La guardia classe ’86 va a rafforzare il roster di Gesmundo: «Giocare con la maglia della mia città sarà emozionante»
Quando un giocatore è sul campo, si sente nel suo habitat naturale.
Rivedendo Michele Altamura sul parquet del PalaPoli, primo tesserato del 2024 della Pallacanestro Molfetta, è come se fosse a casa. L’atleta classe ‘86, guardia molfettese di 183 centimetri reduce da un inizio di stagione con la Armeni Assi Basket Brindisi, avendo scelto con Giovanni Gesmundo e Andrea Maggi di dar vita ai Ballers, sperava di poter tornare ad indossare la maglia della Pavimaro. Desiderio esaudito a poche ore dal match di Barletta, derby in salsa biancorossa nel campionato di serie C unica. «Ero già tornato a Molfetta, in serie D e sempre con il presidente Nicola Solimini – le prime parole di Altamura – con cui ho trascorso due anni pieni zeppi di emozioni: poi, però, le nostre strade si sono divise, viaggiando sempre su due binari paralleli in virtù della stretta collaborazione fra la Pavimaro e i Ballers». E quando ha cambiato squadra, «negli anni successivi, non è mai stato facile giocare contro Molfetta – ha ammesso Altamura -, ma in fin dei conti giocare a casa e indossare la maglia della tua città ha sempre quell’emozione in più. Proprio per questo, non ho esitato un attimo a dire di sì». Altamura è un’atleta che non ha bisogno di presentazioni, tante le sue tappe in giro per la Puglia: vanta una lunga militanza nei campionati regionali senior dove negli anni ha indossato le maglie della Fortitudo Trani, Talos Basket Ruvo, Olimpica Cerignola, Pallacanestro Molfetta, Adria Bari, Cestistica Barletta e Barletta Basket.
Giocatore fisicamente esplosivo, dotato di un eccellente tiro, è una guardia di razza capace di mettere in crisi tutte le difese avversarie: fa dell’imprevedibilità la sua arma migliore. Essendo un giocatore che non digerisce la sconfitta, sul rettangolo di gioco esprime al meglio il suo forte carattere, che lo rende un combattente fino all’ultimo secondo. Lo sarà anche a Molfetta, a casa sua. «Sicuramente la motivazione di tornare a giocare in biancorosso è molto alta – ha detto ancora Altamura – perché c’è un legame, oltre quello sportivo, e una società che in passato mi ha accolto benissimo. Personalmente spero di far bene, pur avendo un ruolo diverso nel contesto squadra rispetto agli ultimi anni: vorrei essere utile ai miei compagni, allo staff e provare con loro – ha concluso Altamura – a raggiungere gli obiettivi che tutto il gruppo insegue da inizio anno».