A Bari si è svolto il consiglio generale della CISL Bari, al quale hanno partecipato il Segretario generale CISL Bari Giuseppe Boccuzzi e il Segretario della CISL Puglia Antonio Castellucci. Di seguito la relazione di Giuseppe Boccuzzi
Il panorama sindacale si configura come un terreno fertile per la crescita e la sostenibilità, come testimoniato dalla Cisl, un’organizzazione che proietta il suo sguardo al futuro con vigore. Un consenso crescente, con quasi 50.000 nuovi iscritti a livello nazionale nel triennio 2020-2022, rivela una tendenza positiva, cui le federazioni del territorio Bari-Bat contribuiscono in modo significativo.
La Cisl Bari-Bat si distingue non solo per la crescita tra i lavoratori, ma anche per l’aumento di consenso tra i pensionati. Questo successo è il risultato di politiche sindacali concrete, come la battaglia per la sanità pubblica, e di strategie organizzative intelligenti, con investimenti mirati e un processo di continuità associativa. La partecipazione attiva a livello nazionale evidenzia la volontà di migliorare le scelte organizzative e promuovere il network dei servizi.
L’organizzazione celebra una costante crescita nei tesseramenti, con la speranza di superare gli 75.054 iscritti del 2022. Notevole è anche l’incremento nelle pratiche Inas e nell’attività fiscale del Caf, indicando una crescita del 25% nei servizi fiscali.
Dall’assemblea organizzativa nazionale emerge un chiaro messaggio: c’è spazio per il progresso affinando scelte e comportamenti organizzativi. La Cisl Bari-Bat risponde con azioni tangibili, ampliando la rete di presidi sul territorio con l’apertura di una nuova sede a Palo del Colle. Questo impegno si traduce in 54 sedi nelle due province, rispondendo alle esigenze operative e confermando il radicamento territoriale.
La partecipazione attiva alla proposta di legge di iniziativa popolare sull’articolo 46 della Costituzione è un segno tangibile dell’approccio innovativo della Cisl. La ricerca di un processo di democrazia economica si traduce nella raccolta di oltre 375.000 firme, indicando una volontà condivisa di elevare il ruolo dei lavoratori nella gestione delle aziende.
Il segretario generale Sbarra sottolinea l’importanza di coerenza e sostegno concreto da parte di tutti coloro che hanno sottoscritto la proposta di legge. La Cisl si impegna a portare avanti questa iniziativa, convinta che il confronto e il dialogo siano la via percorribile per il bene del Paese.
L’analisi della manovra di bilancio per il 2024 rivela luci e ombre. Mentre si apprezzano gli sconti sui contributi e altre misure a favore dei lavoratori, la Cisl esprime preoccupazioni per il deficit e il debito pubblico. La richiesta di un nuovo patto sociale emerge come necessità per aggredire i nodi che frenano l’occupazione e definire nuove strategie per il rilancio economico.
Il focus sul Mezzogiorno evidenzia sfide significative, con la necessità di affrontare il divario occupazionale di genere e generazionale.
L’anno a venire si preannuncia impegnativo, ma la Cisl Bari-Bat affronta la sfida con determinazione e la consapevolezza di un ruolo cruciale nella costruzione di un futuro sindacale solido e sostenibile.
INVESTIMENTI E OCCUPAZIONE: LA PARTITA VITALE DEL SINDACATO TERRITORIALE
Nel contesto delle sfide economiche e occupazionali che affronta il territorio della provincia di Bari e Bat, l’azione sindacale confederale si configura come elemento cruciale nella partita per il recupero dei gap occupazionali rispetto al resto del Paese e dell’Europa. L’importanza di questa sfida emerge chiaramente considerando i numerosi progetti di investimento attivati: 1016 progetti per 1,3 miliardi di euro nella provincia Bat e 3569 progetti per 3,6 miliardi di euro nell’area metropolitana barese, di cui 989,7 milioni provenienti dal PNRR e 325,8 milioni da altre risorse.
Un aspetto critico che il sindacato confederale territoriale non può trascurare è rappresentato dalla disparità occupazionale di genere e generazionale. Ne emerge un quadro preoccupante: meno del 30% delle donne nella provincia di Bari e meno del 3% nella Bat sono occupate, in netto contrasto con i tassi di occupazione femminile più elevati registrati nel Nord Italia e in Europa.
La carenza di posti negli asili nido pubblici e la mancanza di strutture scolastiche pubbliche a tempo pieno, unite alla scarsa propensione delle imprese territoriali a favorire misure di conciliazione vita-lavoro, rappresentano ulteriori ostacoli per la permanenza delle donne nel mondo del lavoro. Dati preoccupanti emergono anche dai livelli di abbandono scolastico, che raggiunge il 16%, e dai Neet under 29, che rappresentano il 25% di questa fascia di età.
Il settore giovanile risulta altrettanto compromesso, con un misero tasso di occupazione inferiore al 30% per i giovani fino a 29 anni nella provincia di Bari e Bat. Il numero significativo di under 29 senza lavoro, stimato a 140.000 nella provincia di Bari e 50.000 nella provincia Bat, mette in luce la necessità di interventi mirati per favorire l’inserimento lavorativo di questa fascia di età.
Il sindacato confederale territoriale, insieme a Cgil e Uil locali, ha elaborato un protocollo volto a dare efficacia alla previsione legislativa di una clausola del 30% di occupati in più, tra donne e giovani, nei bandi di gara finanziati dal PNRR. Questa iniziativa è cruciale per il futuro delle comunità locali e ha ricevuto l’adesione di alcuni comuni come Capurso, Rutigliano e Gioia del Colle.
Tuttavia, il sindacato sottolinea il rischio di sabotaggio di questa previsione legislativa. Nei bandi di gara, è possibile ipoteticamente derogare a questa clausola incrementale, o ancor peggio, questa previsione potrebbe mancare di un effettivo controllo sulla sua applicazione, come già accaduto in alcuni appalti portati alle aule della giustizia amministrativa.
Il sindacato confederale territoriale è consapevole che il rilancio degli investimenti e dell’occupazione deve andare di pari passo con la produttività del lavoro. La condizione di occupabilità della forza lavoro, specialmente dei giovani, è un elemento centrale per una politica di sviluppo del territorio che miri a ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro.
In tale ottica, il sindacato confederale territoriale si impegna a costruire politiche attive all’interno del piano strategico metropolitano della Città metropolitana di Bari. Queste politiche mirano a coinvolgere tutti i soggetti interessati nel processo decisionale, riducendo così il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. L’interlocuzione avviata con alcuni comuni virtuosi deve fungere da stimolo per altre amministrazioni comunali, incoraggiandole a sottoscrivere il Protocollo e ad adottare buone pratiche collaborative.
Il segretario generale Boccuzzi chiude la relazione richiamando all’impegno per garantire una sanità pubblica universalmente fruibile, contrastando le logiche speculative e preservando l’essenza dell’universalismo del servizio sanitario pubblico.
Il sindacato confederale territoriale si pone come attore chiave nella definizione di strategie e azioni che promuovano la crescita economica, la riduzione delle disuguaglianze occupazionali e il miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro nel territorio della provincia di Bari e Bat. La partita è aperta, e il sindacato è determinato a giocarla fino in fondo per il bene delle comunità locali e della loro crescita sostenibile.