adulto, hanno un’importanza decisiva per bloccare la diffusione della fitopatia, per abbattere la popolazione di adulti di sputacchina che, con i loro spostamenti e i loro voli, sono i veri responsabili della diffusione dell’avanzata del batterio. La Puglia, come si sa, è la prima regione produttiva italiana e soprattutto gli oliveti specializzati della così detta Conca barese e, ancor di più, del nord barese rappresentano la stragrande produzione olearia del nostro Paese e, quindi, l’area di contenimento e l’area cuscinetto, rappresentano uno sbarramento di salvaguardia innanzitutto per l’olivicoltura regionale, ma poi per tutta l’olivicoltura italiana ed europea”, insiste Piccioni.

Rispetto alla misura per la ricostruzione del Piano nazionale di Rigenerazione sono giunte 8.133 domande singole e 26 domande collettive (contenenti 879 domande di adesione) per oltre 222 Meuro di richiesta, ma la dotazione finanziaria ammonta a soli 80 Meuro, con il volume complessivo delle erogazioni, tra acconti e saldi, che riguarda al momento soltanto 300 imprese per un importo pari a quasi 9 milioni di euro, una cifra irrisoria rispetto ad una misura fondamentale per la ripresa produttiva, territoriale e paesaggistica dell’area colpita da Xylella che sconta una tempistica lunghissima e incompatibile con le urgenze del territorio colpito.

Solo nell’area infetta risultano contaminati quasi 200mila ettari e 21 milioni di alberi e contro il dilagare della Xylella che è arrivata in provincia di Bari sono determinanti monitoraggio, campionamento, analisi di laboratorio e continua ricerca, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l’individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione –  conclude Coldiretti Puglia – su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe, anche puntando sulle tecnologie innovative di monitoraggio remoto.