Ferdinand Reille, un bambino di undici anni, colpisce al volto con un bastone il coetaneo Bruno Houllié e durante il litigio gli rompe due denti. Le due coppie di genitori si incontrano il giorno dopo per risolvere pacificamente il “fattaccio”, ma nonostante i più buoni propositi di rispetto ed amore reciproco la discussione degenera e le buone maniere vengono presto dimenticate da entrambe le famiglie.
La scrittrice e drammaturga francese Yasmina Reza si addentra nelle relazioni famigliari e sociali, le scompone, ne fa emergere tutte le contraddizioni ed i paradossi creando un meccanismo a orologeria che fa di una situazione comune un’ilare esplosione di assurda attualità.
Un’altalena di imprevisti, battute al vetriolo, “sgambetti”, raffinate crudeltà, risse… ci guidano nel mondo della coppia, della coppia con figli, della coppia con figli alle prese con altri genitori, con la società.
Tutta l’umanità è accomunata dall’”essere figlio” e su questa verità si basa la società. I quattro genitori nella strenua difesa di ciò che hanno di più caro raderanno al suolo i capisaldi della convinzione sociale.
I bambini crescono ed imparano come vivere in questo mondo guardando e specchiandosi negli adulti e copiandoli. Questa pièce svela gli adulti come nient’altro che bambini più grandi che continuano a comportarsi in modo infantile. Come e quando si diventa veramente adulto?
Una scenografia elementare e primitiva nei suoi materiali, nelle sue linee e nelle sue necessità sceniche lascia spazio interamente alla verve degli attori. E’ uno spettacolo incentrato sulle relazioni e quei piccoli dettagli che esaltano le qualità di questo meraviglioso testo.
Una commedia che con grande maestria mette in luce le quotidiane crudeltà che diamo in pasto ai nostri simili, si ride, si ride di noi ed al contempo la Reza, con spietata lucidità, ci aiuta a comprendere noi stessi e a crescere come uomini e genitori.
Info e approfondimenti: https://areteensemble.com/dio-del-massacro/
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