90 partecipanti per la nuova edizione del Corso promosso da Fand in collaborazione con le società scientifiche Sid e Amd, che ha già formato 200 diabetici e caregiver, e che si è affermato come un modello nel mondo al recente Congresso dell’International Diabetes Federation. Obiettivo creare profili in grado educare all’autocontrollo e all’autogestione del diabete e migliorare l’aiuto e il sostegno alle persone con diabete e loro familiari
Milano, 29 maggio 2023 – Un corso per “diabetici qualificati”, ovvero pensato per formare profili in grado di contribuire a educare all’autocontrollo e all’autogestione del diabete e di migliorare le capacità di fornire aiuto e sostegno alle persone con diabete e ai loro familiari. È il Corso Diabetico Guida, lanciato da Fand – Associazione italiana diabetici con grande riscontro per la prima volta nel 2021 e che vede al via (prima lezione il 31 maggio) la sua quarta edizione. Un’esperienza che costituisce un vero e proprio modello internazionale, affermatosi nell’ultimo Congresso Idf – International Diabetes Federation, svoltosi a Lisbona dal 5 all’8 dicembre, durante il quale l’esperienza del corso è stata presentata da Fand con un vivo interesse da parte delle altre delegazioni, giunte da diverse nazioni del mondo, risultando quale autentica best practice da replicare.
Il Corso Diabetico Guida offre un percorso di formazione rivolto a persone con diabete e loro caregiver, strutturato in undici lezioni online da ottanta minuti ciascuna e realizzato in collaborazione con le società scientifiche Sid – Società Italiana di Diabetologia e Amd – Associazione Medici Diabetologi, che partecipa con la sua Scuola permanente di formazione continua nella figura del Direttore Dott.ssa Natalia Visalli. Attraverso loro docenti, figure professionali di ambito sanitario, il corso certifica la preparazione dei partecipanti, rilasciando un regolare attestato sottoscritto dai formatori Sid e Amd. La quarta edizione, che si concluderà ad ottobre, coinvolgerà, con metodologia di apprendimento attivo e con lavoro individuale, ben 90 partecipanti, collegati da tutta Italia, che si andranno ad aggiungere ai circa 200 formati delle prime tre edizioni. Fra i temi del corso la terapia del diabete, il ruolo dell’alimentazione e dell’attività fisica, l’autocontrollo e il monitoraggio, i diritti delle persone con diabete nel mondo del lavoro, la comunicazione.
«Il diabete è una malattia ad ampia diffusione e ad alto impatto sociale oltre che sanitario – dichiara Emilio Augusto Benini, Presidente Fand – Nell’ultimo decennio il numero dei diabetici è cresciuto in maniera esponenziale e altrettanto si prevede che accadrà nei prossimi anni. Nasce da qui l’esigenza di formare soggetti del volontariato esperti del settore, che possano collaborare con medici di medicina generale, case di comunità e servizi di diabetologia per diffondere informazioni corrette su stili di vita, autocontrollo e autogestione giornaliera del diabete. L’obiettivo del corso è formare persone esperte, diabetici o caregiver qualificati, in grado sia di assicurare un valido contributo nell’educazione all’autocontrollo e all’autogestione del diabete sia di sviluppare capacità di fornire sostegno a pazienti e familiari con problematiche diabetologiche».
Un’esperienza quella del corso che è stata anche oggetto di una tesi da parte di un gruppo di lavoro nell’ambito del Master universitario di II livello in Patient Advocacy Management (anno accademico 2021-2022) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con il titolo “Medicina partecipativa. Una buona pratica di sanità partecipata. Il caso studio ‘Diabetico guida’ di Fand”. «È stata una grande opportunità per noi che il Corso “Diabetico guida” sia stato oggetto di una ricerca quali-quantitativa per una tesi sulla medicina partecipativa – dichiara Manuela Bertaggia, Vicepresidente Fand e tra gli autori della tesi – Attraverso la ricerca abbiamo avuto conferma della best practice che Fand ha istituito e della crescita in competenza, in dialogo con i propri medici curanti, in sicurezza nel gestire la propria patologia, che tutti i partecipanti attribuiscono al corso stesso».