Emissioni dei trasporti: il Parlamento europeo a favore di un metodo di calcolo unico

  • Sistema dell’UE per confrontare l’impronta di carbonio dei vari modi di trasporto
  • Passi per integrare le emissioni del ciclo di vita in futuro
  • Strumento pubblico semplificato gratuito per il calcolo delle emissioni di gas a effetto serra per le PMI

Mercoledì, i deputati hanno votato per prevenire il greenwashing nel settore dei trasporti adottando un’unica metodologia dell’UE per il calcolo delle emissioni di gas serra.

Attualmente l’UE non dispone di un sistema unificato per misurare le emissioni di gas a effetto serra (GHG) del settore dei trasporti e le aziende utilizzano metodi diversi per calcolare la propria impronta di carbonio. Ciò può indurre in errore i consumatori che scelgono i servizi di trasporto in base alle loro prestazioni ambientali e creare le condizioni per il greenwashing, che i deputati vogliono evitare.

Metodo unico di calcolo delle emissioni di gas a effetto serra

I deputati sostengono il principio di base delle nuove regole per il conteggio delle emissioni di gas serra derivanti dall’uso di un veicolo. Tuttavia, essi vogliono ampliarne l’applicazione e chiedere alla Commissione di presentare, entro due anni dall’entrata in vigore di queste nuove norme, una nuova metodologia che calcoli le emissioni di gas a effetto serra derivanti dalla produzione, dall’uso, dalla manutenzione e dallo smaltimento dei veicoli, ossia il loro ciclo di vita.

Le nuove norme non obbligheranno le imprese di trasporto a calcolare le loro emissioni di gas a effetto serra, ma se scelgono di farlo a fini di comunicazione o marketing, dovrebbero seguire la metodologia fornita. Nel caso in cui, dopo ripetute notifiche, l’azienda si rifiuti di correggere il calcolo o di porre rimedio alla non conformità, dovrebbe affrontare una sanzione proporzionata e dissuasiva, aggiungono i deputati.

Dati di output

Le norme stabiliscono anche le metriche comuni che rappresenterebbero le emissioni di gas serra e consentirebbero di confrontarle facilmente. Per il trasporto merci si tratterebbe di emissioni di CO2 per tonnellata-chilometro, per il trasporto di passeggeri di CO2 emesse per passeggero-chilometro. I deputati insistono sul fatto che i suoi dati dovrebbero essere divulgati in modo chiaro e inequivocabile e corroborati da prove disponibili in un link web o in un codice QR.

Sostegno alle PMI

Al fine di ridurre l’onere amministrativo e finanziario per le imprese che desiderano calcolare le proprie emissioni, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI), i deputati chiedono alla Commissione di sviluppare uno strumento di calcolo pubblico semplificato gratuito. Chiedono inoltre che l’accesso alle norme europee per il calcolo delle emissioni di gas a effetto serra sia gratuito e suggeriscono agli Stati membri di introdurre incentivi finanziari per stimolare l’uso di misurazioni dirette delle emissioni di gas a effetto serra anziché di stime o valori predefiniti.

Virgolette

Il relatore del Parlamento europeo Pascal Canfin (Renew, FR) ha dichiarato: “Le nuove norme incentiveranno una maggiore trasparenza delle emissioni di gas a effetto serra nel settore dei trasporti. Aiuterà i consumatori e le imprese a fare scelte informate per quanto riguarda le opzioni di trasporto, accelerando così la decarbonizzazione del settore”.

La relatrice del Parlamento europeo Barbara Thaler (PPE, AT) ha sottolineato: “Il regolamento è un passo nella giusta direzione. Per la prima volta i veicoli elettrici a batteria non sono magicamente “a emissioni zero”. Tuttavia, la produzione e il riciclaggio di un veicolo sono stati omessi, pertanto il regolamento conferisce ancora un vantaggio sleale ai veicoli elettrici a batteria prodotti al di fuori dell’Europa. Senza affrontare l’elefante nella stanza, il PPE non può sostenere questo regolamento”.

Passaggi successivi

Il progetto di norme sulla contabilizzazione delle emissioni di gas a effetto serra dei servizi di trasporto è stato adottato con 349 voti favorevoli, 243 voti contrari e 12 astensioni, costituendo la posizione del Parlamento in prima lettura. Il dossier sarà seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee del 6-9 giugno.