D’Arcangelo: “Subito le 12 postazioni per avviare il Programma GOL”
Ad aprile 2024 il Comune di Taranto, dopo una riunione con le rappresentanze sindacali di CGIL CISL UIL e i dirigenti territoriali e regionali dell’ARPAL, annunciava di aver risolto il problema dell’assenza del Centro per l’Impiego del capoluogo, chiuso, come si ricorderà, da aprile del 2023 per la dichiarata inagibilità e assenza di igiene della struttura in via Raffaele Carrieri. Il Centro per l’impiego di Taranto avrebbe trovato sede negli uffici comunali di via Veneto, al termine di lavori di ristrutturazione.
Ne seguirono articoli di stampa che lasciavano presagire la tanto attesa schiarita per il futuro di una istituzione così indispensabile per il territorio tarantino, già ampiamente flagellato da crisi economica e occupazionale.
“In quell’occasione venne posta all’attenzione dell’amministrazione comunale l’urgenza di aprire, però, anche se in modalità provvisoria, degli sportelli di riferimento per fare in modo che i lavoratori del Centro per l’Impiego di Taranto, potessero rispondere alle necessità impellenti dettate dal Programma “GOL” – spiega il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo – un’azione di riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che entro il 2025, dovrà tentare di dare risposte di politica attiva del lavoro, specie a territori, come il nostro, con un’alta percentuale di disoccupati e inoccupati”.
“Sempre in quella sede – continua D’Arcangelo – il direttore regionale dell’ARPAL venne rassicurato dall’Assessore comunale Marcello Murgia, circa l’”immediata disponibilità” di dodici postazioni di lavoro da utilizzare dal personale del Centro per l’impiego di Taranto, proprio per istruire le pratiche di potenziali 5mila cittadini che avrebbero dovuto essere auditi direttamente e successivamente avviati a programmi di formazione su misura”.
A quasi un mese di distanza, però, lo scenario non fornisce ancora schiarite.
“I lavori di adeguamento degli uffici di via Veneto proseguono, nella promiscuità, però, di attività delicate come quelle svolte dagli uffici comunali per i servizi sociali che meriterebbero un minimo di privacy, dipendenti comunali costretti a rispondere al telefono o alle domande in presenza tra rumori, polveri e calcinacci – sottolinea D’Arcangelo – e neanche uno di quei 12 sportelli “immediatamente disponibili” ancora attivo. Ci rendiamo conto dello sforzo che il Comune sta compiendo in tal senso – termina D’Arcangelo – ma l’immediata erogazione di questi servizi indispensabili e direi di sopravvivenza per molti disoccupati tarantini, ci spinge a chiedere di fare passi spediti per una soluzione rapida del problema”.