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10 febbraio – “La Questione meridionale – Il Mezzogiorno nello Stato italiano”, a cura di Pasquale Martino – Bari
Febbraio 10
LA QUESTIONE MERIDIONALE
Il Mezzogiorno nello Stato italiano
I PROTAGONISTI
“Donne, uomini, politici, briganti”
Sabato 10 Febbraio, alle ore 18,30, presso L’Eccezione – Cultura e Spettacolo di Puglia Teatro, a Bari, in Via Indipendenza 75, per la 49^ stagione artistica di Puglia Teatro e 22^ de L’Eccezione, con il patrocinio del Ministero della Cultura e con la direzione artistica di Rino Bizzarro, secondo appuntamento-spettacolo del ciclo di incontri dedicati a “La Questione meridionale – Il Mezzogiorno nello Stato italiano”, a cura di Pasquale Martino; questo secondo appuntamento metterà a fuoco “I protagonisti – Donne, uomini, politici, briganti”, con proiezioni di immagini e brevi video sull’argomento.
La Questione meridionale fu un grande problema nazionale dell’Italia unita. Il problema riguardava le condizioni di arretratezza economica e sociale delle province annesse al Piemonte nel 1860-1861 (rispettivamente gli anni della spedizione dei Mille e della proclamazione del Regno d’Italia). I governi sabaudi avevano voluto instaurare in queste province un sistema statale e burocratico simile a quello piemontese. L’abolizione degli usi e delle terre comuni, le tasse gravanti sulla popolazione, la coscrizione obbligatoria e il regime di occupazione militare con i carabinieri e i bersaglieri, creò nel sud una situazione di forte malcontento. Da questo malcontento vennero fuori alcuni fenomeni: il brigantaggio, la mafia e l’emigrazione al nord Italia o all’estero.
L’origine delle differenze economiche e sociali tra le regioni italiane è da tempo controversa, anche a causa delle relative implicazioni ideologiche e politiche. La corrente storiografica maggioritaria sostiene che le differenze tra le diverse aree della penisola fossero già molto marcate al momento dell’unità: l’agricoltura intensiva della pianura Padana, l’impulso alla costruzione di strade e ferrovie del Piemonte, e il ruolo del commercio e della finanza vengono contrapposti all’impostazione che caratterizzava il Regno delle Due Sicilie.