Capurso (Bari) – Nostalgia ‘canaglia’ con i Dire Straits Legacy

photo Egidio Magnani

Chiusura col botto ieri sera a Capurso al Multiculturita Summer Festival con i Dire Straits Legacy.


Una tre giorni dove ci si è potuti immergere nella poesia, a volte molto introspettiva, di Max Gazzè, per poi passare alla magia musicale di Russel Crowe che ci ha regalato una serie di brani che spaziavano dal rock al country, mentre ieri sera  l’atmosfera è stata pervasa da un sentimento di nostalgia per i “giovani” degli anni’80 con i Dire Straits Legacy.
 
I gruppo formatosi dopo che il loro fondatore Mark Knopfler ha preferito seguire una carriera da solista, non sono una cover band ma una concept band formata da alcuni degli ex membri della rock band britannica, come Alan Clark alle tastiere e piano Hammond, Phil Palmer alle chitarre, Mel Collins ai sassofoni, insieme ad altri personaggi di spicco nel mondo della musica.
La voce e il suono della chitarra di Knopfler è invece affidata all’italiano Marco Caviglia. Un altro membro italiano è il batterista Cristiano Micalizzi.
 
Il concerto non poteva non iniziare con un pezzo di grande successo come Private Investigation dove sono apprezzabili gli assoli di pianoforte, chitarra classica ed elettrica ma anche il ritmo scandito del basso, che sembra riprodurre il battito del cuore.
 
L’incipit di the Carousel Waltz da avvio a una delle più famose canzoni dei Dire Straits, Tunnel of Love. Si prosegue con Telegraph road e con l’apprezzata Once Upon a Time in the West.
Un boato quando i presenti sentono l’arpeggio della chitarra resofonica preludio della  romantica canzone Romeo and Juliet.
Non sono mancati i brani dell’ultimo lavoro discografico “3 Chord Trick” prodotto da Phil Palmer e Alan Clark.


Dopo due ore e trenta di concerto non si poteva che terminare con So far away.

Anna De Marzo

photo Egidio Magnani