«Una sentenza storica per una città ferita nella sua stessa anima. Poche attenuanti riconosciute ed un segnale forte, fortissimo, per chi crede ancora che la mafia sia imbattibile». È il commento soddisfatto di Michele Abbaticchio, Vicepresidente di Avviso Pubblico, alle sentenze di condanna – 343 anni in tutto – per traffico di droga a Bitonto. Un colpo durissimo ai clan locali, responsabili anche dell’omicidio di Anna Rosa Tarantino, avvenuto il 30 dicembre 2017 durante una sparatoria per la gestione delle piazze di spaccio.
«Proprio due mesi fa – ricorda ancora il vicepresidente Abbaticchio – Avviso Pubblico aveva ricordato la vicenda di Anna Rosa con il docufilm “La Mafia ha paura – Storia di un Sud che può vincere”, diretto da Marco Agostinacchio e prodotto dalla nostra associazione. Il lavoro dei magistrati scrive un ulteriore capitolo di questa storia, che si affianca a quella di una comunità intera che in quell’occasione ha trovato il coraggio di ribellarsi. Da sindaco, infatti, ho portato il Comune di Bitonto per la prima volta a costituirsi parte civile in un processo di mafia».
La sentenza del processo Market Drugs lancia un messaggio importante a tutta la città: se istituzioni locali, cittadini, forze di polizia e magistratura si uniscono, le mafie possono essere battute. Il lavoro da fare è ancora molto, ma i cittadini di Bitonto possono contare sulla consapevolezza che riappropriarsi degli spazi comuni è possibile e auspicabile.
«Un plauso alle forze dell’ordine, agli organi di polizia giudiziaria e alla magistratura per le attività di indagine e per i provvedimenti adottati con la sentenza odierna nell’ambito dell’operazione Market Drugs». È il commento di Francesco Paolo Ricci, sindaco di Bitonto, che lo scorso 30 dicembre si è riunito insieme ai familiari delle vittime, alle autorità civili e militari a Porta Robustina per ricordare Anna Rosa Tarantino. «Ho sempre sostenuto che tutti quanti: amministratori e cittadini, debbano riporre la propria fiducia nelle forze di polizia e negli organi di giustizia che esercitano il loro dovere nell’interesse esclusivo della legalità.
«È evidente che notizie come questa – conclude il primo cittadino – confermano che la via dell’illegalità, della criminalità e del guadagno facile è sempre perdente. Nell’ambito dei nostri ruoli e dei nostri compiti, continueremo ad affiancare tutti gli organi preposti nel contrasto ad ogni fenomeno criminoso attraverso i buoni esempi e le buone azioni che, come comunità sana, siamo in grado di offrire quotidianamente».