L’Organizzazione chiede una maggiore mobilitazione per rafforzare il programma di immunizzazione nei distretti colpiti
Sono più di 2mila i bambini con sospetta diagnosi di morbillo negli ultimi 4 mesi in Burkina Faso, mentre nel Paese si rischia il diffondersi di un’epidemia. È l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, chiedendo uno sforzo maggiore per sostenere le comunità colpite.
Dallo scorso novembre, il Paese ha registrato più di 2mila casi sospetti di morbillo – quasi la stessa cifra dell’intero 2023 – e sette vittime. I bambini di età compresa tra uno e 15 anni rappresentano il 96% dei casi, secondo l’istituto di sanità pubblica del Paese. Solo a febbraio sono stati registrati circa 1.700 casi, che continuano ad aumentare ogni settimana. La regione di Centre è stata la più colpita, con circa il 37% dei casi segnalati.
Il morbillo è una delle malattie più contagiose al mondo che, se non trattata, può causare cecità, polmonite e morte. I sintomi includono febbre alta, tosse ed eruzione cutanea. Nelle donne in gravidanza, contrarre il morbillo aumenta il rischio di aborto spontaneo e parto prematuro.
Sebbene siano sufficienti due dosi di vaccino a prevenire il contagio da morbillo, la vaccinazione rappresenta ancora una grande sfida: lo confermano i dati raccolti dall’Organizzazione che attestano che le persone non vaccinate hanno rappresentato quasi il 90% dei casi di morbillo confermati.
Secondo l’OMS, nel 2023 i casi di morbillo sono aumentati del 79% rispetto all’anno precedente, soprattutto a causa delle mancate vaccinazioni e dello stress a cui sono stati sottoposti i sistemi sanitari durante la pandemia del COVID-19.
Il Burkina Faso è stato interessato da diverse epidemie di morbillo negli ultimi anni: il Paese ha registrato 2.190 casi nel 2023, 252 nel 2022, 3.866 nel 2021 e 2.480 casi nel 2020.
Save the Children chiede una mobilitazione continua degli operatori sanitari, tra cui medici e infermieri, per fornire un supporto fondamentale nei distretti colpiti dall’epidemia, e la sensibilizzazione di altre regioni sulla prevenzione della malattia.
“È urgente fermare questa malattia per il benessere dei bambini, dei loro genitori e delle comunità. Save the Children accoglie positivamente le misure di prevenzione e cura adottate dal governo e dai suoi partner, ma chiede allo stesso tempo una maggiore mobilitazione per fornire un sostegno cruciale ai distretti interessati dall’epidemia e per rafforzare il programma di vaccinazione già in corso”, ha dichiarato Benoit Delsarte, Direttore di Save the Children in Burkina Faso.
Save the Children opera in Burkina Faso dal 1982, con programmi di salute, educazione e protezione dell’infanzia. Questi interventi si concentrano sul miglioramento della salute materna e infantile, la lotta alla malnutrizione e all’insicurezza alimentare, la promozione della scolarizzazione, in particolare per le bambine, la fine del matrimonio infantile, la sicurezza dei bambini e la sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia.