Prossimo obiettivo, la “Settimana della comunicazione sociale”.
Otranto (Le). Conclusa la sedicesima edizione, si guarda già al futuro e all’edizione 2025 del Festival Giornalisti del Mediterraneo, che da Otranto vuol lanciare un messaggio chiaro forte nell’epoca dell’intelligenza artificiale e delle fake news. Se l’informazione è pilastro della democrazia, come è stato ribadito e sottolineato nel corso di tutti i panel tematici della quattro giorni del Festival, occorre ragionare approfonditamente sul giornalismo tradizionale, che probabilmente è alle prese con una perdita di appeal. Su cosa fare e su come reagire alle grandi sfide contemporanee – anche quelle tecnologiche – il Festival dedicherà un approfondimento speciale, il prossimo anno, con la “Settimana della comunicazione sociale”, realizzata in collaborazione con la Scuola di Assisi dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI).
Per la prossima edizione – la diciassettesima – il Festival Giornalisti del Mediterraneo intende infatti puntare come sempre l’attenzione sui temi sociali, ma anche sull’approccio etico alla professione, in linea con la visione della Scuola di Assisi, appuntamento formativo annuale organizzato dall’UCSI e dedicato ai suoi giovani iscritti o simpatizzanti.
Da una decina d’anni, prosecuzione ideale di quel progetto formativo che storicamente si svolgeva a Fiuggi, la Scuola di Assisi ha come scopo quello di favorire lo scambio di esperienze tra generazioni, affinare una coscienza etica nell’approccio alla professione, elaborare nuove visioni con i giornalisti del domani, proporre laboratori pratici e gratuiti per accrescere le competenze di professionisti, pubblicisti e comunicatori.
“Il Festival ci sembra la piattaforma ideale per rilanciare i temi che impattano fortemente con la professione giornalistica, che ha il compito di entrare nelle pieghe della società, raccontandone disagi, conflitti e prospettive, ma oggi più che anche il dovere di misurarsi con un’innovazione tecnologica velocissima, che ha rivoluzionato e sta rivoluzionando le modalità stesse con cui ci si approccia al lavoro giornalistico”, commenta l’organizzatore Tommaso Forte.
Intanto le luci della sedicesima edizione si sono spente sul palco di Largo Porta Alfonsina, che ha visto alternarsi una cinquantina di ospiti – fra giornalisti, esperti e istituzioni – che nel corso di oltre dieci appuntamenti hanno affrontato temi diversi, dal diritto di cronaca all’intelligenza artificiale, dalla propaganda alla guerra, dalle periferie alle discriminazioni, con particolare attenzione alla violenza di genere.