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19 luglio – Classiche Forme: a Corigliano d’Otranto (LE) il concerto “ARCHItetture Sonore” con quattro eccellenze del panorama internazionale della musica da camera tra cui Annelien Van Wauwe
Luglio 19 - Luglio 21
Classiche Forme
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA DA CAMERA
Fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana
Presidente Onorario Sir Antonio Pappano
Ottava edizione
Lecce | Casamassella | Supersano | Corigliano d’Otranto
14 – 21 luglio 2024
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L’ottava edizione di Classiche Forme, il Festival Internazionale di Musica da Camera fondato e diretto dalla pianista famosa nel mondo Beatrice Rana, continua a proporre, fino al 21 luglio, intensi appuntamenti con la grande musica da camera e artisti della scena mondiale, nei luoghi d’arte e nella natura salentina.
VENERDI 19 LUGLIO
Domani, venerdì 19 luglio, alle ore 21, il secondo Fuoriporta con l’attesa tappa a Corigliano d’Otranto per il concerto “ARCHItetture Sonore”. Ancora un nuovo palcoscenico per il festival, lo storico Castello Volante con la sua preziosa struttura che rappresenta l’esempio più riuscito del passaggio dalle torri quadre medievali a quelle rotonde rinascimentali. Qui si esibiranno 4 eccellenze del panorama internazionale della musica da camera tra cui Annelien Van Wauwe, artista della BBC New Generation, vincitrice del Concorso musicale ARD e di un Borletti Buitoni Trust Award, e la violinista Liya Petrova, primo premio al concorso Carl Nielsen in Danimarca. Poi il fagotto di Andrea Cellacchi, il corno di Mirko Landoni, la viola di Giuseppe Russo Rossi, il violoncello di Aleksey Shadrin, il contrabbasso di Giorgio Magistroni. Insieme portano in scena il Duetto per violoncello e contrabbasso di Rossini e il Settimino per fiati ed archi in mi bemolle maggiore, op. 20 di Beethoven, due capolavori del periodo classico e primo romantico.
Si parte con il vivace Duetto per violoncello e contrabbasso di Gioachino Rossini, composizione giovanile che già rivela il genio melodico del compositore pesarese. Questo brano, scritto nel 1824 per il virtuoso contrabbassista Domenico Dragonetti, stupisce per la brillante interazione tra i due strumenti gravi, che si scambiano ruoli melodici e di accompagnamento in un dialogo serrato e virtuosistico.
La serata prosegue con il monumentale Settimino op. 20 di Ludwig van Beethoven, pietra miliare della musica da camera. Composto nel 1800, questo lavoro in sei movimenti per un insolito ensemble di clarinetto, corno, fagotto, violino, viola, violoncello e contrabbasso rappresenta un ponte tra il classicismo e il romanticismo. L’opera spicca per la ricchezza timbrica, la profondità espressiva e l’equilibrio perfetto tra i sette strumenti. Dal solenne Adagio iniziale all’energico Finale, passando per un delizioso Tema con variazioni, il Settimino dimostra la straordinaria padronanza di Beethoven nella scrittura cameristica, anticipando le innovazioni delle sue opere mature.
SABATO 20 LUGLIO
Sabato 20 luglio alle ore 21 terzo e ultimo Fuoriporta con l’ormai immancabile appuntamento con la campagna salentina e la Masseria Le Stanzìe di Supersano (Le). Qui un impaginato dedicato a “I 5 Elementi”, opera del violinista e compositore salentino trasversale ai generi Alessandro Quarta. Con lui il pianista, arrangiatore e jazzista leccese Giuseppe Magagnino e i musicisti Federico Guglielmo, Alessandro Ferrari, Enrico Balboni, Luigi Puxeddu, Amerigo Bernardi della lodatissima orchestra da camera de I Solisti Filarmonici Italiani.
Quarta presenta la sua nuova opera, I Cinque Elementi: Terra Acqua Aria, Fuoco ed Etere.
“Il Quinto elemento mi ha dato la ragione per scrivere, vomitando tutto quello che avevo dentro – dice l’autore -. Una forma di ringraziamento personale per tutto quello che ho: il bello e il tragico della vita. Sentivo la necessità di scrivere qualcosa di importante e quest’opera di cinquanta minuti, è impegnativa, forte, ma mi rappresenta appieno. I Cinque Elementi ha una trama, con un inizio ed una fine e una visione oggettiva per ogni elemento; ognuno con la sua bellezza, ma anche con gli aspetti negativi, di timore che lo accompagnano. È un bisogno di urlare musicalmente, la mia gioia e la mia preoccupazione tutta; i Cinque elementi sono parte di me: Fuoco che mi pervade quando suono, Acqua fluida come la musica, Terra che ho necessità di sentire, attraverso il palco, sotto i piedi. L’Aria delle note, lo spazio tra loro e ogni volta che apro gli occhi, li rivolgo al cielo, all’Etere”.
DOMENICA 21 LUGLIO
Classiche Forme chiude domenica 21 luglio con la Maratona Finale – Hommage à la France alle ore 21 nel Chiostro del Rettorato di Lecce. Quest’anno la dedica alla Francia: nata dall’idea di Beatrice di ricreare lo spirito degli oceanici programmi in voga a inizio Novecento, la Maratona presenterà Ravel, Fauré, Franck e Chausson con Beatrice Rana e Massimo Spada al pianoforte, il Quartetto Modigliani, Benjamin Grosvenor e Sayaka Shoji.
Un viaggio musicale nella Francia di fine Ottocento: dal delizioso mondo infantile di Fauré alle suggestioni spagnole di Ravel, passando per l’intensità romantica di Chausson fino al capolavoro cameristico di Franck. Quattro compositori, quattro stili, un unico filo conduttore: l’eleganza e il fascino della musica francese. Il programma spazia dal pianoforte a quattro mani alle formazioni cameristiche più ampie, offrendo un’esperienza sonora ricca e variegata. Un concerto che promette di incantare il pubblico con la sua raffinatezza timbrica e la profondità espressiva tipiche della scuola francese.
La “Dolly Suite” di Fauré apre il concerto con sei deliziose miniature per pianoforte a quattro mani. Con armonie sofisticate e melodie nostalgiche, Fauré dipinge il mondo dell’infanzia attraverso una scrittura pianistica delicata che alterna ritmi di danza a momenti di puro lirismo.
Seguono le suggestioni iberiche della “Rapsodie espagnole” di Ravel, presentata nella sua versione originale per pianoforte a quattro mani. Quest’opera, precorritrice dell’impressionismo musicale, stupisce per i suoi colori armonici audaci, i ritmi sensuali e l’uso innovativo del timbro pianistico per evocare sonorità orchestrali.
Il “Concerto in re maggiore” di Chausson, rarità nel repertorio, fonde magistralmente il violino solista con pianoforte e quartetto d’archi. La sua struttura ciclica, le intense linee melodiche e l’uso sapiente del contrappunto creano un’atmosfera di appassionato lirismo, emblematica del tardo romanticismo francese.
Chiude il programma il possente “Quintetto in fa minore” di Franck, pietra miliare della musica da camera. La sua forma ciclica, le dense trame contrappuntistiche e le ardite modulazioni cromatiche testimoniano l’influenza wagneriana, creando un’opera di intensa drammaticità e profondità emotiva.
Dettagli su www.classicheforme.com/stagioni/edizione-2024/