DONNE SEMPRE DI PIÙ IN PRIMA LINEA SULLE QUESTIONI AMBIENTALI, MA SONO LORO A PAGARE MAGGIORMENTE IL PREZZO DEL CLIMATE CHANGE: È DONNA L’82% DEGLI SFOLLATI AMBIENTALI «In quanto a voglia di sostenibilità ed innovazione le imprese femminili hanno una marcia in più» commenta Maria Chiara Porro, Head of Legal di Ener2Crowd, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green. Secondo i dati della World Organization for International Relations (WOIR), sono donne l’82% degli sfollati a livello globale causati da disastri ambientali e guerre e risultano esse —molto più spesso degli uomini— vittime delle calamità naturali (63%). «Insomma sono proprio le donne a pagare in misura maggiore il costo del cambiamento climatico» spiega Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa verde, nonché Special Assistant to the Secretary-General for Environmental and Scientific Affairs dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (WOIR). Ma sono proprio le donne a non tirarsi indietro di fronte ad una scelta importante come quella di investire le proprie risorse sul futuro del pianeta: tutti ricorderanno Vandana Shiva, che rese celebri in tutto il mondo i tree huggers (gli “abbracciatori di alberi”), un movimento femminile che nacque per proteggere le foreste subtropicali dell’Himalaya che si estendono attraverso le colline del Nepal centrale, andando a ricoprire anche molte zone del Darjeeling, del Bhutan e dello stato indiano dell’Uttar Pradesh, fonte di vita per le collettività indigene. Oppure Txai Suruì, l’attivista brasiliana che si batte contro la deforestazione amazzonica, o l’ugandese Vanessa Nakate, il cui impegno a favore dell’intera Africa iniziò nel 2018 quando —studentessa alla facoltà di Economia di Kampala— si rese conto della gravità del cambiamento climatico, a partire dalle inondazioni che colpirono in quegli anni la parte orientale dell’Uganda. O ancora Howey Ou (Ou Hongyi), nativa della città di Guilin, nella parte meridionale della Cina, il Paese che oggi inquina di più al mondo, senza dimenticare Disha Ravi che dopo essere finita in carcere dopo un tweet ambientalista è diventata l’attivista più carismatica e importante dell’intera India. E in Italia? Chi guida la «green revolution»? A promuovere la finanza alternativa verde nel nostro Paese c’è un agguerrito team femminile: Ana Laura Vassoler, marketing manager, Linda Corsi, content manager, Sara Salerno, event e community manager,Eleonora Lampis, designer e Maria Chiara Porro, head of legal: ci sono loro dietro le quinte della rivoluzione green di Ener2Crowd. E sempre più spesso sono guidate da donne anche le aziende che per finanziare i loro progetti di sviluppo si rivolgono alla «Blue Economy», quel modello di economia dedicato alla creazione di un sistema economico sostenibile attraverso l’innovazione tecnologica, di cui Ener2Crowd è il pioniere in Italia. Caso emblematico è quello di GAYA SRL, fondata e presieduta da Carolina Franceschini, che —per finanziare un importante progetto agrivoltaico da 10 megawatt di picco su 15 ettari in Emilia-Romagna— ha scelto la piattaforma Ener2Crowd.com. Uno studio della Commissione Europea ha confermato che sono le donne ad essere maggiormente attente all’ambiente, dato avvalorato per l’Italia da un rapporto elaborato con i dati di Fondazione Symbola-Unioncamere e le stime di Si.Camera che vede in quell’anno aumentare la media delle aziende italiane che punta sulla sostenibilità al 25,6% per la generalità delle imprese ed addirittura al 30,2% per le imprese femminili. «L’evoluzione negli anni successivi mostra un ulteriore evidente progresso nella partecipazione delle donne al sistema produttivo, tant’è che oggi le imprese femminili registrate sono 1,4 milioni, il 22,2% del totale» commenta Ana Laura Vassoler, Marketing Manager di Ener2Crowd. «In quanto a voglia di sostenibilità ed innovazione le imprese femminili hanno una marcia in più» aggiunge Maria Chiara Porro, Head of Legal di Ener2Crowd, riferendosi all’ultimo Rapporto sull’imprenditoria femminile, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Centro Studi Tagliacarne e con Si.Camera, dal quale risulta che dopo la crisi pandemica un ulteriore 14% di imprese femminili ha iniziato ad investire nel digitale (a fronte dell’11% delle aziende maschili) ed un ulteriore 12% ad investire nella Green Economy (contro il 9% delle aziende maschili). In definitiva, le donne d’impresa si sono maggiormente lanciate nella duplice transizione che le politiche europee sostengono con forza e che rappresenta il core del PNRR italiano, con una percentuale complessiva del 45% delle imprese femminili che investe nel digitale e del 34% che investe nella sostenibilità ambientale. «Per molte aziende si tratta della miglior risposta alla crisi e del modo più efficace per affrontare le sfide dell’immediato futuro. Ma per le donne è anche il loro istinto materno che le porta a voler custodire e preservare il pianeta» commenta Linda Corsi, Content Manager di Ener2Crowd. «Certo è che puntare sulla sostenibilità e focalizzare il proprio business in ottica green continua a dimostrarsi una scelta vincente e sicuramente l’imprenditoria femminile ambientale è un’opportunità per il futuro» dice Eleonora Lampis, Designer di Ener2Crowd. L’accesso alle risorse finanziarie risulta però spesso complicato, per questo è nata una piattaforma —unica in Italia— come Ener2Crowd.com, la più grande comunità di investitori etici, già scelta da oltre 10 mila persone nel nostro Paese, con oltre 5 mila conti digitali attivi che hanno contribuito a finanziare oltre 20 milioni di euro di progetti sostenibili. «Altro scoglio tra i più ardui da superare è la formazione. Anche le imprenditrici avvertono questa esigenza, migliorare la formazione e la conoscenza in relazione alla finanza partecipativa, alle tecnologie 4.0 ed allo sviluppo green» rimarca Sara Salerno, Event & Community Manager di Ener2Crowd, che —forte delle nuove partnership con la startup Finanz e con l’associazione internazionale JA-Alumni— vuole portare il suo messaggio e la sua esperienza alle aspiranti imprenditrici ed agli aspiranti imprenditori in tutta Italia, culminando il Mese dell’Educazione Finanziaria —quello di ottobre 2023— con la seconda edizione del GreenVestingForum. L’appuntamento è per venerdì 27 ottobre 2023 a Milano, a partire dalle ore 15.30, presso «Le Village by Crédit Agricole» in corso di Porta Romana 61, ecosistema aperto che sostiene ed accelera l’innovazione delle giovani aziende, di cui Ener2Crowd.com fa parte. Per ulteriori informazioni o per registrarsi all’evento (la partecipazione è gratuita, ma i posti sono limitati) è possibile utilizzare il formulario alla url GreenVestingForum.it/greenvesting-forum-2023 oppure —per i giornalisti— richiedere l’accredito inviando una email a: press@sharing-media.com «Oggi le imprese femminili registrate sono 1,4 milioni, il 22,2% del totale» commenta Ana Laura Vassoler, Marketing Manager di Ener2Crowd «Per le donne è anche il loro istinto materno che le porta a voler custodire e preservare il pianeta» dice Linda Corsi, Content Manager di Ener2Crowd «Scoglio tra i più ardui da superare è la formazione: anche le imprenditrici avvertono l’esigenza di migliorare la conoscenza in relazione alla finanza partecipativa, alle tecnologie 4.0 ed allo sviluppo green» rimarca Sara Salerno, Event & Community Manager di Ener2Crowd «Focalizzare il business in ottica green continua a dimostrarsi una scelta vincente: l’imprenditoria femminile ambientale è un’opportunità per il futuro» dice Eleonora Lampis, Designer di Ener2Crowd «In quanto a voglia di sostenibilità ed innovazione le imprese femminili hanno una marcia in più» sostiene Maria Chiara Porro, Head of Legal di Ener2Crowd |