“Al Sud solo il 50% degli studenti comprende quello che legge. Drammatico quanto emerge dallo studio Invalsi 2023. Occorre una strategia che punti a orientare i ragazzi nel creare una prospettiva progettuale sul loro futuro. Le scadenti performance di apprendimento e gli abbandoni prematuri incidono sulla replicabilità delle disuguaglianze tra generazioni e rischiano di spingere ancora più verso il basso le regioni geografiche dove questo fenomeno è già presente”. Sono le parole di Chiara Gemma, europarlamentare pugliese di Ecr – Fdi, a margine di quanto emerge nello studio Invalsi 2023, che ha fotografato forti disuguaglianze tra scuole e classi, uno scenario particolarmente presente in alcune regioni del Mezzogiorno, dove solo 1 ragazzo su 2 delle scuole medie comprende correttamente quello che legge e addirittura 2 studenti su 3 (il 35-40%) non sono capaci di leggere e comprendere un testo in inglese. “Un fenomeno in crescita su cui hanno inciso in maniera determinante gli anni della pandemia, che ha aumentato il gap negli apprendimenti scolastici. Occorre – prosegue Gemma – un’azione strutturale sull’orientamento rivolto agli studenti, perché da un lato influisce sulla durata e sull’indirizzo di studi scelto, dall’altro è conclamato che scelte non appropriate fanno crescere la probabilità di dispersione scolastica. Interventi che diventano ancora più urgenti anche per il raggiungimento dell’obiettivo 4 dell’Agenda 2030, che tutti gli Stati membri dell’Unione Europea si sono impegnati ad attuare per affrontare le disuguaglianze. Garantire a tutti il diritto all’istruzione e avere un buon livello d’istruzione è l’unico modo per sfuggire alla trappola della povertà. Ed è l’unico modo per sperare di avere un futuro migliore, lontano dalla miseria”, conclude l’europarlamentare.