Bologna – Al via EIMA International 2024

Inaugurata ieri mattina a Bologna, la 46ma edizione di EIMA International. Presenti il  ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida; il viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami, l’assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia Romagna Vincenzo Colla, il sindaco del Comune di Bologna Matteo Lepore,  il  presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas, il Magnifico Rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari,  il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari,  il presidente e il direttore generale di FederUnacoma – la federazione organizzatrice di EIMA – Mariateresa Maschio e Simona Rapastella, e rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e di altre associazioni di settore. 
Innovazione tecnologica, formazione, sostegno agli investimenti in macchinari di ultima generazione, promozione del made in Italy sui mercati globali i  temi al centro del convegno che si è tenuto di seguito  intitolato “Tecnologie per l’industria agromeccanica, competenze professionali e mercati: le nuove sfide per l’impresa agricola”

EIMA International: Lollobrigida annuncia nuovi fondi per la meccanica agricola  

La 46° edizione di EIMA International si è aperta ieri a Bologna con un confronto fra istituzioni, organizzazioni professionali agricole, industrie agromeccaniche sul tema dell’innovazione tecnologica, dello sviluppo dei mercati e dei sostegni pubblici per il settore. Necessario sostenere gli investimenti in macchinari di nuova generazione anche a fronte di una congiuntura poco favorevole. Il ruolo strategico della formazione e della cooperazione per promuovere il made in Italy sui mercati globali ma anche per superare il modello di agricoltura “a due o a tre velocità”.  

Innovazione tecnologica, formazione, sostegno agli investimenti in macchinari di ultima generazione, promozione del made in Italy sui mercati globali. Questi i temi al centro del convegno intitolato “Tecnologie per l’industria agromeccanica, competenze professionali e mercati: le nuove sfide per l’impresa agricola” che ha aperto la 46° edizione di EIMA International, la rassegna mondiale della meccanizzazione agricola in svolgimento a Bologna sino al 10 novembre prossimo. L’incontro, tenutosi subito dopo il “taglio del nastro” che ha inaugurato la kermesse bolognese e che è stato moderato dal condirettore del Quotidiano Nazionale Piero Fachin, ha visto la partecipazione della presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio, del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida; del viceministro delle imprese e del made in Italy Valentino Valentini, del presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas, del presidente della CIA Cristiano Fini e del vicepresidente di Confagricoltura Luca Brondelli.  

Per l’economia agricola italiana, votata all’eccellenza e con una crescente specializzazione nelle coltivazioni ad alto valore aggiunto – è stato spiegato nel corso del convegno – gli investimenti in tecnologia sono un fattore chiave per incrementare le rese, ottimizzare l’impiego dei fattori produttivi e migliorare la qualità delle derrate alimentari, ma sono frenati dalla bassa redditività del settore. «Le nostre aziende agricole devono ridurre gli input e al contempo contrastare la perdita di fertilità dei suoli. È una sfida molta complessa che ha implicazioni ambientali e sociali. Per vincerla dobbiamo puntare sull’innovazione e sulla meccanizzazione, che già in passato ci ha permesso di superare fasi congiunturali complesse. Tuttavia – ha ribadito Cristiano Fini – i redditi agricoli bassi non agevolano gli investimenti in macchinari avanzati, che invece devono essere resi accessibili agli operatori». L’incremento dei costi di produzione è dovuto in particolare ai rincari delle materie prime, soprattutto di quelle energetiche. Su questo fronte il viceministro Valentini ha confermato l’impegno del governo per il varo del nucleare di seconda generazione. «Ribadiamo di essere favorevoli a questa soluzione. È in agenda a livello comunitario – ha detto Valentini – ed è un obiettivo per il governo italiano. Stiamo lavorando per arrivare presto a proposte concrete». 

Il tema dell’innovazione è legato a doppio nodo a quello della formazione. «I mezzi meccanici di ultima generazione presentano funzionalità molto avanzate che incrementano i livelli di produttività e sicurezza sul lavoro, ma che richiedono al contempo competenze altamente specializzate. Penso, ad esempio, all’enorme quantità di dati raccolta dalle macchine. Questi dati – ha spiegato Luca Brondelli – sono essenziali per la nostra attività quotidiana, ma devono essere studiati, analizzati e condivisi sulla base di uno specifico know how». La formazione riveste un’importanza strategica anche ai fini della promozione del made in Italy sui mercati globali, come ha sottolineato il presidente dell’Agenzia ICE.  

«Noi siamo in grado a garantire tecnologie, assistenza, formazione in tutti i paesi. I nostri competitor non riescono a fare altrettanto. Proprio oggi insieme a FederUnacoma firmiamo un protocollo con l’Uganda, rappresentata ad EIMA dal ministro dell’agricoltura, con l’obiettivo di promuovere un percorso di crescita e di sviluppo del sistema agricolo e agroalimentare del Paese africano». La cooperazione tecnica fra industrie del mondo occidentale e industrie dei Paesi emergenti è essenziale anche al fine di evitare la coesistenza di sistemi agricoli di qualità, ad alta intensità tecnologica e a basso impatto ambientale, e sistemi invece di minore qualità tecnologica e ambientale. «Lo scenario di un’agricoltura e una meccanizzazione agricola che si sviluppa nel mondo a due o tre diverse velocità – ha aggiunto Mariteresa Maschio – e che si fa carico della questione ambientale in modo discontinuo da territorio e territorio, che infine si adegua alla logica dei blocchi economici e commerciali non è auspicabile».  

«Questa è una manifestazione di grande rilievo, qui ho avuto la possibilità di comprendere molte delle istanze del settore. Oggi abbiamo portato delle risposte concrete con il bando dei 100 milioni del Fondo Innovazione, con il quale siamo intervenuti a sostegno del comparto e delle imprese produttrici di macchine innovative, capaci di fare buona agricoltura sostenibile in termini economici e ambientali. Credo che girando tra gli stand di questo evento si possa respirare quello che l’Italia riesce a fare. Come Governo – ha concluso Francesco Lollobrigida –  siamo consapevoli di quello che è il nostro ruolo: aprire nuove strade e permettere a tanti nel mondo di acquistare Made in Italy».