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Matera / 8 novembre / Palazzo Bernardini – “The King Of Swing – La vita di Benny Goodman raccontata da lui stesso” monologo di e con Antonio Chiarello
Novembre 8
ASCOLTAMI BENE – “The King Of Swing – La vita di Benny Goodman raccontata da lui stesso” monologo di e con Antonio Chiarello / Matera / 8 novembre / Palazzo Bernardini / ore 20.30
Clarinettista, attore, drammaturgo: è l’identikit in breve di Antonio Chiarello, il prossimo ospite della rassegna VivaVerdi Multikulti. Sarò in scena venerdì 8 novembre a Matera con il monologo da lui scritto, interpretato e suonato dal titolo “The King Of Swing – La vita di Benny Goodman raccontata da lui stesso”. È uno spettacolo col quale presenta e approfondisce in modo originale e intelligente gli aspetti umani e artistici del celebre compositore e direttore d’orchestra, nonché autentico virtuoso del clarinetto, Benny Goodman (1909 – 1986) ritenuto il più importante protagonista dell’Era dello Swing con la sua Big Band e i suoi intramontabili brani a cavallo degli anni Trenta e Quaranta.
L’artista Antonio Chiarello proporrà il suo lavoro nella sezione Multikulti della rassegna negli eleganti ambienti della dimora storica nobiliare di Palazzo Bernardini (Arco del Sedile n.9). L’inizio dello spettacolo è alle 20.30.
È la seconda volta che il clarinettista Antonio Chiarello è presente quest’anno nel programma del cartellone di eventi culturali e musicali, giunto alla 28ª edizione, organizzato dall’associazione Arterìa: lo scorso ottobre, infatti, si è esibito in trio con Francesco Peverini, violino e viola, Angela Zaccaria, pianoforte, proponendo un repertorio cameristico per questa particolare formazione strumentale proponendo musiche tra l’800 e il ‘900.
Nel monologo che, invece, propone venerdì 8 novembre, l’artista milanese, ma materano d’adozione, alternerà alla recitazione l’ascolto di estratti sonori tratti da incisioni originali di Benny Goodman, e non solo, su alcuni dei quali Chiarello interverrà suonando il clarinetto così come eseguendo alcuni pezzi da solo. Durante lo spettacolo saranno proposti i brani di seguito qui elencati con gli autori:
The Benny Goodman Orchestra: “Let’s dance”; “Don’t be that way”. Ben Pollack & his Californians: “Deed i do”. Ted Lewis: “Clarinet marmalade”. Ted Lewis / Fats Waller: “Dallas Blues”. The Benny Goodman Orchestra: “I gotta right to sing the blues”; “Let’s dance”; “King Porter stomp”; “Sing, sing, sing”; “Swingtime in the rockies”; “Big John’s special”; “The Earl; Undercurrent Blues”. Aaron Copland: “Concerto for Clarinet, Strings and Harp”. Riz Ortolani: “Phantom of Love”. The Benny Goodman Trio: “After You’ve Gone”. The Benny Goodman Quartet: “Runnin’ wild”; “I’ve found a new baby”.
spiegazione del progetto artistico: «L’idea dello spettacolo – spiega il clarinettista, attore e drammaturgo Antonio Chiarello – è nata dopo un mio primo lavoro di tempo fa che si intitola “Io Clarinetto”, simile per certi versi, e che concludevo col racconto di un concerto in cui Benny Goodman suonò in prima esecuzione un brano che gli aveva dedicato Francis Poulenc. Un racconto che aveva suscitato delle buone reazioni del pubblico, quindi ho pensato che forse si poteva approfondire questo argomento in particolare. Pertanto, mi sono messo a fare delle ricerche, ho approfondito con diversi libri e letto le sue interviste, e mi sono accorto che di Goodman non sapevo nulla. In pratica, lo conoscevo di nome e all’inizio del mio interessarmi alla musica avevo lui tra i miei riferimenti, ma semplicemente perché mia madre era appassionata di jazz e quindi mi aveva comprato alcuni dischi, tra i quali ve ne erano di suoi. Ascoltandone alcuni pezzi io ho iniziato ad appassionarmi al clarinetto, poi mi ci sono avvicinato anche in altri modi e ho lo strumento studiato in un modo accademico, classico. Io però non sono un improvvisatore, non ho una tecnica jazz, ma nel mio spettacolo “The King Of Swing” mi sono impegnato per riprodurre fedelmente dal vivo alcune sue performance. Non ho, però, la possibilità di fare quello che faceva lui realmente, solo che “portarlo” così in scena mi sembra una cosa interessante insieme al racconto, per il quale ci ho messo un paio di anni a metterlo insieme e a scegliere quali erano i momenti più accattivanti. Questo è uno spettacolo che vuole essere sia un monologo sia un intrattenimento con della musica dal vivo, ripercorrendo alcune tappe molto interessanti, secondo me, della vita e della carriera artistica di Benny Goodman».