Festival a San Domenico Fisarmonica Classica e grande musica a Bari

Tre appuntamenti serali imperdibili con la Fisarmonica Classica si sono tenuti il 25, 26 e 27 ottobre presso la storica chiesa di San Domenico a Bari Vecchia, in Vico S. Domenico. La chiesa, con la sua suggestiva architettura e l’acustica straordinaria, ha fornito un’atmosfera unica per questi eventi musicali.

il primo appuntamento, venerdì 25 ottobre, ha visto protagonista Corrado Rojac, un grande compositore e virtuoso della fisarmonica. La sua esibizione ha incantato il pubblico, trasportando gli spettatori in un viaggio sonoro attraverso brani originali e reinterpretazioni di classici. Rojac ha dimostrato la versatilità dello strumento ma anche la sua capacità di emozionare e coinvolgere.

Questo evento ha rappresentato un momento significativo per la Fisarmonica Classica, soprattutto considerando i pochi concerti di questo genere inseriti nei cartelloni musicali a livello nazionale e internazionale. Nonostante l’ingresso della fisarmonica nei Conservatori italiani e nelle Università di tutta Europa, avvenuto ormai oltre quarant’anni fa, la sua visibilità e riconoscimento rimangono limitati. La scelta di Bari, che ospita una delle cattedre “storiche” di fisarmonica in Italia, come sede di un Festival interamente dedicato a questo strumento è stata quindi più che motivata. L’idea è di far crescere nel tempo un evento che possa diventare un punto di riferimento internazionale, celebrando non solo la tradizione ma anche l’innovazione e l’evoluzione della fisarmonica nel panorama musicale contemporaneo. La speranza è che questa iniziativa non solo valorizzi il patrimonio culturale legato alla fisarmonica, ma contribuisca anche a creare una comunità di appassionati e musicisti intorno a questo affascinante strumento.

Il BAF-Bari Accordion Festival ha proseguito con la formula delle Soirée Musicales, articolando le sue proposte in tre serate eccezionali caratterizzate da sei esibizioni coinvolgenti. Ogni sera, il pubblico ha avuto l’opportunità di conoscere una giovane figura emergente nel panorama musicale, affiancata da un artista affermato che ha già lasciato il segno nel mondo della fisarmonica. Questa scelta da parte della direzione artistica del festival ha voluto enfatizzare l’importanza di dare visibilità e supporto ai talenti freschi e promettenti, riconoscendo al contempo l’esperienza e la professionalità di artisti con una carriera già consolidata.

La serata di apertura, tenutasi in un’atmosfera carica di emozione e attesa, è stata un momento davvero imperdibile. Il pubblico, composto da appassionati di musica e neofiti della fisarmonica, ha potuto godere di performance che hanno mescolato tradizione e innovazione, rivelando, ancora una volta, la straordinaria versatilità dello strumento.

In un clima di entusiasmo e partecipazione, ai giovani fisarmonicisti, selezionati con grande cura da una giuria di esperti del settore, è stato assegnato il prestigioso premio del Bari Accordion Festival. Tra i vincitori, Giovanni Chieffallo ha ottenuto il secondo premio ex aequo nella categoria concertisti, mentre Lorenzo Cirocco ha conquistato il secondo premio ex aequo nella categoria Senior. D’Onghia Samuele Ismaele si è distinto come vincitore del primo premio assoluto nella categoria Giovani Promesse, un riconoscimento che sottolinea il suo straordinario talento. Domenico Miccoli ha trionfato nella categoria Junior con il primo premio, mentre Viktor Nedvhya ha condiviso il primo premio ex aequo nella categoria Senior. Andrea Ristaino e Marco Sposato hanno entrambi ricevuto il secondo premio ex aequo nella categoria Senior, dimostrando che il futuro della fisarmonica è in ottime mani.

Questa edizione del BAF non solo ha messo in risalto i giovani talenti, ma ha anche creato un’importante occasione di incontro e scambio tra generazioni di musicisti, contribuendo a costruire una comunità vibrante attorno alla fisarmonica. Le Soirée Musicales si sono quindi rivelate non solo un palcoscenico per l’arte, ma anche un luogo di ispirazione e crescita per tutti i partecipanti.

In giuria, tra gli altri membri, erano presenti alcune delle eccellenze della fisarmonica classica internazionale, come Mika Väyrynen. Riconosciuto come uno dei pochi fisarmonicisti in grado di esibirsi in un contesto concertistico tradizionale, Väyrynen è noto non solo per la sua impressionante produzione discografica, ma anche per i suoi concerti che lo hanno portato in giro per il mondo, dove ha incantato il pubblico con la sua maestria e il suo carisma.

Nella seconda parte dell’ultima serata, tenutasi il 27 ottobre, il pubblico ha avuto il privilegio di essere allietato da un’esibizione unica nel suo genere da parte dei Sakura Ensemble. Questo gruppo, composto da talentuosi musicisti come Ryuya Kinoshita – ex allievo di Adriano Palazzo e fondatore della prima scuola di fisarmonica in Giappone – e gli artisti Shinya Saito, Aoi Uegata, Tiziana Portoghese, Adriano Palazzo, e lo stesso Francesco Palazzo, ha creato un’atmosfera magica e coinvolgente.

L’ensemble ha proposto al pubblico un’esperienza musicale straordinaria, un vero e proprio viaggio che ha unito il colore locale dei costumi giapponesi a una dimensione spirituale profonda. Grazie anche alla voce evocativa e all’intensa interpretazione di Tiziana Portoghese, gli spettatori sono stati trasportati in un mondo sonoro che spazia dalla tradizione alla contemporaneità. Il repertorio includeva una selezione di brani di musica del Sol Levante, tra cui pezzi tradizionali giapponesi abilmente arrangiati per il gruppo e composizioni originali di autori contemporanei. Tra questi, si sono distinti il “Fuyu Gesiki” (Paesaggio invernale) di Taki Rentaro, “Kojo no Tsuki” e “Melodia” di Toshio Hosokawa, nonché “Monologo di mele”, opere che evocano una profonda connessione con la cultura giapponese.

Inoltre, l’ensemble ha proposto anche brani musicali noti al pubblico, come “The Sheltering Sky Theme” di Ryuichi Sakamoto, che ha arricchito ulteriormente l’esperienza. Di particolare intensità emotiva è stato il brano “Kami-ai-uta” (Incontro con Dio), che ha lasciato un segno profondo nei cuori degli ascoltatori, portandoli a riflettere sulla spiritualità e sulla connessione universale attraverso la musica.

Questa esibizione ha rappresentato un momento culminante del festival, non solo per la qualità artistica espressa, ma anche per la capacità di unire culture e tradizioni diverse attraverso il linguaggio universale della musica.