Partenza il 14 novembre alle 19 al Grand Hotel Tiziano di Lecce
“Olio: è tempo di conoscerlo” è il titolo del nuovo corso di formazione ideato e promosso dall’Associazione Italiana Sommelier: un’iniziativa che, in sedici lezioni curate da sommelier AIS ed esperti di fama nazionale, mira a fornire ai partecipanti tutti gli strumenti per imparare ad apprezzare al meglio questa straordinaria risorsa, non solo agricola e non solo economica. E a creare nuove figure professionali oggi molto richieste dal mercato, come già avviene per centinaia di sommelier del vino “laureati” negli ultimi anni da AIS Lecce, tra le delegazioni più numerose d’Italia quanto a iscritti (ben oltre 600).
Il corso, che partirà giovedì 14 novembre alle 19 al Grand Hotel Tiziano ed è uno dei primi in materia sia in Puglia che in Italia, è stato presentato stamattina nell’Open space di Palazzo Carafa, dove finalità didattiche e modalità di svolgimento dell’iniziativa sono state presentate dal delegato di AIS Lecce Marco Albanese, che ha sottolineato come la nuova iniziativa formativa di AIS abbia visto paradossalmente la luce proprio nel momento di maggior criticità del settore, e si è detto estremamente soddisfatto del feeling creatosi con le istituzioni cittadine. A illustrare infatti le ragioni del sostegno del Comune di Lecce al corso il sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone: “Considero quella del sommelier una figura di garanzia in materia di contraffazioni”, ha esordito infatti la prima cittadina di Lecce, “perché la troppa indulgenza nel consentire manipolazioni varie ha influito negativamente sulla reputazione dell’olio”. Paradossalmente, infatti – ha ricordato il sindaco di Lecce – le pressioni dei Paesi del Nord Europa in sede europea hanno avviato una vera e propria campagna di criminalizzazione del vino e dell’olio, spesso assurdamente additati come prodotti dannosi per la salute (anche nel caso di consumi moderati nel caso del primo). “Per questo ho proposto nei mesi scorsi al presidente della Camera di commercio la creazione di un percorso di turismo enogastronomico certificato con prodotti nostrani di qualità, che eleverà anche il livello del nostro turismo: se non avrò risposta in tal senso, lo porterò all’attenzione delle organizzazioni agricole e degli addetti ai lavori, tra cui AIS”. L’assessora alle Attività produttive e all’Agricoltura del Comune Maria Gabriella Margiotta ha ricordato dal canto suo come la storia dell’ulivo sia inscindibilmente legata alle tradizioni millenarie e alla mitologia stessa del Mediterraneo, e come – dopo i disastri della Xylella – si stia lavorando su quattro nuove cultivar non attaccabili dal batterio killer. Di qui dunque la necessità di formare nuovi professionisti che, oltre all’olio, potranno raccontare e promuovere al meglio l’intero comparto produttivo agricolo.
Il percorso sarà diviso in tre moduli: il contesto scientifico-tecnico della produzione, l’oleografia nazionale e internazionale, la pratica degli abbinamenti, comprensiva dell’analisi sensoriale e gli aspetti storici e socio-culturali della risorsa olio, comprese le sue proprietà nutraceutiche. Il corso, ricchissimo di contenuti professionalizzanti e già quasi al completo, si strutturerà in 16 incontri, previsti fino all’1 marzo 2025 – comprensivi di una visita didattica presso un frantoio – durante i quali i partecipanti potranno apprendere le tecniche della degustazione e dell’abbinamento col cibo, i metodi e le zone di produzione e i rudimenti dell’olivicoltura, le caratteristiche organolettiche di oli provenienti da cultivar e zone differenti, e tutto ciò che in generale attiene al settore olivicolo. Il tutto illustrato da docenti di fama nazionale e professionisti del mondo dell’olivicoltura e della gastronomia, tra cui lo chef Gianluca Parata. Al termine del corso è previsto un esame il cui superamento comporta il riconoscimento della qualifica di degustatore di olio AIS.
Alla presentazione del corso sono intervenuti anche il vicepresidente del Consorzio Dop “Terra d’Otranto” Francesco Barba, il direttore dell’associazione “Olivami” Simone Chiriatti, il docente della prima lezione del corso, il produttore Francesco Caricato. Il primo ha spiegato l’attività del Consorzio in un momento complicato come quello che il settore sta vivendo, “dopo la terribile sciagura che ha comportato nel giro di pochi anni alla quasi completa distruzione del patrimonio olivicolo salentino”. In questo senso, ha aggiunto Barba, preziosissima è l’opera dell’Associazione Italiana Sommelier, che prima per il vino, ora anche per l’olio, lavora per far crescere una generazione di esperti apprezzati in tutto il mondo – “come il sommelier leccese Giovanni Ghionna, che ha di recente vinto il concorso “Bonaventura Maschio”, ha ricordato Albanese – ma anche di una platea di consumatori capaci di riconoscere i prodotti d’eccellenza. E se Francesco Caricato ha insistito sulle qualità nutraceutiche dell’olio, “non un semplice condimento, ma un vero e proprio alimento”, Simone Chiriatti ha ricordato come l’associazione “Olivami”, in soli tre anni e grazie ai contributi di 15mila privati e 150 aziende, abbia donato oltre 40mila nuovi alberi di varietà resistenti alla Xylella a 300 piccoli agricoltori che li hanno piantati su 350 ettari di terreno: “Siamo pronti a lavorare con AIS Lecce per la rinascita del settore olivicolo”.