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Suoni della Murgia il 12 luglio con Sandro Joyeux e il 13 luglio Suoni dal Campo – Altamura

Luglio 12 - Luglio 13

Rassegna musicale Suoni della Murgia: domani sera (12 luglio) a Masseria Malerba di Altamura concerto di Sandro Joyeux, artista giramondo e poliglotta, e la sua band. Sabato (13 luglio) a Dimora Cagnazzi, sempre ad Altamura, il docufilm su Campo 65, “Il grano il cielo il filo spinato”, con uno dei registi, Gianfranco Pannone. E, a seguire, il concerto di Maria Moramarco quartet, con la colonna sonora della pellicola.

Continua all’insegna degli “Sconfinamenti”, tema centrale della manifestazione, e all’incontro tra generi, non solo musicali, la rassegna internazionale “Suoni della Murgia”, giunta alla XXIII edizione, che si svolge tra dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche del territorio murgiano, locations ideali in questa torrida estate. Venerdì 12 luglio alle 21, nella masseria Malerba di Altamura, risalente al 1600, il concerto di Sandro Joyeux (canto lead, chitarra acustica, chitarra elettrica), accompagnato da Tommy Ruggero (batteria, cori); Emanuele Brignola (basso); Antonio Ragosta (chitarra elettrica, cori). Parigino di nascita, giramondo per vocazione, Joyeux ha percorso milioni di chilometri con la chitarra sulle spalle raccogliendo e assimilando tradizioni, dialetti e suoni del Sud del mondo. Canta in francese, inglese, italiano, arabo e in svariati dialetti come il Bambarà, il Wolof, il Dioulà. Ha suonato in più di un migliaio di concerti in giro tra l’Italia e l’estero, tra live club e prestigiosi Festival di musica world e non solo. Sandro Joyeux dal vivo con la sua band, ma anche da solo, è un’iniezione di pura energia, un viaggio attraverso i ritmi del deserto e le strade polverose del West Africa, tra le banlieues parigine e il reggae dei ghetti giamaicani.

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Sabato 13 luglio si torna nella splendida Dimora Cagnazzi, sempre nei pressi di Altamura, costruita nel 1700 (ma tutt’intorno c’è una necropoli risalente addirittura a un’età che va dal VI al IV secolo avanti Cristo). E poi ipogei, neviere, granai, un maestoso trullo, un’antica fornace, un vigneto, un uliveto e un orto, nonché aie riservate ad asini, conigli, volatili da pollaio e ovini, arnie per l’apicoltura. La dimora ospita una cappella privata, una biblioteca, una sala musica e suppellettili e mobili originali tra cui quattro antichi leggi.

Di proprietà della famiglia di Luca de Samuele Cagnazzi che fu religioso, politico e illustre scienziato altamurano vissuto a cavallo fra XVIII e XIX secolo, oggi è gestita dai suoi discendenti.

Alle 19.30 apertura con la presentazione del libro di Ugo Morelli “Cosa Significa Essere Umani. Corpo, cervello e relazione per vivere nel presente” (Raffaello Cortina Editore). Dialogano con l’autore Marisa Chironna e Domenico Bolognese. A seguire alle 20.30 proiezione, in collaborazione con il cineclub Formiche Verdi, del docufilm “Il grano il cielo il filo spinato. Visioni e Memoria dei prigionieri del Campo 65”, alla presenza di uno dei due autori, il regista e documentarista Gianfranco Pannone (l’altro è Valerio Burli). Alle 21,30 il concerto “Suoni e parole dal Campo”, del “Maria Moramarco quartet”, con le canzoni che hanno ispirato il film e che ne costituiscono la colonna sonora.  Sul palco Maria Moramarco, voce e testi; Luigi Bolognese, chitarra classica e preparata; Francesco Marcello Sette, percussioni etniche; Angelo Michele Di Donna, voce recitante.

ALCUNE NOTE SUL DOCUFILM E SUL CONCERTO

“Il grano il cielo il filo spinato”, prodotto da Suoni della Murgia, con la regia del documentarista Gianfranco Pannone e di Valerio Burli, è ispirato alla vicenda di Campo 65, la più grande struttura di detenzione per prigionieri degli eserciti alleati in Italia durante la seconda guerra mondiale, che sorgeva sulla strada tra Altamura e Gravina in Puglia (Bari). Il progetto, presentato dall’associazione Suoni della Murgia, è stato vincitore del bando Puglia Sounds Producers 2023.

Pur essendo collocato in un’area lontana dai fronti di guerra principali, attraverso Campo 65 è passata la storia del primo Novecento. Si tratta di una vicenda che per anni è stata in parte rimossa, restando quasi sconosciuta alle popolazioni del circondario. Nel periodo tra il 1942 e il 1943, Campo 65 ospitò circa 12 mila prigionieri del Commonwealth britannico di diverse nazionalità, catturati dalle forze armate dell’Asse sul fronte bellico nord africano e condotti in Italia. Proprio ispirandosi a quella vicenda Maria Moramarco ha scritto i testi e ha composto le musiche di alcune canzoni insieme a Luigi Bolognese, mentre i brani strumentali sono stati composti dall’ensemble Campo 65 (Carlo La Manna, Adolfo La Volpe, Fabio Mina, Francesco Savoretti).

A firmare la regia Gianfranco Pannone, autore di diversi documentari, alcuni prodotti dalla Rai, e finalista ai Nastri d’argento e ai David di Donatello, e Valerio Burli che si è occupato anche del montaggio e dell’editing. Un racconto sottolineato da canzoni di grande impatto evocativo. I testi dei brani sono in dialetto, solo nel caso della canzone “La lettera” vengono utilizzati sia il dialetto che la lingua inglese proprio per stabilire una connessione tra il territorio e la comunità internazionale dei prigionieri provenienti da diverse parti del mondo che è passata da questa vera e propria città, sorta nella Murgia, benché separata dalle altre. Le loro storie trovano eco oggi nei documenti e nei racconti dei discendenti di quei soldati. Il tema prevalente delle canzoni è quello della guerra, tristemente tornato di grande attualità negli ultimi anni: la paura, l’incertezza, la disperazione per l’assenza dei congiunti al fronte (proprio come ne “La Lettera”). Ma emergono dai testi anche le condizioni sociali della comunità agricola del territorio, il livello di miseria e il pesante lavoro dei campi che potevano perfino essere un inferno più duro della guerra.

“Ho attinto anche al materiale della tradizione – spiega Maria Moramarco, da diversi anni impegnata nelle ricerche e nella riscoperta dei canti dell’Alta Murgia – per raccontare la guerra come lontananza, il lamento di una donna, la disperazione dell’assenza e la mancanza di notizie di qualcuno dei suoi cari partito per la guerra come fatto storico ma allo stesso tempo così attuale”.

 

Sono 24 in tutto gli appuntamenti della rassegna Suoni della Murgia, tra le più longeve in Puglia, in programma da giugno a fine agosto nel territorio compreso tra Altamura, Minervino Murge, Terlizzi e Santeramo in Colle (province di Bari e Bat). Il numero complessivo di concerti è anche maggiore visto che per ogni serata spesso sono previsti due spettacoli. Direttore artistico è Luigi Bolognese.

In allegato: comunicato sui due appuntamenti, foto e note biografiche su musicisti, regista e scrittore, locandina di Suoni della Murgia, foto location masseria Malerba e Dimora Cagnazzi, il programma completo del 2024.

 

Link agli eventi facebook

12 luglio

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13 luglio

https://www.facebook.com/events/998506848948339

Dettagli

Inizio:
Luglio 12
Fine:
Luglio 13
Categoria Evento: