“In Puglia stiamo vivendo, come in tutta Italia, il dramma della rimodulazione del PNRR. Rischiano di essere fermati i progetti di moltissimi comuni, e anche di importanti aziende di Stato come la DRI che stava realizzando la decarbonizzazione dell’ex Ilva a Taranto, avendo già aggiudicato la gara per la realizzazione del nuovo forno elettrico a idrogeno e a gas.
Si rischia di perdere mesi, forse anni, nel tentativo di ritrovare questi finanziamenti. La rimodulazione del PNRR su opere non in ritardo, secondo me è illegittima: comporterebbe una responsabilità contabile che la Corte dei Conti non potrebbe non rilevare, e non verrà sicuramente consentito dall’Unione Europea. Noi perdiamo dalla rimodulazione circa 1 miliardo. Il giochetto ancora più raccapricciante è che si sostituisce questo finanziamento utilizzando l’FSC, il Fondo Sviluppo e Coesione, che ammonta per la Puglia a 4,6 miliardi. Significa che con la rimodulazione ci tolgono i fondi due volte: prima dal PNRR, e poi li sostituendoli con fondi che avremmo potuto utilizzare diversamente”.
Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano partecipando alla serata conclusiva de “La Piazza – Il Bene Comune’, la kermesse organizzata a Ceglie Messapica (Brindisi) da Affaritaliani e condotta dal direttore Angelo Maria Perrino.
Sul tema della sanità, Emiliano ha affermato: “La partita è Nord contro Sud. La Puglia, per esempio, nonostante 27mila dipendenti in meno rispetto all’Emilia Romagna è riuscita a scalare la classifica nazionale dei Livelli Essenziali di Assistenza: eravamo ultimi, ora siamo nel gruppo di testa. E questa differenza di campo non riguarda solo il personale, perché rispetto all’Emilia-Romagna abbiamo anche la metà degli ospedali, meno della metà delle RSA e 290 milioni di euro in meno dal Fondo Sanitario Nazionale, che diventano 400 considerando le spese sostenute per i pugliesi che vanno a curarsi in altre regioni del Nord. Nelle condizioni della Puglia c’è anche la Campania. Tuttavia, la Puglia – ha aggiunto Emiliano – è anche l’unica Regione d’Italia che ha investito 50 milioni di euro per istituire tre nuove facoltà di Medicina (Lecce, Bari e Taranto), nel tentativo di ottenere almeno altri 200 laureati all’anno, in grado di tamponare l’emorragia di medici”.
Alla domanda sul terzo mandato, Emiliano ha ricordato che “il Presidente della Repubblica non ha limite di mandato, il presidente del Consiglio non ha limite di mandato, come pure senatori e deputati. Invece ce l’hanno i sindaci e i presidenti di Regione, gli unici ad essere eletti direttamente dai cittadini: penso che questo limite sia incostituzionale. Detto questo, non c’è nessuna mia esigenza personale, ho 64 anni e nella mia vita istituzionale ho avuto 100 volte quello che potevo immaginare”. Infine, sul tema immigrazione Emiliano ha affermato che “questo Governo non ha particolari colpe. Il problema è che abbiamo trasformato il viaggio in un reato, come se fosse traffico di armi o di droga. Dovremmo ripetere quello che a suo tempo fu fatto con i nostri fratelli e sorelle albanesi: consentire loro di arrivare su mezzi ordinari. Con biglietti, passaporti, visti e impronte digitali i controlli sono molto più semplici e si azzerano le associazioni criminali che ci sono dietro i viaggi clandestini. Promuoviamo un grande patto nazionale, anche europeo se necessario, per farci carico tutti di questa situazione e toglierla dalla polemica elettorale”.
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