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“Cara Alice”, si può morire di lavoro? – 2 maggio – Teatro Kismet – Bari
Maggio 2
“Cara Alice”, si può morire di lavoro?
Evento 2 maggio – Teatro Kismet
Due cortometraggi ed una pièce teatrale per raccontare ai giovani i delicati temi della sicurezza sul lavoro e della sostenibilità ambientale, per certi versi ancora argomenti tabù della contemporaneità. Il coraggioso tentativo di divulgazione, che contamina teatro e cinema, andrà in scena il giorno 2 maggio 2024 nel Teatro Kismet di Bari, dove si svolgerà un evento promosso da Fondazione SAT Spettacolo Arte Territorio – nell’ambito del Festival Maggio all’infanzia – e Teatri di Bari, con la partecipazione del Garante regionale dei diritti del minore, Ludovico Abbaticchio, che ha contribuito all’iniziativa rivolta alle scuole regionali. L’evento è realizzato in collaborazione con Inail Puglia.
All’interno del matinée, che avrà inizio alle 9.30, sarà presentato lo spettacolo teatrale “Vite Spezzate”, con Teresa Ludovico e Michele Cipriani, una drammaturgia incentrata sulla storia di 10 persone, lavoratori della Regione Puglia, morte tragicamente sul posto di lavoro.
A metà mattinata, la proiezione del cortometraggio “Cara Alice”, prodotto dalla Sadico Film Factory, con il contributo e la promozione del Garante regionale dei diritti del minore, e il cortometraggio “Conto Terzi”, prodotto da INAIL Puglia.
Gli studenti coinvolti sono circa 400, provenienti da Bari e Provincia ed appartenenti ai seguenti istituti: “I.I.S.S. Giulio Cesare” di Bari, “I.C. AMEDEO D’AOSTA” di Bari, “I.I.S.S. Elena di Savoia” di Bari, “I.T.T.S. Lenoci di Bari”, “I.T.T. Panetti-Pitagora” di Bari, “I.T.E.T. de Viti de Marco di Triggiano (sede di Valenzano), “I.C. A. Moro – G. Falcone” di Adelfia (Ba), “I.I.S. Da Vinci – Agherbino” di Putignano.
Questa opera divulgativa, che si sostanzia intessendo una collaborazione istituzionale con gli attori del territorio pugliese, anche mediante una partnership con i Comuni, è rivolta alle scolaresche coinvolte a partecipare. Obiettivo dichiarato è lo stimolo ad un momento di riflessione che formi una nuova coscienza ambientale e civile. Le nuove generazioni (che non sanno ancora) devono conoscere queste storie: è compito dei testimoni raccontare e sensibilizzare la pubblica opinione, perché non sorga mai più una nuova Fibronit. Un tema fortemente attuale, che rispecchia, in scala, vicende paradossali come il caso Ilva di Taranto e tante altre vicende in cui il bene primario della salute pubblica è stato barattato con obiettivi di profitto, occultati accuratamente dal contraltare della necessità di creare impiego.
Bari non dimentica: un giorno calerà l’atteso finale con l’inaugurazione del “Parco della rinascita”, dedicato alle vittime dell’amianto, per riportare equilibrio nella memoria collettiva, ferita a morte da veleni e silenzi ed ancora alle prese con un lutto difficile da elaborare.
Partecipano all’evento:
Ludovico Abbaticchio, Garante regionale dei diritti del minore
Giuseppe Gigante, Direttore regionale INAIL
Gabriele Armenise, regista e scrittore di “Cara Alice”
Fabio Salerno, produttore di “Cara Alice”
con Fabio Salerno, Elisabetta Aloia, Virginia Boccardi, Virginia Commino
Fabio Fanelli e Antonio Palumbo, regista e scrittore di “Conto Terzi” (produzione INAIL)
con Pietro Naglieri, Daniela Locuratolo, Augusto Masiello, Totò Onnis, Maurizio della Villa, Antonio Palumbo
Programma
entro le 9.30 arrivo delle scuole
ore 9.45 presentazione della giornata
ore 10.00 estratto da vite spezzate
ore 10.30 saluti e presentazione della giornata
ore 10.45 presentazione e proiezione del corto Cara Alice a seguire dibattito con regista in sala
ore 11.15 presentazione e proiezione del corto Conto terzi a seguire dibattito con regista in sala
ore 12:00 dibattito e partecipazione attiva degli studenti
ore 12.30 fine
SINOSSI
Cara Alice
Il commosso cortometraggio di “Cara Alice”, un chiaro esempio di cinema civile e intimista, opera appassionata e lucida del cineasta emergente del panorama barese, contribuisce a riportare in chiave audiovisiva, all’attenzione di tutti, l’inveterata questione del rapporto tra salute e lavoro che, nella pesante eredità del caso Fibronit, tra “pane e amianto”, ha rivelato il suo volto più cupo.
La storia di Mauro esprime il dramma collettivo e privato di un comune operaio della Fibronit e della sua famiglia, ed è la storia di tante famiglie di Bari che hanno vissuto il dramma della malattia “da lavoro”, fino al suo epilogo irreversibile e tragico. La vita di Mauro, costretto a ritirarsi nella fabbrica dismessa, che fino a pochi anni prima gli aveva dato l’illusione di un futuro migliore, si evolve in chiave delirante in una fuga che non lo separerà mai più dalla sua fabbrica.
Conto terzi
Massimo lavora come corriere per un’azienda del settore della logistica. I turni e le condizioni del mezzo con cui è costretto a lavorare gli sottraggono il tempo per vivere serenamente la propria vita in famiglia e lo portano a trascurare la propria salute fisica e mentale. Da quando è impegnato nel sindacato, poi, i rapporti con il datore di lavoro sono diventati conflittuali. Nel pieno di un burn out, fisico ed esistenziale, l’incontro con il fratello sarà rivelatore per una decisione che gli cambierà la vita.
Dalla storia di Massimo è possibile trarre numerosi spunti su vecchi e nuovi rischi per la salute dei lavoratori, specie in un periodo di profonde trasformazioni del mondo del lavoro. Da qui la necessità di garantire una tutela globale della salute.