La commissione per la pesca ha interrogato mercoledì Costas Kadis, candidato cipriota per il portafoglio della pesca e degli oceani.
Garantire la redditività, promuovere l’economia blu e proteggere gli oceani
Nel suo discorso introduttivo, Kadis ha parlato della necessità di garantire un settore della pesca e dell’acquacoltura sostenibile, competitivo e resiliente e di promuovere l’economia blu proteggendo nel contempo gli oceani.
A tal fine, il commissario designato si baserà sulle conclusioni della valutazione in corso della politica comune della pesca (PCP), un’analisi completa della legislazione vigente che comprenderà un’ampia consultazione delle parti interessate e i cui risultati, attesi entro la fine del 2025, saranno discussi con il Parlamento. In risposta alle domande dei deputati, Kadis non ha escluso modifiche legislative, alla luce di questa valutazione e dell’evoluzione della flotta peschereccia dell’UE.
Interrogato sulle norme relative all’obbligo di sbarco, il commissario designato ha sottolineato la necessità di affrontare il problema dei rigetti, nonché l’importanza di dati completi e di qualità. Ha sottolineato che i rigetti di pesce non aumentano la redditività né la sostenibilità marittima.
Consapevole delle differenze tra la pesca su larga e piccola scala, nonché delle notevoli differenze tra le zone di pesca, Kadis ha promesso una tabella di marcia per la transizione energetica per la pesca e l’acquacoltura con una prospettiva al 2050, entro la fine del 2025. Ha inoltre richiamato l’attenzione sulla dimensione sociale dell’industria della pesca e si è impegnato a sostenere le comunità costiere.
Kadis ha fatto riferimento ad altre sfide, come l’invecchiamento delle imbarcazioni, la carenza di competenze e di manodopera, il divario di genere nel settore, la mancanza di ricambio generazionale e la necessità di ridurre la burocrazia. Ha aggiunto che tutte queste questioni saranno al centro del Patto europeo per gli oceani, una tabella di marcia che il commissario designato prevede di presentare nel giugno 2025.
Mar Baltico, Brexit, relazioni con i paesi terzi
Rispondendo agli eurodeputati, il commissario designato ha difeso un approccio olistico al degrado del Mar Baltico, che coinvolga tutte le parti interessate scientifiche e ambientali. Per quanto riguarda la rinegoziazione delle quote di pesca con il Regno Unito entro il 2026, Kadis si è impegnato a garantire che le navi dell’UE mantengano l’accesso alle loro zone di pesca storiche.
Il commissario designato affronterà inoltre il problema dei prodotti della pesca illegali o non regolamentati, rafforzerà l’autonomia alimentare dell’Unione e garantirà che gli accordi di partenariato per una pesca sostenibile garantiscano condizioni di parità per portare i paesi terzi agli standard più elevati applicati nell’UE
Proteggere la biodiversità e i suoi benefici economici
In risposta alle domande, il commissario designato ha promesso di spingere per trovare soluzioni basate sulla scienza per rispondere alle sfide del settore, ascoltando al contempo le parti interessate, e in particolare le comunità locali. Ha sottolineato il ruolo del mare come pozzo di assorbimento del carbonio e la necessità di garantire la biodiversità, sia a fini di sostenibilità che economici. Kadis ha sottolineato il ruolo che le aree protette svolgono in questo senso, sottolineando che esse aumentano anche i proventi della pesca.
È possibile guardare la registrazione video dell’udienza completa.