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11 settembre a Galatone va in scena “Lumie. Apparenze Pirandelliane” per “Crita. Festival delle arti”
Settembre 11
CRITA – FESTIVAL DELLE ARTI
VII EDIZIONE
“Ridotti all’osso”
Indaga l’animo, la fragilità e i drammi, “Lumie. Apparenze Pirandelliane” lo spettacolo di Mary Negro e Gabriele Polimeno, entrambi anche in scena con Manuela Rorro e Benedetta Pati, in programma mercoledì 11 settembre a Galatone, al Palazzo Marchesale alle 21 (biglietto 5 euro), per “Crita – Festival delle arti”, rassegna itinerante di teatro, musica e danza, ideata e organizzata dalla cooperativa Ventinovenove, con la direzione artistica di Gabriele Polimeno e Mary Negro.
Al centro della scena c’è una donna. Attorno a lei, tra alberi morti, siedono due donne e un uomo alle sue spalle. È un luogo di partenze. Di uomini che vanno via in cerca di un futuro migliore. Restano sono “vecchi, femmine e bambini” e le terre, private della forza lavoro, muoiono. Protagoniste tre donne, Gialluzza, Ninfarosa e Mariagrazia. Ciascuna portatrice di un dolore, di un passato, ciascuna testimone del suo dramma. Ma tra tutte, Mariagrazia è il bersaglio preferito delle altre due. Una donna che vive in miseria in un piccolo casolare, in attesa – vana – di notizie dai figli emigrati in Argentina ai quali invia lettere dettate a Ninfarosa. Tutti fingono di spedire queste lettere. Tuttavia, la donna ha uno strano comportamento nei confronti di un uomo, Rocco Trupia, che dice di essere suo figlio, ma che lei rinnega. Su questo mistero cerca di far luce il Dottore…
“Lumie” non è solo uno studio nato dal genio di Pirandello, ma è anche la storia della nostra terra, della rabbia di chi è costretto ad andar via e della rabbia di chi vuole rimanere nonostante tutto e tutti; è la storia di alberi che muoiono e risorgono; è l’intreccio delle vite di donne e uomini in quelle terre di confine che sembrano essere state dimenticate; è il rumore del chiacchiericcio che giudica e condanna; è il suono de “lu rusciu de lu mare”.
Nata dalla drammaturgia pirandelliana di ”Sgombero”, “Come tu mi vuoi” e “L’altro Figlio”, la messinscena mette il pubblico in discussione su chi sia il giudicante e giudicato.
La colonna sonora è di Redi Hasa e Maria Mazzotta, la produzione è di Ventinovenove.
“Crita – Festival delle arti” è una rassegna che mira a proporre un’offerta culturale e teatrale di qualità nelle aree più periferiche. Il nome “Crita” deriva da un termine tipico del dialetto locale che ha una doppia valenza: il “critare” è l’atto del gridare e del farsi sentire. Ma significa anche “creta”, argilla, materia tipica del territorio dalla cui lavorazione nascono manufatti artigianali che da sempre identificano il Salento dalle mille sfaccettature creative. Negli anni ha assunto un’altra valenza, ovvero trasformare i luoghi non usuali per il teatro o l’arte, vestendoli con “nuovi abiti” come le piazze, i frantoi, palazzi storici e altri, ospitando letterati, filosofi, musica da camera educando la comunità a viverli diversamente. Il primo artista a raccogliere la sfida fu l’attore e regista salentino, il premio UBU Mario Perrotta a cui si sono aggiunti in seguito Gianni Ciardo, Redi Hasa, Christian Di Domenico, Maria Mazzotta, Angela De Gaetano, Fabrizio Saccomanno, Franco Ferrante, Daniela Baldassarra, Mauro Racanati, Luciano Trombetta e molti altri.
“Ridotti all’osso”, è il tema dell’edizione 2024 da intendersi come l’esigenza di lasciar andar via tutto ciò che è superficiale, non necessario e tutto ciò che non è bellezza. Ma è anche una denuncia dello stato di salute del mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo: precari nella vita e nel lavoro; relegati agli avanzi di tempo, agli avanzi economici, agli avanzi di strategie e visioni inesistenti.
“Crita diventa un progetto annuale”, spiegano gli ideatori Gabriele Polimeno e Mary Negro, “con una parentesi estiva più intensa di programmazione. Sentivamo la necessità di tracciare una direzione e seguire un percorso che non iniziasse e finisse nel solo periodo estivo, abbracciando e approfondendo diverse tematiche. A ottobre partirà ‘Crita: rosso rame’, una serie di appuntamenti su pari opportunità e disparità di genere, promosso e sostenuto dal Consiglio della Regione Puglia nell’ambito del bando ‘Futura – La Puglia per la Parità’. Alla settima edizione e alla vigilia dei dieci anni dalla fondazione di Ventinovenove sentivamo di dover andare verso nuove direzioni”.
Crita – Festival delle arti è una rassegna di teatro, musica e danza itinerante ideata e diretta da Gabriele Polimeno e Mary Negro, con la produzione della cooperativa Ventinovenove. Partner della manifestazione i Comuni di Caprarica di Lecce, Collepasso, Cutrofiano, Galatone, Bagnolo del Salento e Nardò e altre realtà private e istituzionali: Legacoop Puglia, Distretto Produttivo Puglia Creativa, Pro Loco Cutrofiano, Azienda Fratelli Colì SRL, Jata Aps, Zeronovenove Srl, Confartigianato Lecce e 34 esimo Fuso.
Info: 353/4294041; 339/5745559; 329/3345515; daimon@29nove.com; www.29nove.com