Definito l’accordo con il play classe ’84. Raggiante il ds Saracino: «Molto felice di essere riuscito a portarlo qui»
La lunga maratona è finita: la Pallacanestro Molfetta ha tagliato per primo il traguardo per Mauro Stella, il play classe ’84 «il cui arrivo è indubbiamente un ennesimo segnale che il club vuol fare bene anche quest’ anno», annuncia Rosario Saracino. L’accordo con il navigato atleta originario di Mesagne, ma ormai coratino d’adozione, alto 190 centimetri, è stato chiuso negli ultimi giorni dopo un lungo lavoro che ha visto in prima linea il direttore sportivo biancorosso. «Con lui – prosegue Saracino parlando di Stella – ho già lavorato in passato, peraltro vincendo un campionato a Corato e salendo in serie B. È un atleta dotato di una grande intelligenza cestistica e che metterà di sicuro il suo carisma a servizio della squadra. Sono felice di essere riuscito a portarlo a Molfetta». Ed alla fine ha prevalso la volontà del giocatore: dall’inizio attratto dal progetto del sodalizio del presidente Nicola Solimini che disputerà il prossimo campionato di serie C unica. «Non amo parlare di me stesso – le prime parole di Stella -, vorrei che siano gli altri a parlare di me, dal punto di vista umano e cestistico. Sono un atleta che cerca di fare stare bene gli altri, di migliorarlie di creare una giusta armonia di gruppo affinché si possa lavorare nel migliore di modi. Sono uno che guarda prima gli altri, poi a se stesso. Sono molto motivato e felice». Insomma, una fiducia a scatola chiusa. Del resto, per lui, una delle stelle più luminose del firmamento pugliese, parla il suo curriculum colmo di successi. Corato, Bisceglie, Ostuni (promosso in serie A2), Corato, Cagliari, Francavilla, Basket Nord Barese (promosso in A2), San Severo, Bisceglie, Corato, Nardò (promosso in B), Corato, Nardò (promosso in A) e ancora Corato, club in cui, in dieci stagioni al PalaLosito, ha conquistato due promozioni in B: stagioni meravigliose in cui, fra serie A Dilettanti, B, C Silver e C Gold, ha vinto ovunque. Totale: sei promozioni (tre in A2, altrettante in B) che hanno consacrato lo spessore tecnico di un atleta esperto, dotato di una grande sagacia tattica e determinazione. Un vero artista del basket pugliese capace di disegnare opere d’arte con la palla a spicchi e che vuol continuare a farlo anche a Molfetta. «Ho accettato la Pavimaro – continua Stella – perché reputo il presidente Solimini, alla pari del diesse Saracino, una persona molto sincera e leale. Vorrei passare un anno in totale armonia in cui tutti, nel miglior modo possibile, potranno fare il proprio dovere. Sarò pronto, con i miei compagni, a dare il cento per centro per ripagare la fiducia di chi ha deciso di investire su di me. Lo farò in una città molto bella, Molfetta, che conosco e in un impianto sportivo, il PalaPoli, in cui ho sempre giocato da avversario». Il neo atleta biancorosso, 39 anni, sarà il valore aggiunto del roster a disposizione del coach Giovanni Gesmundo, ma farà anche da chioccia ai più giovani. Ma alla soglia degli “anta” si pensa a cambiare pelle, a metabolizzare una seconda vita? «Sarò il più grande della squadra e dovrò essere il primo a dare l’esempio, soprattutto ai più giovani, dal punto di vista umano e cestistico e questo mi fa un gran piacere – risponde -. L’avanzare dell’età mi ha portato a cambiare pelle, sotto tanti i punti di vista, quello fisico e mentale, oltre all’approccio alla vita, non solo a quella sportiva. Io non so perdere, ho avuto la fortuna di vincere tanti campionati nella mia carriera e penso che la competizione, unita alla voglia di lottare e di vincere, sia alla base di tutto. Nello sport e nella vita, per andare avanti e per star bene con se stessi e con gli altri». Per vincere anche a Molfetta e per portare a casa la settima retina della sua carriera.