Ferrovie del Sud Est, verso la chiusura le officine del polo di Lecce

L’azienda ha comunicato la volontà di chiudere il sito manutentivo salentino con ricadute occupazionali

Lecce rischia di perdere circa trenta posti di lavoro. I sindacati: stanno demolendo il sito salentino

Lecce, 19 ottobre 2023 – Chiusura in vista per le officine di Ferrovie Sud Est di Lecce. Si materializzano le preoccupazioni dei lavoratori e dei sindacati: la partecipata del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano ha di fatto inferto l’ennesimo colpo al sito produttivo leccese. “Il territorio rischia di perdere circa 30 posti di lavoro e inoltre temiamo l’abbandono del polo produttivo leccese. Intervengano subito la Regione, la politica locale e la deputazione salentina: tutelino il territorio ed il lavoro”, tuonano i segretari di Filt Cgil (Fabrizio Giordano), Fit-Cisl (Giovanni Conoci), Uiltrasporti (Francesco Demarindis) e Faisa-Cisal (Antonio Rizzini).

L’officina automobilistica. Nei giorni scorsi FSE ha comunicato formalmente di voler chiudere il sito manutentivo del settore automobilistico. La motivazione ufficiale è che il proprietario dei fabbricati, ossia il Comune di Lecce, vuole tornare in possesso dell’area (nei pressi dell’attuale ingresso della stazione ferroviaria). Volontà, è bene precisare, comunicata anni fa dall’amministrazione comunale. La ricerca nel frattempo effettuata da FSE per trovare una soluzione alternativa pare sia andata male, per diverse ragioni. La difficoltà di reperire un’area adatta per effettuare la manutenzione dei bus ha convinto FSE che la soluzione migliore sia l’esternalizzazione del servizio. “Siamo preoccupati delle ricadute occupazionali. Che fine faranno i lavoratori oggi impegnati nell’officina degli automezzi? Quale sarà la qualità dei lavori di manutenzione una volta esternalizzato il servizio?”, sono le domande che si pongono i sindacalisti.

L’officina ferroviaria. Interrogativi che riguardano anche le officine per la manutenzione dei treni, che insistono oggi sul retro della stazione (zona interessata dal prossimo ribaltamento dell’ingresso). Non ci sono ancora comunicazioni ufficiali al riguardo, ma è nell’aria la dismissione anche di questa officina, ormai inadatta ad accogliere le nuove carrozze. I locali infatti erano idonei alle vecchie macchine Fiat, più piccole. L’orientamento dell’azienda pare sia quello di dirottare l’officina sul polo manutentivo di Taranto. Il che comporterà la necessità di macinare chilometri per raggiungere l’officina, oltre che spese di personale (che verrà distratto da servizi ordinari). “Eppure una soluzione meno dispendiosa in termini di tempo e di costi economici è alla portata di mano, senza che sia nemmeno presa in considerazione”, spiegano i sindacalisti. “Abbiamo più volte proposto di utilizzare lo scalo di Surbo, che è vicino ed ha tutte le potenzialità per assolvere ad un compito che il Gruppo Ferrovie già utilizza per la manutenzione dei mezzi di Trenitalia”.

L’appello. I sindacati hanno già scritto all’assessore regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia, ed alla presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone per chiedere un incontro urgente. “La provincia di Lecce non può permettersi di perdere altri 30 posti di lavoro a vantaggio di altri territori. E poi va tutelata la dignità del sito produttivo leccese. Non è possibile trovarsi nella situazione di affrontare queste problematiche, del tutto assenti nei vari piani industriali presentati in questi anni dall’azienda. Di fatto l’area leccese è continuamente depauperata e penalizzata: si è partiti con il trasferimento di numerosi uffici e servizi da Lecce verso Bari; ora si vogliono chiudere anche le officine. Il sito di Lecce viene demolito a favore della centralizzazione verso il capoluogo di Regione: un fatto che fa male al territorio. Speriamo che la politica locale sia pronta a far sentire la propria voce”.