Era ora di Valerio Manisi miglior cortometraggio internazionale in Serbia

“Era ora!”, film scritto e diretto dal regista pugliese Valerio Manisi e interpretato dall’attore Giacomo Rizzo, premiato come “miglior cortometraggio internazionale” all’interno del Karlovci Film Festival in Serbia, festival cinematografico internazionale con sede a Sremski Karlovci in Serbia creato da giovani artisti e studenti della Academy of Arts – Novi Sad e dal Dipartimento nazionale di media audiovisivi serbo.

“Mi rende estremamente orgoglioso sapere che proprio ragazzi e studenti serbi abbiano preferito e premiato il mio film come miglior cortometraggio tra tutti quelli visionati provenienti da ogni parte del mondo – ha dichiarato Manisi – L’obiettivo del mio lavoro è proprio quello di mettere le future generazioni in condizioni di riflettere su ciò che li circonda, su ciò che toccano e vivono quotidianamente, sull’importanze del tempo e della vita, e appropriarsi della propria libertà per rivendicarne costantemente diritti fondamentali conquistati”.

Importante è per Manisi e la Compagnia del Teatro Jonico Salentino questo premio che arriva da una Nazione radicalmente differente dall’Italia. Conferma l’importanza che ha il comparto audiovisivo, la scelta accurata dei suoi tecnici e del protagonista che, con la sua interpretazione e il suo volto, veicola messaggi essenziali e potenti. Dimostra, inoltre, quanto i giovani nel mondo siano predisposti all’ascolto e al confronto con altre realtà, in sentimento di uguaglianza e interscambio.

“Se tutto ciò mi è restituito da una Nazione con un metodo narrativo differente dal nostro, tante sono le risposte e le certezze che finalmente ritornano nella mia mente e nel mio cuore – conclude Manisi – Ringrazio il Festival, il Dipartimento serbo, l’Academy of Arts – Novi Sad e tutti coloro che con me hanno dato vita a questo film. Ora ci attendono nuove avventure e nuove terre per questo racconto che riguarda un po’ la tranquillità di tutti noi. Prossime imminenti tappe: Ferrara, Matera e l’Aquila”