«Il nostro obiettivo è di confermarci fra le prime quattro, ma non dovremo cercare alibi»
Bisogna metterci la firma, sempre. Che si tratti di lavoro, progetti umanitari, a cui il lungo di Foggia è molto legato, o di rinnovo del vincolo sportivo con la nuova Clean Up Molfetta. Francesco Infante ha firmato il prolungamento contrattuale sino al 2025. Classe ’92, alto 204 centimetri, indosserà per la seconda stagione consecutiva la canotta biancorossa del club retto da Solimini dopo una stagione, quella da pochi mesi terminata, «che è stata al di sotto delle nostre aspettative soprattutto in regular season, dove abbiamo fatto dei passi falsi ingenui con Altamura e Mesagne. Quelle due partite – è il pensiero di Infante – ci hanno condannato ad affrontare la formazione migliore che poi ha vinto ed è stata promossa in B nazionale». Una mossa di mercato affascinante, quella del suo rinnovo, perché corrisponde alla conferma di un atleta dal curriculum invidiabile cresciuto cestisticamente a Corato dove arrivò appena 16enne, prima di passare a Bari e di ritornare a Corato, rimanendo legato per ben due stagioni e realizzando oltre 350 punti: Bologna, Bari, Piacenza, Forlì, Recanati e Roseto le tappe successive di una luminosa carriera, fra lampi di genio, canestri a grappoli e l’intelligenza dei suoi movimenti che hanno illuminato quelle annate fra LegaDue e serie B. Il passaggio alla Luiss Roma, con tre annate ad altissimi livelli in serie B, quindi l’esperienza con la Pallacanestro Molfetta prima del ritorno a Corato. Ora, dopo la prima annata con una media di 15.5 punti a gara, la seconda di fila in biancorosso. «Sono qui sia perché sono molto legato alla società e alla piazza – ha detto Infante – sia perché credo nel progetto a lungo termine del club. Le motivazioni sono forti: voglio essere un giocatore migliore dell’anno scorso e mi sono allenato nel corso di tutta l’estate per farmi trovare pronto». La Clean Up Molfetta ha un obiettivo molto ambizioso, a detta di Infante, «ovvero quello di confermarci fra le prime quattro. Al momento vedo due, tre buone squadre, ma nessuna corazzata. La chiave, però, sarà quella di non cercare alibi, di performare al massimo ogni allenamento e allacciarci bene le scarpe la domenica».