Prima tappa, a Bitonto, del progetto “Impariamo a mangiare sano”. Protagonisti, l’ulivo e la sua storia
Seicento alunni di scuola primaria tra i verdi paesaggi di Lama Balice, alla scoperta dell’olivo e dell’olio extravergine. Al via a Bitonto il primo appuntamento del progetto “Impariamo a mangiare sano”.
Promossa da Regione Puglia e Comune di Bitonto, in collaborazione con Masseria Lama Balice, l’iniziativa prevede quattro appuntamenti in masseria didattica, uno al mese fino ad aprile. Protagonista della prima tappa è, appunto, l’olio tipico del territorio, il “Cima di Bitonto” che si estrae dalle drupe dell’olivo locale, l’ogliarola bitontina. L’ulivo caratterizza, sin dalla notte dei tempi, il paesaggio e l’economia locale, come testimoniano monete e stemmi.
Nel corso di questa prima tappa i ragazzi avranno l’occasione di conoscere le diverse varietà di olive, i processi di trasformazione e conservazione e il ruolo che la pianta ha sempre avuto da un punto di vista alimentare e medicinale.
Diverse le scuole coinvolte: il I circolo didattico statale “Nicola Fornelli”, gli istituti comprensivi Don Tonino Bello, Modugno – Rutigliano – Rogadeo, Sylos e Cassano – De Renzio e l’istituto Sacro Cuore.
L’appuntamento successivo, a febbraio, sarà dedicato all’importanza nell’alimentazione degli ortaggi, con un laboratorio che permetterà agli alunni coinvolti di realizzare e curare un piccolo orto biologico. A marzo, un laboratorio sull’ambiente, per conoscere le caratteristiche naturali, geologiche e storiche di Lama Balice. L’ultimo laboratorio, ad aprile, sarà dedicato all’importanza di mangiare frutta, preferibilmente locale.
«Questo progetto è molto importante perché sensibilizza i bambini e le famiglie sulle corrette abitudini alimentari – spiega Ester Martiradonna, nutrizionista –. L’olio extravergine di oliva ha tanti benefici nella prevenzione di malattie cardiovascolari e tumori, ma è anche importante nella cosmesi e nel prevenire malattie cutanee. È fondamentale che, alle famiglie, arrivi, come messaggio, l’importanza di consumare frutta e verdura a chilometro zero e di valorizzare il nostro territorio. L’obiettivo del progetto è anche far comprendere ai bambini i benefici della dieta mediterranea, invidiata a livello internazionale, ma oggi sempre più sostituita da prodotti confezionati che fanno più male che bene»