Con buona pace di coloro che si sforzano di trovare sempre difetti e sono inclini a vedere nero dappertutto, ci sono anche statistiche che non relegano Taranto e la sua provincia in fondo alle classifiche. È il caso del report della CGIA di Mestre sulla variazione positiva del PIL reale aggiornata al primo trimestre del 2024. Un’analisi che elegge il capoluogo ionico ed il suo territorio primi in Puglia e al 27° posto su scala nazionale. Il tutto a pochi giorni dalle critiche mosse all’attività dell’Amministrazione comunale e al sindaco Rinaldo Melucci solo perché in occasione di un evento aveva inteso puntare l’attenzione sul futuro di quei giovani che con lo studio, l’applicazione ed il sacrificio raggiungeranno risultati che li porteranno ai vertici della società e su modelli economici diversi da quelli che hanno caratterizzato gli ultimi decenni ingabbiando la città dei due mari nella monocultura dell’acciaio. Riflessioni che non avevano incontrato il gradimento di chi, invece, aveva preferito evidenziare scenari estremamente negativi per l’intero territorio tarantino accodandosi a graduatorie ed analisi sulla cui attendibilità non appare azzardato sollevare dubbi.
Il risultato emerso dall’elaborato della Confederazione veneta va in netta controtendenza rispetto a recenti sondaggi e parla di un deciso recupero della nostra provincia dopo i devastanti effetti a livello economico (e non solo) provocati dal COVID. Rispetto ai livelli prepandemia (e quindi il riferimento è al 2019) Taranto è cresciuta del 12,69 per cento e nel solo 2024 dello 0,57, mentre più staccate ci sono Brindisi al 61esimo posto (6,07 e 0,36), Bari al 73esimo (6,55 e 0,25), Bat, all’88esimo (5,38 e 0,11), Foggia al 91esimo (2,50 e 0,09), Lecce, al 103esimo (7,02 e – 0,07). Il confronto con gli altri capoluoghi pugliesi pone la città dei due mari e la sua provincia in una posizione che conferma come nel tarantino esistano realtà imprenditoriali capaci di dare slancio ad un’economia che sta imparando a non prendere come punto di riferimento solo quella “grande industria” che, in attesa della tanto auspicata transizione, resta ancorata ad un’attività produttiva ormai superata.
“Questo risultato– ha commentato il sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci- è la dimostrazione di come il processo di cambiamento delineato dal progetto “Ecosistema Taranto” stia dando i frutti sperati in tutto il territorio. Siamo sulla buona strada e potremo aumentare l’andatura se punteremo con decisione su un’economia alternativa a quella dell’acciaio, se continueremo a privilegiare settori come il turismo, a valorizzare il patrimonio storico-culturale e a sfruttare le enormi potenzialità della nostra terra.”