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ANDRIA: lunedì 15 all’ex macello e alla biblioteca comunale sharing finali di ABITARE

Luglio 15

Saranno presentati lunedì 15 luglio ad Andria gli sharing finali delle residenze degli artisti vincitori della call Abitare – progetti di residenza per le arti performative site-specific ideato da Equilibrio Dinamico (impresa di produzione della danza under 35, riconosciuta dal Mic) e realizzato col supporto del Comune di Andria – Assessorato alla Bellezza, Cultura, Beni Culturali, Arte e Sport, Teatro Pubblico Pugliese, Festival Castel dei Mondi e AREA Mediterranea – Artisti nei Territori a cura di ResExtensa | Porta d’Oriente – Centro Nazionale di Produzione della Danza.

Alle 20, nell’ex macello comunale in scena Mehdi Farajpour- Oriantheatre Dance Company con il progetto Blank: ““Il mio intero lavoro riguarda la Vita e questa strana illusione di sentirsi vivi in un mondo assolutamente illusorio, dove il confine tra reale e irreale è quasi inesistente”, spiega il performer.

Alle 21.30 nella biblioteca comunale Ceci spazio a Elisabetta Lauro (Berlino, originaria di Barletta) dell’Associazione culturale Krass, con le musiche dal vivo di Cosimo di Palma. Il progetto è Primo studio su Logos: “Partendo dal concetto di disobbedienza, intesa come elemento necessario a una reale conoscenza del sé, LOGOS riflette sulle coordinate su cui abbiamo scelto di imbastire la nostra esistenza e si domanda se queste esprimano il nostro totale potenziale umano”, racconta l’artista.

Gli esiti delle residenze verranno presentati successivamente anche nell’edizione 2024 del Festival Internazionale Castel dei Mondi tra il 5 ed il 12 settembre e nella stagione 24/25 di ResExtensa | Porta d’Oriente – Centro Nazionale di Produzione della Danza.

Info e biglietti:

tel. +39 3892389142; progetti.equilibriodinamico@gmail.com; e online sul circuito Vivaticket.

 

Mehdi Farajpour

Residente : Parigi (France)

Nome del progetto: BLANK

Luogo di residenza: ex macello comunale

Sinossi:

Il mio intero lavoro riguarda la Vita e questa strana illusione di sentirsi vivi in un mondo assolutamente illusorio, dove il confine tra reale e irreale è quasi inesistente. La cultura indiana lo chiama MAYA; uno schermo che viene posto proprio davanti ai nostri occhi sul quale vengono proiettate le nostre stesse immagini, facendoci sentire vivi. Il mio compito è rianimare quello schermo. Potresti chiamarlo Danza, Teatro, Performance, o come preferisci. Il concetto principale di BLANK è l’uso del corpo in un’atmosfera bianca con frammenti del corpo stampati su più tele o fogli con un approccio molto minimalista. L’intera performance apparirà come una mostra vivente tra immagini in movimento e immagini statiche. Ogni tela avrà una dimensione diversa per permettere al danzatore di creare immagini illusorie usando il proprio corpo e mescolandolo con l’immagine reale del corpo stesso sulla tela. Su alcune delle tele è stampata un’immagine di natura morta (albero …) che sostituirà una certa parte del corpo per creare immagini come “uomo-albero” … Questo creerebbe un’immagine magica come se una parte del corpo fosse cancellata o si muovesse in una sfera diversa da quella in cui danza il danzatore.

Biografia:
Mehdi FARAJPOUR è il fondatore, coreografo e direttore artistico della Compagnia di Danza ORIANTHEATRE con sede a Parigi. Farajpour ha iniziato come artista di teatro e danza, ma ora è considerato un artista di performance concettuale. La carriera artistica di Mehdi Farajpour copre vari campi dalla danza, teatro e performance art al video, al suono e all’installazione artistica. Divide il suo tempo tra la creazione di spettacoli per la compagnia e l’insegnamento del suo metodo di movimento: EMPTY BODY.

 

Elisabetta Lauro/Associazione Culturale KRASS

Con Cosimo di Palma, musicista

Residente : Berlino/Barletta

Nome del progetto: Primo studio su LOGOS

Luogo di residenza: Biblioteca comunale Ceci

Sinossi:

LOGOS è parte di un’ampia ricerca sul femminile intitolata OBEY. Il focus della creazione, che si sviluppa in forma di assolo, si stringe sulla diatriba tra LOGOS e PATHOS, le due forze dell’animo umano che secondo il pensiero greco vivono in opposizione. Il LOGOS tradotto come “parola, ragione” è il principio regolatore di ogni cosa e assume anche il significato di sapienza divina, il PATHOS coincide con la nostra parte più emotiva e irrazionale, e ci allontana dal divino rendendoci… più umani? Partendo dal concetto di “disobbedienza”, intesa come elemento necessario a una reale conoscenza del sé, LOGOS riflette sulle coordinate su cui abbiamo scelto di imbastire la nostra esistenza e si domanda se queste esprimano il nostro totale potenziale umano, che è invero fatto di opposti; ragione e sentimento, oggettivo e soggettivo, maschile e femminile. Il sospetto è che l’essere umano abbia ecceduto nell’affidarsi più all’una che all’altra parte tralasciando le parti di sé meno decifrabili.

Biografia:

Laureata alla Folkwang University of Arts, Elisabetta Lauro ha lavorato per diversi anni per il Teatro Stabile di Kassel in Germania. È freelance dal 2011, anno in cui ha creato il progetto Cuenca/Lauro. Con i suoi lavori ha ottenuto i Premi Giuria e Pubblico a Masdanza, il Premio Equilibrio Roma e una borsa di ricerca. Programmata internazionalmente è stata selezionata in Italia per Anticorpi XL, Residance XL, e per la NID. È artista associata Sosta Palmizi e cofondatrice del collettivo KRASS.

Dettagli

Data:
Luglio 15
Categoria Evento: