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Sabato 19, domenica 20 e martedì 22 ottobre la XXV edizione del Festival Duni accorda le sue note a quelle della prima edizione del Festival Inaudita di Grottole

Ottobre 19 - Ottobre 22

Tre giorni di concerti in collaborazione con il Festival Inaudita di Grottole arricchiscono la programmazione del Festival Duni

Sabato 19, domenica 20 e martedì 22 ottobre la XXV edizione del Festival Duni accorda le sue note a quelle della prima edizione del Festival Inaudita

Sabato 19 ottobre alle ore 20:00 nel Castello Sichinulfo di Grottole saranno Dan Laurin ai flauti e Anna Paradiso al clavicembalo a portare nel borgo lucano I “gusti riuniti”: virtuosismi a due tra Napoli, Roma, Parigi e Amburgo con Musiche di Leonardo Leo, Domenico Scarlatti, Jean-Marie Leclair, Jospeh-Nicolas Pancrace Royer, Georg Philipp Telemann, Arcangelo Corelli. Sarà questo l’avvio di una nuova e felice collaborazione del Festival Duni con la nuova realtà del “Festival Inaudita” dedicato al recupero e valorizzazione degli strumenti antichi, organizzata da Labirinto Visivo a Grottole, cittadina che ha dato i natali ad uno dei maggiori compositori di musica per mandolino di scuola napoletana del Settecento, Carlo Cecere. Anche per ricordare questo compositore lucano, ancora quasi sconosciuto nella sua regione, si terrà alle ore 18:00 nella stessa sede del Castello di Grottole un incontro di studi musicologici che vedrà la partecipazione dei musicologi Dinko Fabris e Vania Cauzillo (Università della Basilicata), Anna Rita Addessi (Università Alma Mater di Bologna) e Mauro Squillante (Conservatorio di Salerno e Festival Inaudita), durante il quale sarà presentato in anteprima l’ “Archivio dei Musicisti Lucani (da Gesualdo a Duni)”, a cura di Dinko Fabris e Vania Cauzillo in corso di realizzazione nell’ambito del progetto “Tech4you”  PNRR-PP4.1.2 dell’Università degli Studi della Basilicata.

 

Ancora a Grottole domenica 20 ottobre alle ore 20:00 è in programma l’atteso concerto di Hopkinson Smith, considerato il più importante liutista al mondo al suo ritorno in Basilicata, questa volta in un recital col soprano tedesco Sophie Klussmann in un programma dedicato a John Dowland e alle musiche italiane e francesi del pieno Rinascimento intitolato Per Meraviglia, che sarà replicato a Matera martedì 22 ottobre nelle sale di Palazzo Bernardini alle ore 20:00.

 

“E’ molto importante lo spirito di collaborazione in campo artistico, in un momento così difficile per la vita culturale del nostro paese e, direi, del pianeta, con le bombe e i massacri che oscurano la dolcezza della musica. Il Festival Duni è particolarmente lieto di poter avviare quest’anno una prima collaborazione con una nascente realtà musicale della regione ma già con tutti i presupposti di una scommessa vincente” spiega Dinko Fabris, direttore artistico del Festival Duni dal 2018, che prosegue “il “Festival Inaudita” è proposto a Grottole da un pool di musicisti di grande esperienza internazionale sostenuti da appassionati e dal Comune del centro lucano che ha dato i natali ad uno dei musicisti di scuola napoletana più interessanti del suo tempo, Carlo Cecere. Sono particolarmente grato a Mauro Squillante, un professionista tra i più ammirati in Europa per la sua esperienza sugli strumenti a plettro storici e mio amico fraterno da tanti anni, per aver proposto questa collaborazione che consentirà di co-produrre due concerti per quest’anno, e soprattutto di sostenere le loro masterclass e l’accesso di giovani alla scoperta di alcuni dei più grandi virtuosi di strumenti antichi del mondo: dal liutista svizzero-americano Hopkinson Smith, mito vivente del liuto, questa volta accompagnato da una cantante raffinata come Sophie Klussmann, allo svedese Dan Laurin – uno dei più grandi virtuosi di flauto dolce del mondo – accompagnato da Anna Paradiso, cembalista di profonda esperienza che torna sempre volentieri nel suo sud”

 

I due concerti co-prodotti dal Festival Duni con “Inaudita” di Grottole “I Gusti riuniti è il famoso titolo alternativo dato ai “Concerti reali” composti dal grande clavicembalista francese François Couperin. Con questo titolo Couperin faceva riferimento alla commistione degli stili francesi e italiani nella sua opera. D’altronde, molta musica barocca del periodo si caratterizza per l’incrocio di influenze stilistiche provenienti da paesi diversi” spiegano Laurin e Paradiso “Anche per il concerto che eseguiamo a Grottole il 19 ottobre avremo un programma con compositori attivi in Italia, Francia, Germania e Spagna che hanno in comune la volontà di mescolare elementi stilistici diversi per raccontare in musica quanto il Barocco fosse un periodo libero e aperto a nuove idee e nuove tendenze”.

 

Attesissimo il concerto del liutista Hopkinson Smith  e del soprano Sophie Klussmann domenica 20 a Grottole e martedì 22 a Matera con un repertorio dedicato alle  Musiche per voce e liuto del Rinascimento europeo: liutista americano di fama mondiale riconosciuto unanimemente come il più raffinato interprete del repertorio cinque-seicentesco per liuto Smith, dopo gli studi ad Harvard, si è trasferito in Europa e vive attualmente a Basilea, dove insegna presso la prestigiosa Schola Cantorum Basiliensis. Suona e tiene masterclass in tutta Europa, in America del Nord e del Sud, in Australia, in Nuova Zelanda, Corea e in Giappone. Nel 2007 e nel 2009 si è esibito e ha insegnato in Palestina invitato dalla Barenboim-Said Foundation e dallo Swiss Arts Council. Nel 2010 ha ricevuto il Premio Musica del Centro Studi Mousiké- Regione Puglia con l’iscrizione “maestro dei maestri, massimo interprete delle musiche per liuto dell’antica Europa mediterranea”, mentre nel 2015 analogo riconoscimento, il Music Prize, gli è stato conferito dalla provincia di Alicante in Spagna. I suoi dischi solistici sono stati ripetutamente premiati con I maggiori riconoscimenti della critica musicale.

 

“Se il liuto è lo strumento principe del Rinascimento, diffuso in tutta Europa nei diversi gradi della società ed utilizzato perfino in chiave simbolica dai pittori, che vi ritrovavano gli elementi matematici della prospettiva e la raffigurazione dell’armonia cosmica, la sua presenza accanto alla voce creò una prassi esecutiva molto speciale della musica polifonica vocale allora in auge, riducendola ad una voce sola cantata mentre le altre voci venivano riassunte dallo strumento” spiega Dinko Fabris, direttore artistico del Festival Duni dal 20218 “Questa prassi ha agevolato la diffusione capillare di tutti i generi vocali profani, che prima erano riservati alle corti, anche per il consumo borghese e domestico, creando la prima vera musica “popolare” europea, a cominciare dall’Italia. John Dowland, il cui repertorio sarà brillantemente suonato da Hopkinson Smith, è uno dei più grandi virtuosi di liuto di tutti i tempi e certamente il più importante liutista inglese, che avremo il piacere di ascoltare in un concerto davvero imperdibile e di grande valore musicologico e artistico”.

 

Hopkinson Smith terrà anche un incontro nel pomeriggio del 21 ottobre aperto ai giovani allievi del Conservatorio Duni di Matera e a tutti i musicisti che vorranno cogliere questa occasione irripetibile, per maggiori informazioni è possibile contattare l’organizzazione del festival:

+39 3761798220

www.inauditafestival.it

labirintovisivo@gmail.com

 

 

Prossimo appuntamento: 10. “Il tempo della Voce”

Domenica 27 ottobre Matera, Museo Ridola  ore 20                                                                                                                 Musiche di Giacinto Scelsi, Gianvincenzo Cresta, PietroAndrea Ziani, Luca Antignani, Claudio Monteverdi

Francesco D’Orazio, violino solista

Roland Hayrabedian, direzione

Orfeo Futuro ensemble di strumenti storici                                                                                                                         Musicatreize ensemble vocale                                                                                                                                                                       In collaborazione con il Festival “Anima Mea” di Bari

 

 

Definito dalla critica americana il “Charlie Parker del flauto dolce”, Dan Laurin rappresenta un unicum nel panorama mondiale del suo strumento. Con quaranta incisioni da solista per la casa discografica BIS all’attivo, un repertorio che spazia dal medioevo alla musica contemporanea ed una facilità tecnica e stile inconfondibili, Laurin è riconosciuto come uno dei più grandi virtuosi di flauto dolce al mondo. Si è esibito come solista in tutto il mondo, con prestigiose orchestre quali i Berliner Barocksolisten (“Berliner Filarmoniker”), Drottningho Bach Collegium Japan, Arte dei Suonatori, Australian Chamber Orchestra, Stockholm Royal Philarmonic Orchestra, e molte altre, sotto la direzione di maestri quali Claudio Abbado, Masaaki Suzuki, Jamie Martin. Membro dell’Accademia Reale di Musica Svedese, Laurin è stato insignito di due Grammy svedesi, della medaglia Litteris et Artibus del re di Svezia, e dall’Interpretation Prize della Società dei Compositori Svedesi per la migliore interpretazione di musica contemporanea. Laurin ha coperto la cattedra di professore ordinario presso il conservatorio di Brema e quella di professore associato ad Odense, Gothenburg e Copenhagen. Attualmente è professore ordinario di flauto dolce presso il Royal College of Music di Stoccolma. Come giovane musicista, Dan Laurin ha reinventato il flauto dolce quale veicolo della più alta espressione artistica. Anche oggi, i suoi concerti continuano a incantare – e, a volte, provocare – il pubblico internazionale.

 

Come solista al clavicembalo, clavicordo e fortepiano Anna Paradiso Laurin è stata descritta dai critici come ’uno dei più important tastieristi di oggi” (Inghilterra), “una gemma assoluta del cembalo” (USA), “eminente clavicordista” (Svezia) con ‘un rubato fantastico’ (Spagna), e “superba musicalità” (USA). Nel 2021 è stata inserita nella “top-list” della più importante rivista di musica classica svedese, OPUS Magasin, come una delle 20 personalità svedesi più significative del 2020 tra musicisti, compositori e addetti ai lavori nel campo della musica classica. Si è esibita, da solista o con i propri ensemble, in Scandinavia, Hong Kong, Giappone, Taiwan, USA, Libano, Austria, Danimarca, Inghiliterra, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Slovenia e Spagna.  Le sue incisioni per la BIS spaziano dal barocco al repertorio ottocentesco e contemporaneo.  Da solista, ha ottenuto il “Premio della Critica” come migliore CD dell’anno per American Record Guide, nonché il riconoscimento “Scelta dell’Editore” di Gramophone (Inghilterra) e di molte altre riviste nel mondo. Ha ricevuto un Grammy svedese assieme a Dan Laurin e Höör Barock. È stata insignita dall’Accademia Reale di Musica Svedese della “Bernadotte Scholarship”. Anna Paradiso è al momento docente e ricercatrice nell’ambito delle tastiere storiche presso il Royal College of Music di Stoccolma. È inoltre dottore di ricerca in filologia classica e ha tenuto corsi di latino presso le università di Bari, Oxford e Stoccolma.

 

Nato nel 1946 Hopkinson Smith intraprende in un primo tempo gli studi di chitarra classica approfondendo da privatista quelli di liuto e laureandosi nel mentre in Musicologia ad Harvard nel 1972. L’anno seguente si trasferisce in Europa, in Spagna per approfondire gli studi di liuto insieme a Emilio Pujol e, successivamente in Svizzera sotto la guida di Eugen Dombois. Tra la metà degli anni Settanta e i primi Ottanta fonda il gruppo musicale Hespèrion XX e inizia una lunga collaborazione con Jordi Savall. Smith è specializzato nella pratica di diversi strumenti a corda rinascimentali tra cui il liuto rinascimentale, la tiorba, la  chitarra e il liuto barocco. Il suo repertorio comprende composizioni rinascimentali di autori quali Luys de Narvàez, Alonso Mudarra e Albert de Rippe, barocche di ambiente francese di autori quali Denis Gaultier, Vieux Gaultier, Jean Mouton, Claude Dufault, Augustin Gallot, Robert de Viseée, sino a quelle del centro Europa di Sylvius Weiss e concertistiche per piccoli gruppi da camera. Molto attivo nell’esecuzione di musiche di Bach originali e da lui stesso trascritte delle Suite per violoncello e delle Partite per violino, confluite in un’incisione discografica nel 2000. Lo stile esecutivo di Hopkinson Smith propone con particolare attenzione il carattere retorico tipico della musica rinascimentale e la nobiltà espressiva dello strumento con particolare attenzione rivolta alla purezza del suono, ricco di sfumature e virtuosismi timbrici.

Nata a Friburgo, Germania, Sophie Klussmann ha studiato presso i conservatori di musica di Detmold con Thomas Quasthoff e di Colonia con Klesie Kelly-Moog. Tra i riconoscimenti ricevuti, il Concorso Mozart Würzburg e il Trude Eiperle Stiftung. È una cantante versatile in concerti, opere e recital, richiesta a livello internazionale. Il suo lavoro con direttori d’orchestra come Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling, Ingo Metzmacher, Marek Janowski, Christoph Eschenbach e Marcus Bosch l’ha portata in alcune delle più illustri orchestre d’Europa, tra cui entrambe le Orchestre della Radio di Berlino, l’Orchestra della Konzerthaus di Berlino, l’Orchestra della SWR, Staatsphilharmonie Nürnberg, l’Orchestre de chambre de Paris, l’Orchestra della Tonhalle di Zurigo e la Wiener Akademie. Con l’Akademie für alte Musik/Marcus Creed, il Collegium 1704/Václav Luks e l’Orchestra del Settecento/Daniel Luks ha lavorato intensamente nel campo della musica antica. Insieme al liutista Hopkinson Smith, Sophie Klussmann ha creato un solido programma rinascimentale, esibendosi in diversi festival internazionali come Lubecca e Weimar, in Germania, Montserat e Bogotà in Colombia. Sophie ha eseguito e registrato una serie di brani contemporanei di compositori come György Kurtág, György Ligeti e Karl-Heinz Stockhausen in sedi come il MaerzMusikFestival di Berlino e Milano Musica. Compositori come Christian Jost e Xavier Dayer hanno scritto pezzi per lei, alcuni dei quali sono stati registrati alla Radio Svizzera insieme al pianista americano Gilles Vonsattel e al violista e direttore dei Solisti da Camera Svizzeri. Il suo amore appassionato per la musica da camera e per il repertorio liederistico la porta spesso a suonare in festival come il Kuhmo Chamber Music Festival, il Kempten Festival e lo Stift Festival Holland. L’attività artistica di Sophie è documentata da numerose registrazioni. Dal 2023 Sophie Klussmann è docente presso l’Università delle Arti di Berlino.

 

PROSSIMI CONCERTI

 

  1. “Harmonia Artificiosa”

Domenica 3 novembre Matera, Palazzo Bernardini  ore 20

Musiche di Heinrich Ignaz Franz Biber, Luciano Berio e  Marcello Panni

Elicia Silverstein e Marco Bianchi, violini

Riccardo Doni, cembalo e organo positivo

 

  1. “La guerra dell’acqua” Improvvisazione per due tastiere 

Martedì 5 Novembre Matera, Palazzo Bernardini  ore 20

Fabrizio De Rossi ReFabrizio Festa, pianoforti

 

  1. “Le Délire des lyres”    

Giovedì 7 novembre  Matera, Palazzo Bernardini  ore 20

Musiche di Bataille, Campion, Purcell, Hume, Dufaut, Campra, Hurel, Dubuisson, Castaldi, Milanuzzi

Ensemble Faenza

Marco Horvat : canto, tiorba, chitarra barocca

Francisco Mañalich : canto, basso di viola, chitarra barocca

 

14 e 15. “Maratona Pulcinella” : da Pergolesi a Stravinsky

Domenica 10 novembre Palazzo Bernardini

Ore 11 Astrée ensemble di strumenti antichi, con pantomime, regia scenica di Vania Cauzillo

Ore 17 Cinema Il Piccolo

Antologia di film su Pulcinella, con un omaggio al trentennale di Raffaele Gervasio, a cura di Nanni Coppola

Ore 20:30: “Stravinsky Neoclassico” Orchestra Sinfonica di Matera direttore Saverio Vizziello

“Suite n.3 da “Antiche e Arie Danze per liuto”  di Ottorino Respighi.

“Pulcinella” Balletto con canto “da Pergolesi” (1920)

In collaborazione con la Stagione OSM

 

Costo del biglietto €5,00

Biglietti disponibili al botteghino la sera dell’evento

Tutte le informazioni su www.festivalduni.it

www.facebook.com/festivaldunimatera – Instagram @festivalduni

Dettagli

Inizio:
Ottobre 19
Fine:
Ottobre 22
Categoria Evento: