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31 gennaio – “Tanto vale divertirsi” della Compagnia UNO&Trio – Taranto
Gennaio 31
NELL’AMBITO DELLE CELEBRAZIONI DEL GIORNO DELLA MEMORIA
AL CURCI LO SPETTACOLO “TANTO VALE DIVERTIRSI”
Si terrà domani, mercoledì 31 Gennaio, al Teatro Curci uno spettacolo voluto dall’Amministrazione comunale nell’ambito delle celebrazioni del “Giorno della Memoria” che ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio 1945.
La rappresentazione dal titolo “Tanto vale divertirsi” della Compagnia UNO&Trio si svolgerà sia in matinée (inizio ore 10,00), destinato agli studenti delle scuole superiori e frequentanti la terza media, che in serale (inizio ore 20,30), ad ingresso libero con ritiro del biglietto-invito (Massimo due persone) presso il botteghino del teatro Curci dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 17,00 alle 20,00.
Lo spettacolo teatrale si ispira a fatti realmente accaduti durante la seconda Guerra Mondiale e, in particolare, al periodo di permanenza dei maggiori attori comici ebrei dell’epoca nel campo di transito di Westerbork in Olanda, dove questi artisti dovevano esibirsi in spettacoli leggeri di intrattenimento in cambio di una momentanea immunità dai campi di sterminio.
“Un po’ per celia, un po’ per non morire!” diceva Ettore Petrolini citando Madama Butterfly. E non è proprio per esorcizzare la morte che l’uomo, o qualcuno più su, ha inventato la risata? E cosa c’è di meglio, allora, che cambiare una brutta tragedia, il famoso Amleto di Shakespeare, in una farsa che possa far morire… dal ridere? Tre strampalati attori comici ci proveranno disperatamente in una misteriosa corsa contro il tempo: vaudeville, teatro comico futurista, kabarett, avanspettacolo, rivista, umorismo yiddish sono mescolati in un gran pentolone con le parole del bardo inglese.
Un surreale omaggio alla comicità del ‘900 e alla sua Storia: una incessante gioiosa cavalcata tra frizzi, guizzi e lazzi in fuga da una tragedia che intanto rincorre, s’avvicina, non s’arrende e soprattutto non si rassegna alla sconfitta. Vuole riprendersi ciò che è suo. Sorge il dubbio che ci sia poco ormai da ridere. Eppure… “Non abbiamo più molto da perdere, mi sembra. Tanto vale… Divertirsi. No?