Nella terza giornata di EIMA International i parlamentari europei si sono confrontati sulle ricadute per il settore agricolo europeo del Green Deal e dell’elezione di Donald Trump. Necessaria una compattezza dell’Europa nelle trattative con gli Stati Uniti e con gli altri partner commerciali.
Gli esiti delle elezioni americane possono avere un impatto decisivo sull’economia italiana ed europea. “Un’eventuale politica dei dazi e i nuovi orientamenti in tema di ambiente potrebbero penalizzare un comparto come quello dell’agroalimentare che vede attualmente l’Europa esportatrice per 200 miliardi di euro annui”. Questo ha detto oggi Paolo De Castro – Presidente di Filiera Italia – aprendo il convegno sulle politiche europee nell’ambito di EIMA International, la rassegna mondiale della meccanica agricola in svolgimento alla fiera di Bologna. “L’Europa ha intrapreso la via del Green Deal – ha aggiunto De Castro – e la domanda che oggi dobbiamo porci è se sarà possibile conciliarla con gli obiettivi dell’amministrazione Trump”.
Il tema delle politiche per l’ambiente appare come uno dei più spinosi nell’attuale scenario politico – ha sottolineato il Presidente Confagricoltura e del Copa Massimiliano Giansanti – se è vero che l’amministrazione Biden aveva stanziato quasi 200 miliardi di dollari per la transizione ecologica, fondi che gli stessi agricoltori statunitensi hanno preferito non utilizzare per non modificare i propri canoni produttivi. Gli agricoltori italiani non sono contrari al Green Deal – ha osservato Luigi Scordamaglia, presidente di Eat Europe – ma chiedono che sia applicato il principio di reciprocità per evitare forme di concorrenza scorretta da parte di Paesi con standard qualitativi più bassi. Il tema ecologico – questo emerge dal meeting bolognese – è strettamente legato a quello agricolo, essendo parte integrante del modello di agricoltura europeo, che l’Unione deve difendere. Il settore agricolo viene da anni difficili – ha detto Herbert Dorfman, membro della Commissione Agricoltura del PE – anche per l’incidenza del fattore climatico e meteorologico, e negare il cambiamento climatico sarebbe un grave errore. Così come sarebbe sbagliato modificare radicalmente gli indirizzi attuali giacché le politiche per l’agricoltura sino ad oggi adottate hanno in molti casi avuto successo.
Sulla questione dazi è intervenuto Carlo Fidanza, membro della Commissione Agricoltura del PE, che ha riconosciuto la rilevanza della questione, sottolineando tuttavia come la prima presidenza Trump li abbia applicati in maniera selettiva, anche sulla base di accordi bilaterali tra Paesi, e come l’Italia possa ritagliarsi un ruolo politico che le permetta di tutelare i propri interessi in campo agroalimentare. Sui dazi ha invece espresso preoccupazione Dario Nardella, anch’egli membro della Commissione Agricoltura del PE, che ha sottolineato il pericolo di una divisione tra i Paesi europei sulle politiche commerciali. Se l’Italia pensa di poter beneficiare di un trattamento di favore da parte del governo statunitense – ha aggiunto Nardella – commette un errore strategico perché l’unico bilateralismo efficace è quello fra Stati Uniti ed Unione Europea, che tuttavia deve snellire i propri processi decisionali. In uno scenario così complesso e competitivo la tecnologia assume un valore sempre più strategico.
Su questo si è soffermato il Vicepresidente del CEMA Alessandro Malavolti, sottolineando la leadership dell’industria italiana ed europea. In questi anni ho visto crescere in modo impressionante la qualità delle tecnologie agromeccaniche, ulteriormente potenziate con i sistemi digitali di ultima generazione – ha detto Malavolti – e l’auspicio dei costruttori europei è di poter accedere liberamente ai mercati internazionali proprio facendo valere la qualità tecnologica delle proprie soluzioni. Il rischio che oggi si presenta – ha ribadito nel proprio intervento Stefano Bonaccini (Commissione Agricoltrura PE) – è che i Paesi membri attuino una politica di accordi bilaterali con gli Stati Uniti che finirebbe per disgregare l’Europa, togliendole unità e coesione. Spero che tutti insieme lavoreremo nella stessa direzione – ha concluso Bonaccini – per difendere gli interessi europei e italiani. L’incontro è stato uno dei momenti più interessanti della presenza di EIMA della delegazione degli Europarlamentari, composta anche da Stefano Cavedagna e Pierfrancesco Maran (Commissione IMCO, Mercato Interno), Salvatore De Meo (Commissione AGRI, Agricoltura), Elisabetta Gualmini e Mariateresa Vivaldini (Commissione ITRE, Industria), che ha poi visitato gli affollati padiglioni dell’Esposizione, soffermandosi nell’area all’aperto nella quale è stato possibile per gli europarlamentari ammirare ma addirittura guidare alcuni dei trattori finalisti del Tractor of the Year