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Giovedì 4 luglio | Concetto Vecchio e Vera Gheno per la decima e ultima edizione di Io non l’ho interrotta a Lecce

Luglio 4

GIOVEDÌ 4 LUGLIO NEL CHIOSTRO DEGLI AGOSTINIANI A LECCE, CONCETTO VECCHIO E VERA GHENO PER LA DECIMA E ULTIMA EDIZIONE DI IO NON L’HO INTERROTTA.

Giovedì 4 luglio (ore 20:00 – ingresso libero e gratuito) nel Chiostro degli Agostiniani in viale Michele De Pietro 10 a Lecce con il giornalista Concetto Vecchio e la sociolinguista Vera Gheno prosegue la decima e ultima edizione di “Io non l’ho interrotta“. Fino a sabato 13 luglio la rassegna di giornalismo e comunicazione politica organizzata dell’associazione Diffondiamo idee di valore, in collaborazione con Coolclub, Conversazioni sul futuro e Libreria Idrusa, con il coordinamento di Pierpaolo Lala e Gabriella Morelli, nell’ambito della quarta edizione di Agostiniani Libri, rassegna letteraria del Comune di Lecce e della Biblioteca Ognibene, ospiterà sette appuntamenti. Su Produzioni Dal Basso è attiva anche una campagna di crowdfunding (in collaborazione con la Creatif Academy del Distretto Produttivo Puglia Creativa) per sostenere la manifestazione con un piccolo e spontaneo contributo. Info e programma iononlhointerrotta.com – 3394313397.

LA TERZA SERATA
Dalle 20:00 la terza serata accoglierà la presentazione del libro “Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi” di Concetto Vecchio, quirinalista del quotidiano “La Repubblica” (Utet), intervistato da Valentina Murrieri (La Gazzetta del Mezzogiorno e LeccePrima.it). Nel suo paese natale, Fratta Polesine, Giacomo Matteotti, ucciso dal fascismo, è stato per oltre sessant’anni ricordato con una iscrizione censurata. Nel 1950, con Mario Scelba ministro dell’Interno, non fu permesso di scrivere che «senza pace attende il giorno della giustizia riparatrice». Solo da un decennio la frase è riapparsa in piazza, ma quel desiderio di giustizia resta in attesa, perché nell’Italia repubblicana Matteotti è ancora solo il nome di una via. E invece la sua vita, per noi oggi, è più importante della sua morte. Per questo Concetto Vecchio si è messo sulle sue tracce, leggendo le carte degli interventi parlamentari e le lettere d’amore alla moglie Velia, ma anche viaggiando attraverso l’Italia, dalla casa natale nel Polesine alla tomba, dal palazzo del quartiere Flaminio da cui uscì per l’ultima volta alle aule del parlamento in cui viene discussa la proposta di Liliana Segre per le celebrazioni del centenario della morte.

Alle 21:00 la sociolinguista Vera Gheno, in dialogo con Ottavia Madami, parlerà del suo “Grammamanti. Immaginare futuri con le parole” (Einaudi). Chi può definirsi grammamante? Chi ama la lingua in modo non violento, la studia e cosí comprende di doverla lasciare libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società, cioè degli usi che le persone ne fanno ogni giorno parlando. Essere grammarnazi significa difendere la lingua chiudendosi dentro a una fortezza di certezze tanto monolitiche quanto quasi sempre esili; chi decide di abbracciare la filosofia grammamante, invece, non ha paura di abbandonare il linguapiattismo, ossia la convinzione che le parole che usiamo siano sacre, immobili e immutabili. Perché per fortuna, malgrado la volontà violenta di chi le vorrebbe sempre uguali a loro stesse, le parole cambiano: alcune si modificano, altre muoiono, ma altre ancora, nel contempo, nascono. E tutto questo dipende da noi parlanti: non c’è nessuna Accademia che possa davvero prescrivere gli usi che possiamo farne; siamo noi a deciderlo e permettere il cambiamento. È tempo di smettere di essere grammarnazi e tornare ad amare la nostra lingua, apprezzandola per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire la società migliore che vorremmo.

PROSSIMI APPUNTAMENTI
Martedì 9 luglio alle 20:00 la quarta serata sarà in compagnia di Filippo Ceccarelli. Il giornalista, editorialista de la Repubblica e ospite fisso della banda di Propaganda su La7, presenterà “B. Una vita troppo” (Feltrinelli). Berlusconi è stato tutto. La sua vita è stata più grande di qualsiasi opera di finzione possibile. Questa è la sua storia. E Ceccarelli è l’unico che poteva raccontarla. Giovedì 11 luglio alle 20:00 la quinta serata si aprirà con la restituzione del laboratorio teatrale “The country of donkeys”. Subito dopo “Le prime gocce della tempesta. Miti, armi e terrore dell’estrema destra globale” di Leonardo Bianchi (Solferino), intervistato dal giornalista Danilo Lupo (Piazza Pulita – La 7) A seguire, in dialogo con Gabriella Morelli, ci sarà Pegah Moshir Pour con “La notte sopra Teheran” (Garzanti) mentre Maria Cafagna, sollecitata dalle domande della giornalista Bianca Chiriatti (La Gazzetta del Mezzogiorno) parlerà di “Cattive maestre. Donne in technicolor che hanno influenzato un’intera generazione” (Sperling & Kupfer editore). Venerdì 12 luglio alle 20:00 si parte con “Love harder. Le ragazze iraniane camminano davanti a noi” di Barbara Stefanelli, vicedirettrice vicario del «Corriere della Sera» e direttrice del magazine «7». (Solferino), intervistata da Sonia Pellizzari. A seguire “Chi vince non sa cosa si perde. Agonismo. Gioco. Guerra” del semiologo e giornalista Stefano Bartezzaghi (Bompiani) e “Divorzio. Storia e immagini del referendum che cambiò l’Italia” di Edoardo Novelli e Gianandrea Turi (Carocci editore). Sabato 13 luglio la serata conclusiva partirà alle 20:00 con un incontro sulla comunicazione politica sostenibile e inclusiva, proseguirà con la presentazione del libro “Malcolm X e Martin Luther King. L’ape e la colomba” del filosofo Gianluca Briguglia (Einaudi), in dialogo con Alessandra Beccarisi, e si concluderà con la presenza del giornalista Marco Damilano, ospite fisso della manifestazione.

ALTRI INCONTRI
Nella giornata conclusiva di sabato 13 luglio la rassegna in mattinata proporrà anche un momento di formazione in collaborazione con Anios – Associazione interpreti di lingua dei segni italiana, tutto dedicato alla comunicazione politica. Dal 2024, infatti, Anios ha introdotto un programma di formazione continua obbligatoria per gli interpreti LIS. Sono ancora aperte le iscrizioni per partecipare a “The country of donkeys“: da domenica 7 a giovedì 11 luglio il laboratorio teatrale ideato e condotto dall’attore, autore e regista Riccardo Lanzarone arricchirà questa decima edizione. Una riflessione sulla “politica” e sul nostro rapporto con essa, una ricerca sull’iconografia di uomini e donne di governo e di partito: come li ricordiamo, come li vediamo o come li vorremmo. Dopo cinque giorni di laboratorio, in apertura della serata di giovedì 11 nel Chiostro degli Agostiniani, spazio agli attesi “comizi“.

 

INGRESSO LIBERO
Info 3394313397 – iononlhointerrotta.com

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Data:
Luglio 4
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