Accademia dei Georgofili e Image Line premiano dieci giovani studenti che si sono distinti per tesi di laurea e di dottorato particolarmente innovative nel settore agricolo.
Un riconoscimento speciale per la nomina di Cristiano Spadoni, Project Development Leader di Image Line come Accademico dei Georgofili.
Firenze, 26 giugno 2024 – L’Accademia dei Georgofili ha ospitato questa mattina la cerimonia di premiazione dell’AgroInnovation Award 2024, riconoscimento ideato da Image Line in collaborazione con l’Accademia dedicato a studentesse e studenti che si sono distinti per le loro innovative tesi di laurea e dottorato nel settore agricolo. I premi per la settima edizione sono stati consegnati a 10 giovani laureati provenienti da diverse università italiane. Novità di quest’anno è stata la categoria speciale “CAP4AgroInnovation: PAC e Sviluppo rurale” inserita all’interno del progetto CAP4AgroInnovation, realizzato da Image Line con il sostegno dell’Unione Europea.
La cerimonia di premiazione si è aperta con gli interventi del Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Massimo Vincenzini, e del Ceo di Image Line, Ivano Valmori, i quali hanno espresso forte orgoglio per le nuove idee e gli stimoli con cui le nuove generazioni approcciano un settore in continua evoluzione come quello agricolo.
“L’Accademia dei Georgofili, con grandissimo piacere, rivolge un messaggio di convinte congratulazioni ai vincitori dell’AgroInnovation Award, giunto quest’anno alla 7^ edizione. Ai doverosi complimenti per i vincitori, vorrei aggiungere un ringraziamento per la Commissione di esperti che ha condotto la non facile selezione. – ha affermato il Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Massimo Vincenzini – A tutti i partecipanti, infine, rivolgo l’invito a continuare nella loro attività di studio e ricerca, nella speranza di poterli salutare come vincitori di una prossima edizione del premio. L’Agricoltura ha uno stringente bisogno di giovani adeguatamente preparati per vincere le molteplici sfide che ha di fronte!”
“Siamo estremamente orgogliosi di supportare questi giovani talenti. Le loro idee innovative e la loro dedizione rappresentano il futuro dell’agricoltura. Il nostro impegno è quello di fornire loro tutti gli strumenti necessari per crescere e fare la differenza nel settore agricolo” ha dichiarato Ivano Valmori, CEO di Image Line.
Oltre al premio in denaro, le vincitrici e i vincitori vedranno le proprie tesi pubblicate sul portale web dell’Accademia dei Georgofili, sulla testata online AgroNotizie e sui portali del network di Image Line – Fitogest.com, Fertilgest.com, Plantgest.com. Un’occasione importante per distinguersi all’interno della community di Image Line, che conta oggi 300 mila iscritti e per instaurare un primo contatto con i professionisti del settore agricolo.
AgroInnovation Award nasce come parte integrante di AgroInnovation EDU, progetto ideato da Image Line per gli istituti e le università ad indirizzo agrario con l’obiettivo di avvicinare le studentesse e gli studenti all’utilizzo dei moderni strumenti digitali applicati al settore agricolo.
Cristiano Spadoni nominato Accademico dei Georgofili
L’impegno di Image Line a sostegno della divulgazione e formazione in ambito agri-tech si traduce anche nell’impegno in prima persona delle persone che rappresentano l’azienda. A conferma di ciò Cristiano Spadoni, Project Development Leader di Image Line è stato nominato Accademico dei Georgofili.
La prestigiosa nomina è avvenuta durante una cerimonia tenutasi ad aprile, presso la storica sede dell’Accademia dei Georgofili. L’Accademia ha riconosciuto il suo impegno costante nel promuovere l’innovazione digitale in agricoltura e il suo contributo significativo alle ricerche di mercato e ai progetti di smart farming, nonché alla divulgazione di pratiche agricole sostenibili. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza del suo lavoro nel settore agri-tech e il suo contributo alla crescita e allo sviluppo delle scienze agrarie.
Cristiano Spadoni (Imola, 1974) è laureato in Economia e Commercio presso Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Cresciuto nell’azienda agricola di famiglia a Solarolo, in provincia di Ravenna, ha intrapreso la carriera del giornalismo multimediale e attualmente collabora con AgroNotizie® e lavora come Project Development Leader di Image Line, tech-company che implementa soluzioni digitali integrate per l’agricoltura.
Specializzato nelle tematiche dell’agricoltura digitale, collabora anche con Università e Centri di ricerca occupandosi di ricerche di mercato sul tema e gestendo progetti riguardanti l’applicazione di tecnologie di smart farming, la divulgazione di pratiche per l’agricoltura sostenibile, l’adattamento al cambiamento climatico. Fra i progetti attivi in corso: CAP4AgroInnovation e LIFE VitiCaSe.
I vincitori della 7ª edizione di AgroInnovation Award
1. Agricoltura digitale: analisi e condivisione dei dati
Milica Colovic – Valenzano (BA) – Università di Bari Aldo Moro – Premiata per la tesi di Dottorato “Application of proximal sensing methods for precision soil and crop management and sustainable use of water and nitrogen”.
La tesi premiata esplora l’uso di metodi di rilevamento prossimale per la gestione sostenibile del suolo, delle colture e delle risorse naturali (acqua e azoto). Focalizzandosi sulla coltura di mais dolce, lo studio ha analizzato la variabilità spaziale del suolo e la risposta fisiologica e produttiva della pianta a diverse modalità di gestione dell’azoto e dell’acqua. Sono stati utilizzati sensori elettromagnetici e misurazioni iperspettrali per monitorare parametri bio-fisiologici e produttivi. La ricerca ha evidenziato l’efficacia di vari indici vegetazionali, soprattutto quelli basati sulla regione del red-edge, nel predire la produzione e lo stato fisiologico della coltura. Lo studio suggerisce che la combinazione di sensori iperspettrali ed RGB può migliorare il monitoraggio agricolo, riducendo i costi e aumentando l’efficienza. Future applicazioni di machine learning potrebbero ulteriormente raffinare queste tecniche, migliorando la gestione delle risorse e contribuendo agli obiettivi della PAC 23-27.
2. Valorizzazione delle produzioni Made in Italy
Michele Ciriello – Montaquila (IS) – Università di Napoli Federico II – Premiato per la tesi di Dottorato “Optimization of the quanti-qualitative production of basil destined for the preparation of “Genovese Pesto”.
Lo studio si concentra sull’ottimizzazione della produzione di basilico per il “Pesto Genovese” tramite tecniche sostenibili e pratiche di efficienza delle risorse. La ricerca, in collaborazione con Barilla S.P.A., ha studiato tre cultivar di basilico genovese (Aroma 2, Eleonora e Italiano Classico) in sistemi di coltivazione in pieno campo e idroponica. L’uso di colture idroponiche, in particolare il sistema a zattera galleggiante (FRS), ha mostrato vantaggi significativi in termini di resa e qualità, permettendo la destagionalizzazione e la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari. Sono stati valutati anche gli effetti della densità di impianto e delle soluzioni nutritive sulle caratteristiche aromatiche e fenoliche del basilico. Inoltre, la biofortificazione con zinco ha migliorato le proprietà nutraceutiche della pianta, riducendone però la resa.
L’argomento di tesi ha evidenziato come la coltivazione idroponica per il basilico genovese destinato all’agroindustria oltre ad aumentare la competitività dell’intera filiera produttiva potrebbe essere un importante trainante per sostenere il ricambio generazionale. Inoltre la possibilità di intervenire in maniera oculata su tutti i diversi fattori di pre-raccolta permetterebbe di migliorare quelli che sono gli aspetti nutrizionali e qualitativi.
3. Agrometeorologia e Gestione delle risorse idriche
Francesco Pelusi – Ortona (CH) – Università Cattolica di Piacenza – Premiato per la tesi Magistrale “Nuove tecniche di gestione del suolo per promuovere la resilienza idrica del vigneto”.
Il progetto di tesi magistrale indaga l’implementazione di strategie innovative per migliorare la resilienza idrica nei vigneti dei Colli Piacentini, area colpita da cambiamenti climatici con riduzione delle precipitazioni e aumento delle temperature. La ricerca si è svolta presso l’azienda vitivinicola Tenuta Pernice di Castelnovo Val Tidone (PC), studiando l’uso di inerbimenti temporanei autunno-primaverili con diverse modalità di terminazione. L’obiettivo è stato quello di valutare l’impatto di questi interventi sul potenziale idrico del suolo e sulla fisiologia della vite, con l’intento di sviluppare linee guida per i viticoltori. I risultati hanno mostrato che l’andanatura ha favorito la fotosintesi e mantenuto un potenziale idrico del suolo superiore, mentre la rullatura ha ridotto il peso delle bacche. L’uso di inerbimenti ha inoltre migliorato la biodiversità e il sequestro di carbonio. Il lavoro si allinea con gli obiettivi della PAC 2023-2027, nell’ambito della protezione del suolo, della riduzione dell’uso di prodotti chimici e della promozione della biodiversità.
4. Categoria speciale “CAP4AgroInnovation”: PAC e Sviluppo rurale
Andrea Miriana Ferro – Bisceglie (BT) – Università di Bologna – Premiata per la tesi Magistrale “Valutazione economica del monitoraggio della biodiversità aziendale mediante telerilevamento con veicoli aerei senza pilota per i pagamenti basati sui risultati”.
Attraverso la tesi la studentessa ha analizzato l’impiego del telerilevamento assistito da droni (UAV) per il monitoraggio della biodiversità, in linea con la strategia europea sulla biodiversità per il 2030. La ricerca ha evidenziato come questa tecnologia possa migliorare la raccolta di dati ad alta risoluzione, facilitando la valutazione e la conservazione degli ecosistemi. Lo studio confronta tempi e costi del monitoraggio tradizionale e quello con UAV, rilevando una leggera superiorità in termini di velocità di campo per i droni, ma con un post-processing ancora lungo. I costi sono attualmente comparabili, suggerendo la fattibilità dei droni come alternativa valida ai metodi tradizionali. Inoltre, la tesi ha esplorato l’uso degli indicatori per monitorare la biodiversità e supportare schemi di pagamento agli agricoltori basati sui risultati, migliorando le politiche agroambientali.
5. Difesa delle colture
Francesco Panzeri – Oggiono (LC) – Università di Bologna – Premiato per la tesi Magistrale “Evaluation of hoverfly releases for the biological control of woolly apple aphid in combination with flower strips in an apple orchard”.
La ricerca presentata esplora l’uso del rilascio di sirfidi e la coltivazione di strisce fiorite come metodo di controllo biologico per l’afide lanigero, un parassita significativo per la melicoltura, specialmente biologica. La ricerca valuta tre aspetti: l’attrattività delle strisce fiorite per i sirfidi rispetto ai metodi convenzionali, l’impatto delle strisce fiorite sugli insetti utili nei meli e l’efficacia del controllo dell’afide lanigero. I risultati mostrano che le strisce fiorite aumentano la presenza di sirfidi e altri insetti utili, ma non riducono significativamente l’intensità degli attacchi di afide. La ricerca conferma l’importanza delle strisce fiorite per promuovere l’impiego di insetti ausiliari e suggerisce ulteriori studi con superfici più grandi e miscele floreali ottimizzate. Questo approccio contribuisce a ridurre l’uso di insetticidi, proteggere l’ambiente e migliorare la biodiversità.
6. Ingegneria Agraria e Meccatronica
Celine Russo – Bagnolo in Piano (RE) – Università di Pisa – Premiata per la tesi Magistrale “Analisi delle performance di irrorazione di uno spray drone per l’esecuzione delle operazioni di difesa fitosanitaria nella viticoltura eroica”.
La tesi magistrale analizza l’uso di un drone spray per la difesa fitosanitaria nella viticoltura eroica, caratterizzata da terreni ad alta pendenza. Lo studio ha confrontato l’efficacia dell’irrorazione tramite drone DJI Agras T10 con quella di un irroratore tradizionale Stihl SR 430. Sono stati valutati la copertura e i depositi sulla chioma, oltre alle dispersioni a terra, utilizzando cartine idro-sensibili e collettori plastici, con analisi in laboratorio tramite spettrofotometro e software Deposit Scan. I risultati indicano che il drone offre vantaggi in termini di riduzione del tempo e della fatica degli operatori, ma presenta criticità come la dispersione a terra e l’autonomia limitata. L’irrorazione tramite drone è promettente per contesti difficili, riducendo l’uso di insetticidi e le emissioni di gas serra, migliorando la salute del suolo e favorendo il ricambio generazionale. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per ottimizzare l’operazione e ridurre le dispersioni, potenzialmente applicabili anche ad altre colture.
7. Nutrizione delle piante
Lorenzo Sinigaglia – Lignano Sabbiadoro (UD) – Università di Udine – Premiato per la tesi Magistrale “Utilizzo di nanoidrossiapatite in agricoltura. Osservazioni sulla dinamica del fosforo nel terreno e germinazione in specie modello”.
Il progetto esplora l’uso della nanoidrossiapatite come fertilizzante innovativo per migliorare la nutrizione delle piante. Il fosforo, essenziale per il metabolismo energetico delle piante, viene spesso perso per la sua solubilità e migrazione nel suolo, richiedendo continue fertilizzazioni. Inoltre, le riserve di rocce fosfatiche si stanno esaurendo. La nanoidrossiapatite, derivata da scarti animali, offre una soluzione con rilascio lento e ridotte perdite. L’uso di microorganismi fosfosolubilizzanti, come Pseudomonas alloputida K., può aumentare la disponibilità di fosforo nel suolo. Lo studio confronta la nanoidrossiapatite con i fertilizzanti tradizionali, analizzandone la tossicità e l’efficacia, proponendo un’alternativa sostenibile nell’ambito dell’Economia Circolare. La ricerca rientra nel progetto PRIN2022 Cleopatra e suggerisce ulteriori studi per ottimizzare l’uso di nanofertilizzanti in agricoltura.
8. Sostenibilità degli agroecosistemi e protezione dell’ambiente
Nicolaj Franceschi – Eraclea (VE) – Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza – Premiato per la tesi Magistrale “Effetti dell’Agricoltura Conservativa sulle rese colturali e sulle proprietà del terreno in una prova di lungo periodo”.
Lo studio esamina l’effetto dell’agricoltura conservativa, che include la non lavorazione del suolo e l’uso di cover crop, rispetto all’agricoltura convenzionale, su rese colturali e proprietà del terreno in una prova di lungo periodo (18 anni). Il terreno è stato analizzato per proprietà fisico-chimiche e rese colturali. L’agricoltura conservativa ha mostrato significativi miglioramenti nella salute del suolo, con un aumento del 55,7% della sostanza organica e una maggiore disponibilità di nutrienti superficiali (N, P, K). Tuttavia, le rese colturali erano mediamente inferiori del 10,3% rispetto all’agricoltura convenzionale. Questo approccio contribuisce a obiettivi di sostenibilità degli agroecosistemi, migliorando la struttura del suolo, riducendo l’erosione e le emissioni di gas serra, aumentando la resilienza climatica e promuovendo la biodiversità. Inoltre, l’agricoltura conservativa può supportare la mitigazione del cambiamento climatico, l’uso efficiente delle risorse naturali e la sostenibilità economica, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e la PAC 23-27.
9. Zootecnia
Roberta De Gregorio – Bologna (BO) – Università di Bologna – Premiata per la tesi Magistrale “Validazione degli indici genomici per l’efficienza alimentare utilizzando dati di campo: esperienza della stalla sperimentale dell’Università di Bologna”.
Attraverso la tesi, si è indagata la validazione degli indici genomici per l’efficienza alimentare nelle vacche da latte. Utilizzando dati raccolti nella stalla sperimentale dell’università, lo studio ha analizzato la correlazione tra l’efficienza alimentare predetta (PFE) e l’ingestione di sostanza secca (DMI). Le analisi hanno mostrato una tendenza, non statisticamente significativa, che indica come vacche con un maggiore merito genetico per PFE consumino meno cibo, contribuendo alla riduzione delle emissioni di metano e azoto. Questo approccio mira a migliorare la sostenibilità degli allevamenti, riducendo i costi alimentari e l’impatto ambientale, ed allineandosi con gli obiettivi della Politica Agricola Comune 23-27, di mitigazione dei cambiamenti climatici e gestione efficiente delle risorse naturali. L’inclusione del PFE nella selezione genetica potrebbe promuovere una zootecnia più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. La ricerca sottolinea la necessità di ulteriori studi con campioni più ampi per confermare questi risultati promettenti.
10. Innovazione varietale e genomica
Tommaso Sanson – Feltre (BL) – Università di Padova – Premiato per la tesi Magistrale “Heterologous expression of ZmWBC33 in Arabidopsis and protein localization with green fluorescent protein (GFP)”.
Il progetto di tesi magistrale si focalizza sull’espressione eterologa del gene ZmWBC33 del mais in Arabidopsis thaliana e sulla localizzazione della proteina tramite GFP. ZmWBC33 è un trasportatore putativo degli strigolattoni (SLs), fitormoni che influenzano lo sviluppo delle piante e le interazioni con la rizosfera. L’obiettivo preposto era verificare la funzione del gene nel trasporto degli SLs, valutando la localizzazione della proteina nelle cellule e analizzando gli essudati radicali in condizioni di carenza di nutrienti. Gli esperimenti hanno mostrato che ZmWBC33 si localizza nella membrana plasmatica delle cellule radicali, suggerendo un ruolo nel trasporto degli SLs verso la rizosfera. Inoltre, gli essudati raccolti da piante con carenza di fosforo e azoto hanno indotto una maggiore germinazione di Phelipanche ramosa, confermando l’importanza del controllo nutrizionale nel rilascio degli SLs. Questa ricerca contribuisce all’innovazione varietale e genomica, migliorando la comprensione dei meccanismi di trasporto dei fitormoni e offrendo nuove strategie per la gestione delle risorse naturali e la sostenibilità agricola.
Per maggiori informazioni: www.cap4agroinnovation.eu