“Coltivare il Futuro: Rigenerazione Agricola e Sociale”
Un incontro sabato 27 maggio al Chiostro dei Carmelitani di Nardò organizzato dall’associazione “Verdesalis” per diffondere consapevolezza sulle pratiche e sulla cultura agraria
Obiettivo, recuperare e diffondere consapevolezza dell’importanza di un patrimonio di conoscenze che hanno consentito agli esseri umani di sopravvivere nei millenni, e che la (pseudo)modernità dell’ultimo secolo ha senza ragione offuscato.
Sabato 27 maggio alle 18, presso la sala auditorium del Chiostro dei Carmelitani a Nardò, si terrà il primo evento del progetto “L’agro-ecologia per il benessere diffuso: pratiche sugli ecosistemi e nuovi processi economici comunitari”, dedicato all’agricoltura rigenerativa, alla salvaguardia degli ecotipi locali e alla gestione sostenibile del suolo, e all’impatto positivo di tutto questo su società e ambiente.
L’incontro “Coltivare il Futuro: Rigenerazione Agricola e Sociale”, aperto a tutta la cittadinanza e primo di una serie di appuntamenti organizzati dall’associazione APS “Verdesalis” per i prossimi mesi, vedrà la partecipazione di Vincenzo Michele Sellitto, docente presso l’Università di Timisoara, e di Massimo Zaccardelli del CREA-Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo di Pontecagnano (Salerno), i quali illustreranno le ultime scoperte in materia di pratiche agricole con due interventi dal titolo “Suolo vivo e uso dei microrganismi in agricoltura” e “Approccio agro-ecologico per la difesa delle colture agrarie”. A seguire il mini evento musicale “Christine IX live“, organizzato da Creativi Bar.
L’incontro sarà occasione per promuovere attività e obiettivi del progetto, tra i quali c’è certamente quello di favorire lo sviluppo economico e sociale del Salento, anche sperimentando le funzioni di un organismo appositamente formato denominato “Attivatore Resiliente di Comunità” (ARC), dai molteplici compiti: promuovere una coscienza diffusa in materia di autoproduzione in agricoltura; sostenere attivamente la cultura dell’orto a conduzione singola o familiare e l’impiego consapevole di colture mirate; favorire il recupero di abilità e pratiche utili a contrastare gli effetti delle crisi sistemiche; diffondere le conoscenze ereditate dalla tradizione sugli ecotipi spontanei locali.
Ampio spazio, insomma, verrà garantito a un patrimonio consolidato di conoscenze “antiche” recuperate alla luce di tutte le scoperte più recenti in materia, “contestualizzate” rispetto al momento storico che stiamo vivendo e ad una parola – crisi – che fa vivere gli esseri umani in una condizione di instabilità permanente, ma che trova un antidoto proprio in ciò che diamo per scontato nonostante ci sostenga in ogni senso: la nostra preziosa terra”, spiegano dall’associazione “Verdesalis”. “L’ARC sarà dunque, nei nostri auspici, una nuova figura sociale ed economica che avrà il compito non secondario di stimolare altri cittadini a intraprendere percorsi di conoscenza e di approccio alle pratiche agricole e al patrimonio di conoscenze grazie alle quali l’umanità sopravvive da millenni”.