Il 05 settembre scorso la CISL FP Puglia tramite nota prot. 119/2024: “Riflessioni sulla fuga dei lavoratori da ARPA PUGLIA. Fenomeno irreversibile?” ha chiesto al management di ARPA PUGLIA, di riflettere e mettere in atto tutte le azioni necessarie per far fronte al preoccupante aumento del fenomeno delle dimissioni volontarie. Ci duole constatare il “Silenzio Assordante” della direzione strategica dell’Agenzia in merito a questa preoccupante tendenza, avvalorata dai numeri: dal sito istituzionale di ARPA PUGLIA, alla pagina Amministrazione Trasparente, si evince che dal 01 gennaio 2023 ad oggi le dimissioni volontarie sono: 49. A tale cifra si devono aggiungere il personale andato in pensione e non sostituito e le tante donne e uomini che hanno perso il lavoro per il ritardo nel processo di stabilizzazione del personale precario. Campanello d’allarme che non può essere ignorato! ARPA PUGLIA fonda il proprio prestigio e la propria autorevolezza sulla consolidata ed elevata competenza tecnico-scientifica dei lavoratori dell’Agenzia provenienti dalle più diverse discipline accademiche. In questi decenni, l’entusiasmo ed il valore di questi professionisti ha determinato l’impressionante escalation prestazionale di ARPA PUGLIA. Per quanto sopra la domanda sorge spontanea: per quale motivo, personale competente e specializzato, con decenni di esperienza decide di dimettersi dall’Agenzia? Questione economica?
No, come spiegare altrimenti le dimissioni volontarie di titolari di incarico di funzione e figure dirigenziali? Come rappresentato con la precedente nota sopra richiamata, la CISL FP Puglia non è interessata a trovare i colpevoli, ma pronta a dare un contributo per trovare la soluzione a questo allarmante fenomeno. Sarebbe sufficiente partire da un assunto: ogni azienda pubblica o privata che sia, si fonda principalmente su due elementi e sono il lavoro da svolgere ed i lavoratori.
Questi due elementi si coordinano all’interno della struttura aziendale attraverso un modello organizzativo, ovvero un sistema operativo con il quale si pianificano l’insieme delle attività da svolgere e degli obiettivi da raggiungere, le mansioni svolte dalle rispettive risorse e la coordinazione delle mansioni per avviare la procedura produttiva. Lo scopo del modello organizzativo è sia migliorare l’efficacia, intesa come la capacità di raggiungere gli obiettivi produttivi, sia l’efficienza ovvero il modo in cui gli obiettivi vengono raggiunti. Compresa la sua importanza bisogna scegliere quale modello applicare alla struttura della propria impresa ed in questo che il rapporto con le OO.SS. rappresenta un valore imprescindibile. La Scrivente, ha rappresentato formalmente e non alcune delle falle organizzative che potrebbero trovare facile soluzione in tempi rapidi ma, le problematiche sottoposte all’attenzione non sono state affrontate oppure hanno trovato ostacoli alla loro soluzione, insormontabili. Si ribadisce il concetto del non cercare colpevoli ma soluzioni condivise, non si vuole elencare le diverse problematiche, lo si è fatto innumerevoli volte, ma utilizzare i tavoli delle trattative per addivenire a soluzioni che facilitino un clima favorevole tra tutto il personale, nessuno escluso, anche attraverso il rispetto degli impegni formalmente notificati dal management alle OO.SS.. Per quanto solo sommariamente sopra rappresentato, si chiede alle SS.LL. ognuna per la propria specifica responsabilità, di avviare le procedure atte a trovare adeguate soluzioni.
Il Segretario Generale Aldo GEMMA
Il Resp. Politiche Contrattuali Arpa e ARESS Pietro Caprioli