I vigneti in provincia di Taranto continuano ad essere flagellati dalla repentine ondate di maltempo, con bombe d’acqua e nubifragi che si scagliano con fenomeni brevi ma di intensi. A darne notizia è Coldiretti Puglia, dopo l’ennesima bomba d’acqua che si è abbattuta sui vigneti tra Manduria e Sava in una maledetta primavera che sta lasciando incalcolabili danni in campagna.
“E’ l’ultimo effetto del clima pazzo, con il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi, ma anche il meccanismo assicurativo deve essere rivisto”, afferma il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo, nel sottolineare che ‘le polizze multirischio non coprono assolutamente le colture dagli eventi estremi che si stanno verificando a causa della tropicalizzazione del clima, oltre ad essere eccessivamente onerose. Anche i periodi in cui possono essere stipulate le polizze non sono più rispondenti alle necessità degli agricoltori’.
Solo a maggio in Puglia sono caduti oltre 1300 millimetri di pioggia, una ondata di maltempo che – sottolinea la Coldiretti regionale – ha tra l’altro strappato i teli dell’uva da tavola, ha fatto crollare dell’80% la produzione di miele e del 100% le ciliegie primizie come le Bigarreau, ma ha provocato anche frane ed alluvioni in una regione dove 9 comuni su 10 pari all’89% del totale sono a rischio idrogeologico anche per effetto del cambiamento climatico che aggrava lo stato di salute di un territorio già molto fragile per la cementificazione e l’abbandono.
A causa del maltempo delle ultime settimane con le bombe d’acqua che hanno allagato le campagne – insiste Coldiretti Puglia – è andato perso il 50% del foraggio per alimentare gli animali nelle stalle, perché è stato allettato dalle violenti piogge e snaturato per cui risulta duro e privo delle sostanze nutritive, con ritardi di oltre 15 giorni nella raccolta. Si tratta – sottolinea la Coldiretti regionale – di un brusco cambiamento climatico dopo che il primo quadrimestre del 2023 aveva fatto segnare il 15% di precipitazioni in meno rispetto alla media storica.
Sui terreni resi fragili per la siccità si sono abbattute vere e proprie bombe acqua che hanno provocato frane, smottamenti e alluvioni con molti fiumi in piena che preoccupa i territori circostanti. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne..
A fronte di questa situazione climatica – conclude la Coldiretti – è strategico intervenire immediatamente per aiutare le aziende colpite ma anche realizzare progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale.