Ancora oggi per i lavoratori agricoli l’indennità di disoccupazione ammonta al 40% della retribuzione calcolata solo sui giorni di lavoro, a cui viene sottratta anche l’Irpef. Eppure il settore agricolo ha generato nel 2023 un pil di 45 miliardi di euro e il solo comparto agricolo vale 8,8 miliardi di export. Per questo la Confederazione Italiana Lavoratori (Confil) lancia una campagna di mobilitazione per chiedere al Parlamento e al Governo di modificare l’articolo 55 della legge 247/2007 e aumentare l’indennità di disoccupazione agricola portandola al 75% della retribuzione.
La prima iniziativa si è tenuta a Rutigliano in un animato e affollato confronto-dibattito con la partecipazione di alcuni parlamentari del territorio barese: il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il senatore Ignazio Zullo e il deputato Davide Bellomo ai quali il segretario generale Confil Luigi Minoia ha consegnato formalmente la richiesta sindacale sottolineando quanto “sia ancora più delicata la situazione dei lavoratori agricoli di per sé già precari perché devono trovarsi un’occupazione giorno per giorno e quindi sono più fragili: l’indennità attuale è da fame”.
Per Antonio Barile, esperto di diritto previdenziale e welfare, “innalzare l’indennità di disoccupazione per i lavoratori agricoli è una necessità per garantire serenità alle famiglie nei periodi di assenza di lavoro e le risorse finanziarie ci sono – ha evidenziato – vanno trovate nelle pieghe del bilancio statale e tra gli extra profitti di banche, compagnie di assicurazione, compagnie petrolifere”.
I parlamentari presenti hanno assicurato il loro impegno. Davide Bellomo punta ad esercitare una pressione affinchè i diritti dei lavoratori siano uguali per tutti i settori mentre Zullo ha annunciato che intende presentare una proposta di legge ad hoc. “Bisognerà fare i conti con le risorse da trovare nel bilancio, – ha concluso Sisto – magari non sarà il 75 per cento, qualcosa in meno, ma qualcosa faremo”, ha assicurato l’esponente del governo.