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14 15 ottobre – La città dei Pasticci & Concerto di Martin Gester e Valeria La Grotta a Grottaglie
Ottobre 14, 2023 - Ottobre 15, 2023
LE CITTÀ DEI PASTICCI
sabato, 14 ottobre – Salone degli Specchi di Palazzo di Città | ore 18:00
Coffee di benvenuto
Introduce LORENZO MATTEI, Direttore Artistico Giovanni Paisiello Festival
Coordina EMANUELE SENICI, Università La Sapienza e King’s College London
intervengono:
NICOLA USULA, Université de Fribourg
TARCISIO BALBO, Conservatorio di Musica “Vecchi-Tonelli” di Modena
SARAH IACONO, Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma
ELISA CAZZATO, Università Ca’ Foscari di Venezia e New York University
In questa giornata di studi quattro musicologi esporranno alcune delle loro più recenti ricerche sul ‘pasticcio’ e sulla natura metamorfica del melodramma. Nicola Usula tratterà del processo di “impasticciamento” subìto dal Demofoonte di Metastasio dopo la prima viennese del 1733 su musiche di Antonio Caldara: manipolato per la ripresa genovese al Teatro del Falcone musicata da Pietro Vincenzo Chiocchetti (1680-1753) il dramma cambiò quasi tutte le arie. Dalla lettura incrociata dei dati riguardanti le due versioni del dramma, le carriere dei cantanti che operarono a Genova, e l’analisi delle caratteristiche stilistico-drammatiche dei brani sostituiti rispetto agli originali si capiranno le ‘ragioni di un pasticci |
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AMORE LANGUET COR MEUM
domenica, 15 ottobre – Chiesa Madre di Grottaglie | ore 20:00
MARTIN GESTER, organo
VALERIA LA GROTTA, soprano
Il concerto ospitato nella Chiesa Madre di Grottaglie permette di riascoltare il meraviglioso e antico organo che si conserva nella cantoria del 1587. Probabilmente fu ampliato dal celebre organaro leccese De Torres e alcune componenti interne risalgono addirittura al XIV secolo. Il registro espressivo detto ‘Flauto conico in quindicesima’ deriva del nord Europa ed è molto raro nel nostro Meridione.
Il programma scelto da Martin Gester, uno dei più accreditati organisti europei, e da Valeria La Grotta, artista tarantina oggi apprezzata in importanti palcoscenici internazionali, abbina pezzi strumentali a brani per voce di soprano su musiche di tre famose compositrici barocche, espressione di uno spazio creativo al femminile che nel contesto devozionale riversava un pathos degno del mondo teatrale (in un modo paragonabile a quello con cui la sensualità pervade l’Estesi di Santa Teresa del Bernini). Toccate, mottetti e intavolature sembrano distanziarsi dal mondo dello stile galante dei melodrammi paisielliani; tuttavia va ricordato che l’educazione musicale di Paisiello ragazzino passò attraverso questo repertorio nel collegio gesuitico tarantino e che grazie al suo genio il mondo del palcoscenico e quello dell’altare si diedero la mano per condividere modi espressivi e morfologie. |
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