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21 luglio – Per Classiche Forme con la Maratona Finale – Hommage à la France nel Chiostro del Rettorato di Lecce, con Beatrice Rana e Massimo Spada al pianoforte, il Quartetto Modigliani, Benjamin Grosvenor e Sayaka Shoji.
Luglio 21
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA DA CAMERA
Fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana
Presidente Onorario Sir Antonio Pappano
Ottava edizione
Lecce | Casamassella | Supersano | Corigliano d’Otranto
14 – 21 luglio 2024
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Domani, domenica 21 (ore 21), la chiusura dell’ottava edizione di Classiche Forme con la Maratona Finale – Hommage à la France nel Chiostro del Rettorato di Lecce, con Beatrice Rana e Massimo Spada al pianoforte, il Quartetto Modigliani, Benjamin Grosvenor e Sayaka Shoji. Il Festival Internazionale di Musica da Camera fondato e diretto dalla pianista salentina famosa nel mondo, Beatrice Rana, anche quest’anno ha offerto intensi appuntamenti con la grande musica da camera e artisti della scena mondiale, nei luoghi d’arte e nella natura salentina.
Dal 14 luglio, otto serate con le star internazionali della musica da camera, undici appuntamenti complessivi per una settimana di grandi concerti, in luoghi iconici della città di Lecce e di altri tre comuni del Salento e cioè la Masseria Le Stanzìe di Supersano, il Castello Volante di Corigliano d’Otranto e Fondazione Le Costantine a Casamassella (frazione di Uggiano la Chiesa), quest’ultima per la speciale serata Classiche Forme per Fondazione Sylva che vedrà, tra l’altro, la prima esecuzione assoluta de La Romanza dell’Ulivo, titolo della Commissione Classiche Forme 2024 firmata dal Premio Oscar Nicola Piovani.
Torna anche quest’anno la Maratona Finale. Quest’anno la dedica alla Francia: nata dall’idea di Beatrice di ricreare lo spirito degli oceanici programmi in voga a inizio Novecento, la Maratona presenterà Ravel, Fauré, Franck e Chausson con Beatrice Rana e Massimo Spada al pianoforte, Loic Rio (violino), Laurent Marfaing (viola) e François Kieffer (violoncello) del Quartetto Modigliani, riconosciuto tra i migliori al mondo, il pianista britannico Benjamin Grosvenor, artista Decca Classics, riconosciuto a livello internazionale per il suo lirismo sonoro e la brillantezza alla tastiera, e la violinista giapponese Sayaka Shoji, premio Paganini, cresciuta all’Accademia Stauffer e oggi richiesta sui migliori palchi del globo.
Un viaggio musicale nella Francia di fine Ottocento quello di questa sera: dal delizioso mondo infantile di Fauré alle suggestioni spagnole di Ravel, passando per l’intensità romantica di Chausson fino al capolavoro cameristico di Franck. Quattro compositori, quattro stili, un unico filo conduttore: l’eleganza e il fascino della musica francese. Il programma spazia dal pianoforte a quattro mani alle formazioni cameristiche più ampie, offrendo un’esperienza sonora ricca e variegata. Un concerto che promette di incantare il pubblico con la sua raffinatezza timbrica e la profondità espressiva tipiche della scuola francese.
La “Dolly Suite” di Fauré apre il concerto con sei deliziose miniature per pianoforte a quattro mani. Con armonie sofisticate e melodie nostalgiche, Fauré dipinge il mondo dell’infanzia attraverso una scrittura pianistica delicata che alterna ritmi di danza a momenti di puro lirismo.
Seguono le suggestioni iberiche della “Rapsodie espagnole” di Ravel, presentata nella sua versione originale per pianoforte a quattro mani. Quest’opera, precorritrice dell’impressionismo musicale, stupisce per i suoi colori armonici audaci, i ritmi sensuali e l’uso innovativo del timbro pianistico per evocare sonorità orchestrali.
Il “Concerto in re maggiore” di Chausson, rarità nel repertorio, fonde magistralmente il violino solista con pianoforte e quartetto d’archi. La sua struttura ciclica, le intense linee melodiche e l’uso sapiente del contrappunto creano un’atmosfera di appassionato lirismo, emblematica del tardo romanticismo francese.
Chiude il programma il possente “Quintetto in fa minore” di Franck, pietra miliare della musica da camera. La sua forma ciclica, le dense trame contrappuntistiche e le ardite modulazioni cromatiche testimoniano l’influenza wagneriana, creando un’opera di intensa drammaticità e profondità emotiva.
Dettagli su www.classicheforme.com/stagioni/edizione-2024/