In merito alla sentenza del Consiglio di Stato sul trasporto diversamente abili, la ASL di Bari precisa quanto segue:
“Il Consiglio di Stato ha in parte accolto l’appello proposto dalla ASL di Bari, ed è intervenuto, definendo la complessa e controversa questione relativa alla competenza della gestione del servizio di trasporto di utenti disabili che frequentano i centri diurni socio riabilitativi.
I giudici hanno chiarito infatti che sono le aziende sanitarie ad avere la competenza precisando che il servizio di trasporto disabile ha lo stesso carattere strumentale rispetto alla prestazione sociosanitaria e, pertanto, è riconducibile ai Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lea), erogabili dal Servizio Sanitario.
Inoltre, il Consiglio di stato ha definito che la norma regionale non impone una specifica modalità di affidamento del servizio, quindi non impedisce l’attuale scelta gestionale della ASL di affidare lo stesso in favore degli stessi centri diurni, nel rispetto dell’efficienza ed economicità del servizio.
La ASL – ancora prima del contenzioso – si è fatta parte attiva nella ricerca di soluzioni stabili e di lungo periodo da condividere necessariamente con la Regione, sia sul piano della copertura finanziaria, sia sul piano della armonica e coerente gestione del servizio sull’intero territorio regionale.
I giudici di Palazzo Spada, considerata la complessità della questione ed in accoglimento dell’appello della ASL Bari, hanno inoltre fortemente ridimensionato la quantificazione del risarcimento da corrispondere ai centri, che avrebbero gestito antieconomicamente il servizio, limitandola al solo periodo successivo alle diffide; dunque, a partire da gennaio 2023 anziché, come in precedenza definito dai giudici di primo grado, dal 2021.
La ASL, nel rispetto della sentenza e nell’interesse degli assistiti, provvederà a definire, a breve e di concerto con le amministrazioni coinvolte, adeguate modalità e costi di remunerazione del servizio, in maniera certa ed uniforme su tutto il territorio provinciale.