La casa editrice La Zisa, celebra in questi giorni il trentacinquesimo anniversario della propria attività. Si cercherà qui di offrire un breve resoconto del cammino fin qui compiuto e di farlo seguendo un percorso che attraversa una selezione di trenta tra le più significative opere edite per i nostri tipi. Una sommaria periodizzazione di questo più che trentennale cammino dovrebbe anzitutto distinguere tre grandi tappe all’interno dell’arco di vita della Zisa.
Una prima fase è quella della fondazione in cui si precisa gradualmente la fisionomia della Zisa come un soggetto culturale fortemente legato alla vita ed alla storia politica siciliana e palermitana in particolare. Questa prima tappa si distende lungo l’ultimo scorcio del ‘900 (1988-1999). Molte le firme autorevoli che hanno scritto per la nascente casa editrice palermitana, tra le quali spiccano quelle di Napoleone Colaianni, Nicola Barbato, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Antonino Caponnetto, Michele di Dio, Mimmo Giarratana, Ennio Pintacuda, Andrea Camilleri, Giancarlo Caselli, Gherardo Colombo, Saverio Lodato, Nino Fasullo, Francesco Michele Stabile, Rosario Giuè.
I temi visitati dai nostri autori in questa prima fase rivelano nette scelte di campo da parte della Zisa, scelte che ritroveremo come una sorta di carattere distintivo delle linee editoriali anche nelle tappe successive.
Tutti gli ambiti del dibattito politico degli anni ’90 sono presenti e osservati mantenendo costantemente un punto di vista privilegiato da sinistra: dalla storia politica della Sicilia alla questione morale, alla tensione tra regionalismo e autonomia, dal dibattito interno alla sinistra negli anni ’90 al dialogo tra cattolicesimo e cultura di sinistra, per arrivare, proprio al volgere del millennio, alle grandi domande bioetiche sullo statuto ontologico della persona, sulla dignità umana e le nuove sfide ai diritti dell’uomo lanciate dal progresso tecnologico.
Un discorso a sé merita la particolare attenzione dedicata fin dall’inizio alla ricerca sociale sulla storia, i protagonisti, le trasformazioni del fenomeno mafioso e della lotta alla mafia. Attraverso le sue numerose pubblicazioni sull’argomento mafia-mafie, dando spesso spazio e opportunità ai personaggi in prima linea nell’impegno istituzionale e civile contro la mafia di raggiungere direttamente il pubblico, La Zisa ha contribuito fin dagli anni della sua fondazione a far conoscere il carattere proteiforme, pervasivo del fenomeno mafioso, il suo radicamento sul territorio, il suo tipico insediamento culturale nel nostro Meridione, in particolare in Sicilia, i suoi intrecci con l’economia e la politica.
Il secondo periodo nella storia della nostra casa editrice copre all’incirca il primo decennio del nostro secolo e può essere indicato come una fase di transizione. I principali ambiti tematici sono rimasti gli stessi del periodo precedente ma si presentano con una portata ed una estensione maggiori. Nuovi soggetti politici, come la Lega, maturano e si affacciano sulla scena politica alternandosi al governo e, ahimè, talvolta anche nel malaffare, con le formazioni di più lunga tradizione, le quali stanno a loro volta subendo profonde ristrutturazioni ideologiche e di apparato organizzativo. Puntualmente autori come Fabio Bonasera e Davide Romano rilevano queste metamorfosi del panorama del potere nel Paese. Anche lo sguardo su quanto accade nel mondo ecclesiale si allarga fino ad includere altre “tende”, oltre quella dei cattolici, come accade col saggio di Teodoro Balma, con introduzione di Italo Pons e Antonio Di Grado, sulla storia e il martirio dei Valdesi. Anche l’interesse per le cose siciliane si amplia, non limitandosi più in maniera prevalente alla storia politica dell’Isola ma includendo altre prospettive dell’analisi storica della società siciliana, come ad esempio la storia dell’astronomia in Sicilia firmata da Pippo Battaglia e con un’introduzione di Margherita Hack. Infine anche la letteratura scientifica sulla mafia si apre a nuovi argomenti limitrofi a quelli già messi a fuoco nel decennio precedente. Comincia a farsi strada l’idea di una declinazione al plurale del fenomeno, emerge la centralità, la ferocia e la capacità organizzativa della ‘ndrangheta. Anche in questo passaggio di consegne tra l’egemonia di Cosa Nostra e le ‘ndrine calabresi La Zisa si è riconosciuta un proprio ruolo dando un contributo all’analisi con la pubblicazione integrale, nel 2008, della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa sulla ‘ndrangheta.
Il terzo periodo nella storia della nostra casa editrice abbraccia grosso modo gli ultimi dieci anni e coincide con l’avvento di Davide Romano alla guida della Zisa. Le tradizionali linee editoriali caratterizzate dalla critica sociale e di costume sui temi emergenti della politica e della società civile continuano a prolungarsi, articolarsi e fiorire. Abbiamo, ad esempio, la pubblicazione dell’inchiesta di Sante Sguotti su pedofilia e celibato nella Chiesa di Papa Francesco, le biografie dedicate ai protagonisti della lotta alla mafia, come quella di Paolo Borsellino ad opera di Roberto Rossetti, con prefazione di Nicola Tranfaglia, o il recentissimo Padre Puglisi, raccontato dalla giovane giornalista palermitana Federica Raccuglia, con prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini.
Ma Davide Romano col suo raffinato gusto letterario imprime anche un segno molto chiaro di novità sulle pubblicazioni della Zisa. Il catalogo si arricchisce così di nuovi generi, collaborazioni e collane, come le Rondini o Nostos, dedicate alla produzione di opere e saggi di poesia, narrativa, inchiesta, culinaria. Contemporaneamente l’orizzonte dell’attività editoriale, pur mantenendo il proprio centro sulla città di Palermo, la Sicilia e l’Italia, come seguendo una propria naturale vocazione si allarga fino a includere culture affini come quella greca o del Vicino Oriente ed abbracciare quel “Mediterraneo esteso” che s’inoltra fino al centro del continente culturale africano. Vedono così per la prima volta la luce in lingua italiana opere del premio Nobel per la letteratura Ghiorgos Seferis (Sei notti sull’Acropoli) le poesie di Ghiorgos Sarandaris (Giorni) le fiabe di Christos Boulotis (Trilogia gattesca) nelle splendide traduzioni di Maria Caracausi, i racconti siciliani di Thomas Valentin, tradotti ed introdotti da Cristina Sanfratello, Poesia nascosta, di Ines De Benedetti, sulla cucina tradizionale ebraica italiana (prefazione di Tobia Zevi), I mocassini di ‘Īsā, con la presentazione di Cécile Kashetu Kyenge.
Oggi, La Zisa insieme a tante altre realtà rappresenta un patrimonio civile di Palermo, una riserva di energie morali ed intellettuali, ma sembra non avere alcuna intenzione di smettere di crescere e sviluppare il proprio progetto editoriale. Seguendo le stesse linee di forza che ci hanno condotti fin qui, continuare a produrre il libro sarà solo l’espressione, ma non l’unica, di un’identità originaria e ormai consolidata. L’augurio per la nostra città ed il nostro Paese è che di queste progettualità d’insieme possano esservene miriadi, e continuare ad evolversi come ha fino ad ora fatto La Zisa, nel suo ruolo di impresa intellettuale condivisa, di soggetto politico collettivo, con i suoi ideali di partecipazione, di inclusione, di riduzione delle distanze, di conoscenza reciproca.
Insomma, che possa realizzarsi in qualche misura quell’universo di valori, quel mondo di idee che La Zisa ha finora immaginato e cercato, per la sua parte, di realizzare.